The Pistoia Mountain: Ecomuseum, tiny villages, immense nature

VIAGGIARE LIBERA
Ponte Sospeso a Mammiano, San Marcello pistoiese

Stories by the “Creative Curious Travellers 2017” about the city of Pistoia. Thanks to: Giorgio Tesi Group | Discover Pistoia | NATURART | La Sala | FAI Giovani – Pistoia | BrickScape.it | Brandini – Pistoia | Comune di Pistoia | Pistoia Italian Capital of Culture 2017.

Sorry, TEXT in ENGLISH coming soon…


PISTOIA Nel 2017 è stata designata come capitale italiana della cultura per il suo patrimonio artistico, storico e architettonico, ma Pistoia è conosciuta anche come “città delle piante” per i suoi vivai che rappresentano la più importante attività economica cittadina: 6000 ettari di vivai, 38 milioni di piante prodotte ogni anno; una tradizione nata a metà dell’ottocento e sviluppatasi grazie al clima mite di questa zona.

Quest’anno Pistoia è anche la meta dei #CCTravellers2017 e CCT-SeeCity mi ha proposto un itinerario pensato in base ai miei interessi, quindi… ambiente e tradizioni di Pistoia e dintorni. Ed eccoci qui, @ViaggiareLibera & @HappyLunedi in avanscoperta!


LA CITTÀ

Già passeggiando per il centro storico ci si rende conto che i pistoiesi hanno un debole per il verde: fiori alle finestre e balconi che sembrano giardini. Anche l’amministrazione deve aver a cuore questo colore: piazze e strade sono adornate di alberi e piante, vicoli e portici profumano di resina fresca.

«Si riposa a Pistoia come tra le braccia di una nobile campagnola. C’è un profumo d’erba e di terra misto a quello di antiche essenze, di bissi toscani, di nobili segretezze amorose. […] Intorno alla piazze del Duomo si scende e si sale come nei sogni; a ogni volata s’incappa in un labirinto, ma si trova sempre un’uscita fiancheggiata d’archi, d’urne di marmo e fior di camelie.» Ardengo Soffici in “La giostra dei sensi”, 1918

Pistoia è verde ma – dall’alto del Campanile del Duomo – è anche rossa come i suoi tetti, di un rosso che scalda la città anche sotto un cielo nuvoloso, una città abbracciata dai boschi delle montagne. Andateci in cima alla torre, il panorama merita.

Tetti di Pistoia - 2017
I tetti rossi di Pistoia

Entrate anche nelle viscere della Pistoia Sotterranea, una serie di cunicoli dove un tempo scorreva il torrente Brana: il percorso inizia sotto l’antichissimo Ospedale del Ceppo (fondato nel 1277 e in parte ancora in funzione) e include anche la visita all’anfiteatro anatomico più piccolo al mondo.

E poi fermatevi in Piazza della Sala – il cuore pulsante del centro storico – dove bar, enoteche e ristoranti tipici si susseguono fitti fitti da qui a tutti i vicoli attorno… Noi ci siam fermati da Francesco, a La Degna Tana, dove abbiam trovato una genuina cordialità, oltre che ottimo cibo. Francesco è un grande omone barbuto dagli occhi buoni; una sosta qui, durante la visita in città, è d’obbligo e davvero un piacere per corpo e anima. Il cibo accompagnato da gentilezza e sorrisi, si sa, ha un sapore diverso.


L’ECOMUSEO DELLA MONTAGNA PISTOIESE

Ma per scoprire le radici di questa terra occorre uscire dalle mura cittadine e avventurarsi tra le montagne, scoprendo i più piccoli paesi dove la cultura contadina è ancora viva. Ad accoglierci in località Le Piastre ci sono Chiara e Paolo dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese: con loro scopriremo la storia e le tradizioni rurali della montagna pistoiese. Ghiaccio e ferro, sono questi i materiali che per secoli hanno dato lavoro a migliaia di persone su questi monti… chi se lo sarebbe mai immaginato?

Ghiacciaia della Madonnina - Le Piastre - Pistoia 2017
Ghiacciaia della Madonnina – Le Piastre

Le ghiacciaie sono almeno una sessantina tra le località di Piastre e Pracchia. Sono strutture che dall’esterno sembrano normalissime casette in pietra, ma in realtà sono costruite appositamente per la conservazione del ghiaccio, favorita anche dall’esposizione a nord e dal clima freddo di questa zona. Ignoravo che in passato esistesse un vero e proprio commercio del ghiaccio: quello di Pistoia era venduto in Liguria, Emilia, Marche e Lazio!

La Ferriera Papini e Alessandro Gigli - Pistoia 2017
La Ferriera Papini e Alessandro Gigli

Ferriere, è così che si chiamavano invece le piccole imprese che lavoravano il ferro, producendo arnesi da lavoro per contadini e muratori, letti in ferro battuto e vari oggetti che oggi, ahimè, si producono in serie, senza passione. Un mestiere ormai inesistente quello del fabbro ma che il Signor Gigli ama raccontare. Siamo alla Ferriera Papini, a Maresca, che risale al 1300 ed è stata dichiarata bene di rilevante interesse culturale. “Lo stabile è stato ristrutturato ed inaugurato recentemente, ma la polvere per terra ha 700 anni!” ci dice orgoglioso il Signor Gigli. Sì, anche la polvere è storia, e qui camminiamo sopra i sedimenti di secoli e secoli di lavorazione del ferro.

Ponte Sospeso a Mammiano, San Marcello pistoiese
Ponte Sospeso a Mammiano, San Marcello pistoiese

Purtroppo il tempo stringe e non riusciamo a fare tutti i percorsi tematici che propone l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese. Un museo diffuso con varie e moltissime tappe, un museo che ha fatto del territorio montano un mondo da scoprire. In base all’itinerario si andranno a visitare edifici storici, piccoli musei e luoghi di interesse culturale o naturalistico, fino al punto più alto con il grazioso borgo di Cutigliano e la stazione sciistica dell’Abetone. Noi ci siamo immersi nella cultura rurale, tra antiche ghiacciaie e ferriere, per concludere con una passeggiata mozzafiato sul Ponte Sospeso che – in mezzo ai boschi – attraversa il torrente Lima tra Mammiano e Popiglio nel comune di San Marcello; lungo più di 200 metri, è stato costruito nel 1922 per abbreviare il percorso tra casa e lavoro degli operai delle ferriere; fino al 1990 è stato il ponte sospeso più lungo al mondo, poi il Giappone lo ha superato. Che vista, e che esperienza!


ORSIGNA

Il nostro viaggio a Pistoia si è concluso in un luogo speciale. Amo molto Tiziano Terzani, come scrittore, giornalista e viaggiatore, e la visita ad Orsigna per me è stata come un dono. Grazie a CCT-SeeCity sono riuscita a vedere la Sua Orsigna attraverso le persone.

Orsigna, in mezzo ai suoi abitanti
Orsigna, tra i suoi abitanti

Una cosa è andare in “modalità pellegrinaggio” a vedere l’Albero con gli occhi (*), la casa di Terzani, il suo sentiero, i suoi luoghi; altra cosa è vivere Orsigna ascoltando i racconti di coloro che erano suoi amici e compaesani. L’accoglienza è stata di un calore così inteso che mi sono letteralmente innamorata di questo paesello incastonato tra i monti, di questa comunità di circa settanta abitanti che vive ancora negli antichi borghi in pietra. Qui la cultura contadina è viva, anzi è il cuore pulsante: c’è chi cura il proprio orto, chi alleva capre e produce latte fresco o, in molti, farina di castagne.

Orsigna - Pistoia 2017

«Mi domando se dopo tanta strada fatta altrove, sempre in cerca d’altro, in cerca d’esotico, questa valle non sia, dopotutto, il posto più esotico e più sensato; e se, dopo tante avventure e tanti amori, per il Vietnam, la Cina, il Giappone e l’India, l’Orsigna non sia – se ho fortuna – il mio vero, ultimo amore.» Tiziano Terzani

* Il sentiero  intitolato a Tiziano Terzani nel 2005 (ad un anno dalla sua morte) inizia al minuscolo borgo di Case Cucciani e conduce ad un grande ciliegio, all’Albero con gli occhi: gli occhi di vetro attaccati al tronco ce li ha messi proprio lo scrittore per spiegare al nipotino Novalis che anche le piante hanno un’anima e che quindi vanno trattate con amore e rispetto; sull’albero, oltre agli occhi, sono appesi pensieri, oggetti e ricordi di chi lo ha visitato, mentre intorno ci sono alcuni cumuli di sassi impilati uno sull’altro, secondo l’usanza zen.

Sono andata a Orsigna per Tiziano Terzani e ho incontrato accoglienza e calore, solidarietà e sogni. Grazie a Elena e al CCTeam per la meravigliosa opportunità, per avermi fatto conoscere Orsigna e i suoi abitanti e per l’avvolgente esperienza nella natura pistoiese.


Per approfondire gli itinerari tematici proposti dall’Ecomuseo della MONTAGNA PISTOIESE, leggi l’articolo sul blog di Valentina:

Pistoia rurale: l’Ecomuseo della montagna pistoiese

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