Prato in 8 “must-see” tra storia, arte, moda e buon cibo!

Style & Trouble | Carlotta Rubaltelli

Stories by the “Creative Curious Travellers 2016” about the city of Prato. Thanks to: Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci | Camera di Commercio di Prato | USE-IT Prato | LeCù | Fonderia Cultart | Biscottificio Antonio Mattei | Cibino Take Away | Gelateria Fior di Sole | Apothéke Cocktail Bar | Dolci Amari | Caffè Vergnano | Camaloon | The GIRA.


PRATO Nei nostri tre giorni da #CCTravellers2016, trascorsi in compagnia di CCT-SeeCity in questa città toscana (a pochi km da Firenze), abbiamo avuto modo di visitare quasi tutto, grazie anche all’ape calessino The Gira

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Tra esperienze food memorabili, arte del passato e contemporanea, un salto a China Town e una passeggiata nel centro storico, ci siamo fatte una bella idea di questa città che sicuramente merita almeno una sosta. Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere i nostri 8 “must-see” – in 4 luoghi da visitare e altri 4 dove mangiare e bere – per raccontarvi cosa proprio non potete perdervi e perché dovete organizzare presto un weekend a Prato!

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Cosa visitare:

1. Duomo

La piazza su cui si affaccia il Duomo è senza dubbio dominata dalla facciata della chiesa che, nella tipica bicromia del romanico toscano, ha due particolarità interessanti: il marmo verde “di Prato”, alternato al classico bianco, ed il pulpito esternoopera di Donatello e Michelozzo. Una visita all’interno è d’obbligo: qui sono custoditi gli affreschi di Filippo Lippi, realizzati – narra la leggenda – durante la sua scandalosa relazione con Lucrezia Buti, una monaca del monastero di Santa Caterina.

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2. Castello dell’Imperatore

Uno dei simboli della città è il Castello dell’Imperatore in piazza delle Carceri, unico esempio di architettura federiciana – costruita cioè per ordine dell’imperatore Federico II di Svevia – presente nell’Italia Settentrionale. A causa della morte prematura del suo proprietario, non fu mai residenza imperiale, restò incompiuto ed ebbe poi altre funzioni. Da visitare assolutamente il cortile interno (che in estate si trasforma in “cinema sotto le stelle”).

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3. Museo del Tessuto

Altro simbolo della Storia pratese (anche se molto più recente) ed in particolare del distretto tessile che ha reso nota al mondo questa città industriale. Incuriosite dall’esposizione temporanea “Tra Arte e Moda” (fino al 19 febbraio 2017), ideata e promossa dal Museo Salvatore Ferragamo in collaborazione con la Fondazione Ferragamo, abbiamo visitato sia questa (che indaga il complesso rapporto di relazioni e contaminazioni tra arte-moda e tessuti) che la permanente: al Museo del Tessuto, ospitato – insieme alla Biblioteca Lazzerini – all’interno dell’ex-lanificio Campolmi, situato appena dentro le mura medioevali, si può scoprire tutta la storia e lo sviluppo della tessitura, dall’antichità ai giorni nostri.

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4. Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci

Il Centro Pecci è la prima istituzione museale italiana costruita appositamente per custodire e promuovere opere e ricerche d’arte contemporanea. Ampliato dall’architetto Maurice Nio, il nuovo Pecci che avvolge l’edificio preesistente come un anello d’oro, è destinato ad accogliere mostre temporanee e molto altro, conferenze, spettacoli, cinema, danza, workshop, eventi… La mostra con la quale è stato inaugurato il nuovo spazio, intitolata “La fine del mondo” (fino al 19 Marzo 2017) è un percorso affascinante, a tratti divertente e inaspettato, altri persino inquietante. Non se ne esce indifferenti insomma, e se questo è stato il “nuovo inizio”, il Centro Pecci vuole sicuramente posizionarsi come luogo da visitare (per i viaggiatori) e da vivere (per i locali): un centro polifunzionale ed eclettico per la creatività che, con la sua “antenna” sopra il nuovo edificio, capta tutti gli umori culturali, alla ricerca di nuove correnti e pensieri innovativi.

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P.S.

Se invece siete più attratti dall’arte del Rinascimento, potete visitare il Museo di Palazzo Pretorio che accoglie opere di grandi maestri dal tardo trecento al seicento, in un bellissimo edificio in piazza del Comune.

Il Centro Pecci e l’arte esperienziale


Dove Mangiare & Bere:

5. TRATTORIA Soldano | via Pomeria, 23 / via della Sirena, 12

Tutto comincia nel 1918, con l’osteria del Gambero Rosso – proprio come quella di Pinocchio – dove si serviva una cucina estremamente popolare, annaffiata da litri di vino rosso schietto. Col tempo, quella trattoria in via della Stufa diventa quella di Soldano e continua a cucinare a ritmo continuo per i pratesi che cercano roba buona da mangiare, di qualità e sostanza, senza inutili ricercatezze. Ricette rustiche, con ingredienti genuini e parecchio gustosi, dalla trippa ai fagioli. Nella II Guerra Mondiale, tutto viene distrutto dai bombardamenti e Soldano riapre nei nuovi locali di via della Sirena. La cucina è sempre tradizionale e affidabile, ma la trattoria segue il progressivo arricchimento della città, con nuovi ottimi piatti, e lavora a ritmo serrato. Il locale resta aperto tutti i giorni fin dalla mattina e diventa un punto di riferimento per tutti i pratesi. Nel 1975 Soldano chiude, per riaprire in via Pomeria nel 1992. La vecchia sede di via della Sirena, riapre nel 2010 e va ad affiancare quella di via Pomeria, sempre con la stessa filosofia: portare la cucina tradizionale, quella della nonna che piace a tutti, anche nel nuovo millennio.

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Se state cercando il caratteristico spirito locale e i piatti della cucina tosco-pratese, allora questo è il posto giusto, ospitale, allegro e simpatico, dove ritrovare i sapori eterni di una volta, con ingredienti genuini. Le ricette sono quelle rustiche, niente di complicato o astruso. Il menù varia ogni giorno in base alla stagione ma cosa certa troverete sempre un’ampia scelta di piatti del territorio, dalla mortadella di Prato all’acquacotta, dai sedani ripieni alla pratese ai tortelli di patate, insieme a ottime carni come la bistecca disossata fatta arrosto e i fritti di coniglio e pollo, oppure il brasato alla pratese e lo stracotto alla fiorentina. Vi basta?! 🙂 

6. CIBINO Take Away | via Pomeria, 84

Questo locale dall’atmosfera industriale ma accogliente, riaperto di recente in un ex capannone appoggiato alle mura storiche della città, ha un’ampia cucina a vista, su cui si affacciano i banconi e due grandi tavoli da condividere con altri commensali; nelle giornate più calde si può invece usufruire del terrazzino sulla strada. La cucina è stata immaginata come il palcoscenico di un teatro, il tavolo principale è al centro della scena mentre i forni e i banconi di lavoro sono nascosti dietro quinte decorate con un’opera dell’artista e scenografo Lorenzo Banci.

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Il menù cambia ogni giorno proponendo sempre piatti originali e di tendenza: qui, infatti, non troverete i classici toscani ma zuppe, torte salate, molte verdure, carne o pesce da abbinare a riso, cous cous o quinoa. “Cibino Takeway” è un punto di riferimento per tutti gli appassionati di cibo vegetariano (che qui trovano una scelta ampia e sfiziosa) e a chilometri zero, per chi ci tiene davvero alla qualità delle materie prime e alla cura nel preparare piatti gustosi e sani.

7. BISCOTTIFICIO Antonio Mattei | via Ricasoli, 20

Nel 1858 Antonio Mattei apriva il suo Biscottificio con rivendita e iniziava a sfornare un biscotto secco alle mandorle, una sua ricetta, che sarebbe diventato il Biscotto tradizionale di Prato. Da 150 anni questo biscottificio continua a sfornare i “Cantucci”, simbolo ormai della città e protagonista di tutte le domeniche e feste.

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Nel 1908 l’attività passò ad Ernesto Pandolfini, che lavorava da tempo al Biscottificio e che continuò sulla stessa linea di alta qualità e creatività del fondatore. Ernesto ideò e sviluppò nuovi prodotti, come il Filone candito, i Brutti Buoni, il Biscotto della Salute, altri prodotti diventati classici e rigorosamente disciplinati nella ricetta quanto il Biscotto di Prato. Oggi, è la stessa famiglia Pandolfini che conserva e crea. 

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Quindi, per chi viene a Prato, questo Biscottificio è meta obbligatoria: non potete di certo tornare a casa senza il famoso “Sacchetto Blu” con i cantucci (ideali da inzuppare, come vuole la tradizione, nel vin santo)!  

8. APOTHÉKE Cocktail Bar | via Verdi 17

Apothéke è un cocktail bar davvero originale, in stile vecchia farmacia di fine ‘800, con armadi e scaffali pieni di ampolle, fialette e bicchieri. Nei bottiglioni ci sono liquori infusi: tequila al peperoncino, vodka all’arancio, vodka alla vaniglia, gin allo zafferano, e tanti altri perché ogni “prescrizione” ha una ricetta unica.

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In questo bar potete trovare i grandi classici ma anche molte novità, creazioni di chi lavora qui: almeno una ventina di ricette nate dalla loro fantasia con ingredienti di qualità. Il locale è aperto tutti i giorni dalle 18.00 alle 2.00. Ideale per un aperitivo sfizioso, servito con un piccolo buffet di gustosi prodotti e piatti locali come la pappa al pomodoro, oppure dopo cena, per un drink con gli amici. La sera, il locale interno, la sua terrazza, e la strada, si riempie di giovani pratesi o di altre città vicine, come Pistoia e Firenze.

Apothéke Cocktail Bar: ampolle, infusi e prescrizioni


Carlotta Rubaltelli & Eleonora Rubaltelli | #CCTravellers2016 a Prato
Carlotta Rubaltelli & Eleonora Rubaltelli | #CCTravellers2016 a Prato

La loro storia e altre foto sul blog “Style & Trouble“:

Tre giorni a Prato: tra storia, arte contemporanea e buon cibo

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