FIRENZE Una mostra fotografica dal nome “Archivio Appennino | R/esistenze – In/volti diffusi” ci ha portatə a scoprire un paese dell’Alto Mugello in una zona conosciuta come Romagna Toscana, poiché quest’area della provincia fiorentina si affaccia prevalentemente sul versante appenninico romagnolo. Il piccolo paese si chiama Palazzuolo sul Senio, si trova a poco meno di 70 km dalla città e 437 m. s.l.m.; conta circa 1.000 abitanti, in estate un po’ di più. Nel 2019, Palazzuolo ha iniziato un percorso di rigenerazione a base culturale e da allora, qui, molte cose stanno accadendo e cambiando. A partire dal codice postale che sempre più persone, in Italia e nel mondo, conoscono come nome di un’ex edicola diventata galleria d’arte contemporanea: E50035. Un’idea, tra le tante altre, della Cooperativa di Comunità La C.I.A. – Comunicazione Innovazione Ambiente, costituita da un gruppo eterogeneo di professionistə della cultura che, per varie ragioni personali, si sono ritrovatə a Palazzuolo dopo anni ed esperienze di vita e lavoro in diverse città italiane o all’estero, e hanno qui deciso di intraprendere insieme un’attività culturale per e con il loro paese. 

ITALIA Il Touring Club ha dedicato agli Appennini il nuovo volume per i soci 2022. Colibrì, la Newsletter collaborativa della comunità U-Rise (ovvero del Master in Rigenerazione Urbana e Innovazione Sociale dell’Università IUAV di Venezia), ha aperto l’anno con un numero monografico dedicato a progetti e percorsi artistico-culturali attivati in aree interne, montane, marginali a diverse latitudini del nostro paese, e l’Appennino ne è protagonista. Intanto sempre più utenti su Instagram condividono foto e video dalle terre alte più o meno innevate: l’hashtag #Appennino conta – ad oggi – oltre 342 mila post pubblicati (#Appennini invece, oltre 87 mila). Noi di CCT invece, lo scorso anno, a inizio 2021, abbiamo avviato il progetto Appennino senza confini in collaborazione con il corso PROGESA dell’Università di Bologna. E da qualche mese, aggiorniamo l’Archivio Appennino dove, grazie anche alle vostre segnalazioni, raccogliamo progetti che valorizzano le terre alte d’Italia. E sono davvero tanti, da Nord a Sud se ne contano sempre di più! Segno di un cambiamento culturale e sociale positivamente in atto nel nostro Paese, un cambiamento fondamentale per il benessere presente e futuro del nostro territorio, un cambiamento che proviene dal basso e che la politica dovrebbe con urgenza sostenere, accompagnare, facilitare. Di questa necessità ne parla in modo chiaro e appassionante un libro curato da Riabitare l’Italia e intitolato “Metromontagna. Un progetto per riabilitare l’Italia” (Donzelli Editore, 2021). Scopri di più in questo nostro articolo.

ITALIA Questo spazio, per adesso una semplice pagina web, raccoglie luoghi e persone che valorizzano Cultura – Creatività – Territorio dell’Appennino italiano. Vogliamo qui condividere buone pratiche, da piccoli esperimenti a realtà consolidate, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di quella “rete competente e multidisciplinare per la valorizzazione della spina dorsale d’Italia” di cui parlano Marco, Erika e Filippo, il gruppo di studentə dell’Università di Bologna (corso PROGESA) con il quale, a inizio anno 2021, abbiamo avviato il progetto Appennino senza confini. Questo archivio digitale, aperto e dinamico, sarà continuamente aggiornato, soprattutto grazie alle vostre segnalazioni! Ti invitiamo dunque a segnalarci in qualsiasi momento il tuo progetto e/o i progetti che conosci e ritieni interessanti per l’Appennino inviando una mail a hello@cct-seecity.com con oggetto “Archivio Appennino”. Grazie per la tua partecipazione! CCTeam

ITALIA “Siamo un gruppo di studentə dell’Università di Bologna e vogliamo creare una rete competente e multidisciplinare per la valorizzazione della spina dorsale d’Italia. Quest’anno 2021, abbiamo progettato un primo percorso formativo con una serie di seminari online, laboratori e infine un cammino; inoltre, insieme a CCT-SeeCity, promuoviamo una raccolta di storie per la narrazione collettiva del territorio e abbiamo ideato uno spazio di incontri (non solo) letterari per il Borgo Museo Festival. Ti va di unirti e partecipare!?” – Marco, Erika, Filippo. #AppenninoSenzaConfini

ASCOLI PICENO “Quella casetta è un filo, attraverso il quale la memoria e la prospettiva si uniscono. Da oltre 70 anni. E le sue mura, consumate dalle intemperie, parlano rivolgendosi alla Sibilla, profilo dove leggende e segreti camminano lungo sentieri battuti da viandanti e soprattutto da una fanciulla, che porta dentro una storia di resistenza e resilienza.” Così inizia la storia di Andrea Braconi, un racconto anche fotografico su Montemonaco (Ascoli Piceno, Marche). Partecipa anche tu a questa narrazione collettiva su territorio e cultura della spina dorsale d’Italia! #AppenninoSenzaConfini

APPENNINO per noi è camminare con lentezza ed è inevitabile perché ci fa stare bene. In Tibet si usa dire Kalipè a chi si incammina verso le montagne ed è un augurio che tradotto sarebbe “cammina sempre a passo corto e lento” o qualcosa di simile. Sì, perché lentezza significa qualità. – Le Dis-perse si raccontano così… Partecipa anche tu a questa narrazione collettiva su territorio e cultura della spina dorsale d’Italia! #AppenninoSenzaConfini

ITALIA “Curioso come una catena montuosa, barriera naturale per antonomasia, sia in realtà una cerniera, che unisce persone e sentimenti. Un paese ci vuole, come diceva Pavese, non fosse che per il gusto di andarsene via – e di tornarci. E io in ognuno di questi paesi mi sono appropriata di una storia, di una voce, di un sasso, di una foglia, di qualcosa che fosse un pretesto per tornarci e per sentirmi a casa, sempre.” Una storia fatta di luoghi e persone, un viaggio per l’Italia in verticale di e raccontato da Cristina Soldano. Partecipa anche tu a questa narrazione collettiva su territorio e cultura della spina dorsale d’Italia! #AppenninoSenzaConfini

ITALIA L’Appennino (o gli Appennini) è una catena montuosa che, riallacciandosi alle Alpi a nord del Golfo di Genova, forma, per 1350 km, la spina dorsale della penisola italiana fino allo Stretto di Messina, oltre il quale continua nei rilievi settentrionali della Sicilia. Seguendo con gli occhi il percorso che disegna sulla cartina geografica attraversiamo l’Italia in verticale, tra est ed ovest. Ecco allora che il paesaggio rivela un Paese diverso, non più suddiviso tra nord e sud, bensì unito al suo centro da una civiltà in cui affondano le nostre radici e in cui possiamo seminare il nostro futuro.