PISTOIA Famosa per le sue chiese romaniche e zebrate, la festa patronale di San Jacopo, le viuzze medievali, gli scorci perfetti per le fotografie, le lotte intestine dei Cancellieri e dei Panciatichi… La città toscana trasuda un’atmosfera medievale finché, passeggiando per le sue vie e alzando lo sguardo, si iniziano a scorgere decorazioni liberty a non finire. Aguzzate la vista insieme a noi e seguiteci, qui vi raccontiamo un po’ di storia e curiosità!

PARIS without its Tour Eiffel. Impossible even to imagine, today. But if some French intellectuals would have won their battle, the Iron Lady (Dame de Fer) might have survived for maybe just twenty years or maybe less. The French originally hated it. If not all, certainly an important group of high-profile artists, thinkers and creatives who signed a petition to protest against the tower during its construction. They expressed all their hate towards this “useless” and “monstrous” monument with a love letter to their City of Lights (Ville Lumière) and finesse, published on Valentine’s Day 1887.

PRATO e la sua Val di Bisenzio in una mappa realizzata da Comò Mag. dopo aver partecipato alla terza edizione di TAI – Tuscan Art Industry. Per ogni luogo, un breve racconto dell’esperienza che ha trasformato i nostri viaggiatori creativi e curiosi in persone sempre diverse. #CCTravellers for TAI 2017

PRATO An adventure realised thanks to the third edition of TAI – Tuscan Art Industry, among abandoned factories and factories converted into cultural spaces, following the river, from the old city centre of Prato to the Bisenzio Valley. In our pocket, the Industrial Heritage Map! In our hands, a sketchbook and some colours… #CCTravellers for TAI 2017

PRATO Ci piace tantissimo questa frase di Jane Jacobs: “Old ideas can sometimes use new buildings. New ideas must use old buildings.” – tradotta in Italiano: “Le vecchie idee possono talvolta utilizzare nuovi edifici. Le nuove idee devono utilizzare vecchi edifici.” – e ci è tornata in mente lo scorso weekend, a Prato, dove abbiamo scoperto che esiste un gruppo di attiviste (ci piace chiamarle così e ci piace pure che siano quattro giovani donne) che utilizza le vecchie fabbriche della città, in particolare quelle in stato di abbandono, per coinvolgere la comunità in un dialogo e confronto tra storia e presente, attraverso linguaggi contemporanei e universali (come l’arte) che possono attrarre un pubblico anche da lontano, e immaginare per questi luoghi, oggi in disuso, una nuova vita, un futuro. #CCTravellers for TAI 2017