LIVORNO Un viaggio alla scoperta dell’arte e dell’attivismo di Franca Frittelli e Ariberto Badaloni che parte dalla loro casa-studio di Vada e arriva al Parco delle sculture La Giunca dove, attraverso il loro racconto, veniamo portati anche all’archivio del Centro Ricerche Audiovisive. Una preziosa storia fatta di passione, creatività e territorio.

PRATO Dal 17 marzo 2023, esiste un nuovo spazio del contemporaneo nel cuore della città, in Via Santa Trinita 71. È la casa di CUT | Circuito Urbano Temporaneo ma si chiama MATERIALE e quest’estate, da luglio a settembre, presenta la prima edizione della rassegna Archivi Domestici. Qui vi raccontiamo tutto e soprattutto vi invitiamo a partecipare!

Al giorno d’oggi è difficile fare a meno di utilizzare smartphone, computer e schermi che emettono luce blu per tempi prolungati. Proprio per questo motivo, anche se si è dotati di un’ottima vista, può capitare che al finire del giorno si abbia la sensazione di avere gli occhi stanchi e secchi, oltre ad una visibilità più o meno offuscata. Alcuni ricercatori hanno descritto tale fenomeno con il termine “Computer Vision Syndrome”, spiegando come la prolungata esposizione agli schermi dei moderni dispositivi tecnologici può portare a fastidi oculari e problematiche che non devono assolutamente essere trascurate.

ITALIA I principali vocabolari (come ad esempio il Treccani) spiegano che il color carne è “un colore rosa pallido, simile a quello della carne umana”. Su questa folle ma anche comune espressione, hanno di recente lavorato due professioniste della comunicazione, co-fondatrici di Bold Stories. La loro riflessione e ricerca è diventata un progetto di advocacy per “cambiare colore al color carne, da rosa a tutti i colori dell’umanità”. Ci è venuta allora in mente una poesia, À mon frère blanc di Léopold Sédar Senghor, che dimostra l’assurdità di un’altra espressione “toubab”: persona o popolazione di colore. Con le parole pensiamo, comunichiamo, creiamo cultura, facciamo politica, costruiamo società. Ne dobbiamo avere estrema cura. Evviva quindi chi si interroga, evviva il pensiero critico che ci libera dai preconcetti, che ci aiuta a decostruire la “norma”.

MONDO Il mondo non è il luogo spaventoso raccontato dai mass media. Per dimostrarlo, alcunə professionistə della comunicazione e dell’informazione, nel settore della creatività o del giornalismo, hanno deciso di prendere una posizione radicale: pubblicare e condividere solo buone notizie! Insieme a Mauro Gatti, fondatore di The Happy Broadcast, riflettiamo sulle ragioni: dal potere ispiratore del buon esempio alla salute mentale. Prima però diamo uno sguardo ad altri progetti editoriali “positivi e costruttivi” come le rubriche The Upside di The Guardian e Fixes di The New York Times, la pioniera rivista Positive News e la più recente Reasons to be Cheerful fondata dall’artista e musicista David Byrne. [Ne conosci altri? Commenta il post!]