ITALIA Quando mi capita di competere con qualche amico e CCTzen di altra patria, su quale sia il Paese più bello al mondo, mi vanto sempre di questo fatto: alla faccia di tutte le classifiche che ci vedono in fondo, l’Italia è al primissimo posto nella Lista del Patrimonio dell’Umanità (World Heritage List) stilata dall’Unesco. Con 53 Siti (nel 2017 e tanti altri in attesa), il Bel Paese detiene il numero più alto di riconoscimenti al mondo.
Ad oggi, nel 2014, in Italia ci sono 50 siti nominati da Unesco “patrimonio dell’Umanità”.
“Sito Patrimonio dell’Umanità” è la denominazione ufficiale che – secondo la Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità adottata dalla Conferenza generale dell’UNESCO il 16 Novembre 1972 – identifica con precisi criteri luoghi ed aree che rappresentano delle peculiarità rilevanti da un punto di vista culturale, artistico, archeologico, ambientale o paesaggistico. Come, ad esempio, nel nostro caso: Le Dolomiti, Venezia e la sua laguna, la Città di Verona, Ferrara e il Delta del Po, il Centro storico di San Gimignano e quelli di Siena, Firenze, Roma e Napoli, Villa Adriana e Villa D’Este a Tivoli, l’Area archeologica di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, I Sassi e il parco delle chiese rupestri di Matera, la Costiera Amalfitana, le Isole Eolie, etc… E il primo Sito riconosciuto in Italia nel 1979 è invece l’Arte Rupestre della Val Camonica in provincia di Brescia. (Qui la Lista dei Siti Italiani al completo: www.unesco.it/cni/index.php/siti-italiani).
Poi però, quando ne parlo con gli amici e CCTzens Italiani, l’entusiasmo per questa soddisfazione svanisce subito perché sappiamo come molti dei nostri preziosi Siti siano (mal)trattati o non trattati affatto. Tutti noi abbiamo in mente alcuni cattivi esempi… dall’Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano) a quella di Firenze, dalla Reggia di Caserta ai Quattro Canti di Palermo. E poi pensiamo a come funziona in altri Paesi dove, in alcuni casi, fanno fortuna persino grazie a noi. Sì, all’estero, alcuni Musei producono ricchezza proprio grazie alla nostra Arte e Cultura, alla nostra Italianità. Ma tenercela in Italia e trattarla come si deve, invece? Perché no?
Ad esempio, avete mai visitato il Musée du Louvre? E vi siete mai chiesti, banalmente, cosa sarebbe il Louvre – il Museo più visitato al mondo – senza tutti quei capolavori Italiani? Immaginatevi la Salle des Etats, Italy (Denon wing – 1st floor – Room 6) senza la “Monna Lisa” di Leonardo da Vinci. Oppure la Michelangelo Gallery, Italy (Denon wing – Ground floor – Room 4) senza “Amore e Psiche” di Antonio Canova. E diciamo tutta la verità, leggere nelle didascalie Michel Angel, Raphaël e Tizien – invece di Michelangelo, Raffaello e Tiziano – infastidisce abbastanza. Venire poi a sapere che il Louvre è il Museo più visitato al mondo ed è praticamente diretto da un team di Italiani (!!!), fa proprio ridere per non piangere. A proposito, per parlarne in toni tragicomici, consiglio di ascoltare “Crozza nel Paese delle Meraviglie – Stagione 12/13, Episodio 192” (puntata in cui il comico e conduttore Maurizio Crozza racconta in 16 minuti tutto il male che ci facciamo e che ci rende davvero ridicoli).
“Il Louvre da solo incassa il 25% in più di tutti i musei Italiani messi insieme. (…) Ma quale sarà il segreto del successo del Louvre? Forse può essere che l’Amministratore Generale del Louvre è Claudia Ferrazzi? Forse il segreto è che è Italiana? E il Presidente del Comitato Scientifico è Salvatore Settis, Italiano. Il Responsabile delle biglietterie è Antonio Fabbro, Italiano. Vado avanti? Perché, il Direttore Generale dei Lavori è Italiano, il Responsabile di Storia dell’Arte è Italiana, il Responsabile delle Arti Grafiche è Italiano. Ora lascia stare i quadri dirigenti. Prendi anche i quadri appesi ai muri del Louvre. I più belli sono Italiani. Obiettivamente di francese al Louvre, cosa c’è? La baguette al bar. E comunque il prosciutto dentro alla baguette è Italiano anche quello! Il Louvre è il Museo più visitato al mondo. E indovinate un po’ chi c’è al secondo posto tra i visitatori? Gli Italiani. Cioè, gli Italiani vanno in un Museo diretto da Italiani per vedere quadri Italiani in Francia. (…) Siamo la 7° potenza economica mondiale, abbiamo il maggior numero di beni artistici e storici al mondo e in Cultura investiamo l’1,1% della nostra spesa pubblica. Siamo all’ultimo posto in Europa! Su 27 Paesi in Europa, ci battono tutti. Cipro, Malta, Lettonia, Polonia, etc… (…)”
La Monna Lisa o Gioconda (1503-1514) di Leonardo da Vinci: il dipinto più fotografato al mondo.
Alcuni Paesi sono passati alla Storia per la loro potenza (o violenza), perché hanno versato sangue per conquistare terre e popoli. L’Italia non è mai stata potente ma ha conquistato il mondo con la sua Cultura, Arte e Artigianato. Oggi, camminiamo sopra un’eredità che è patrimonio universale e neppure la vediamo, anzi la calpestiamo. Dovrebbe essere in Italia il Museo più visitato al mondo e invece nessuno dei nostri Musei entra nella top-ten. Il Bel Paese potrebbe vivere della sua Arte e Storia, potrebbe vantare l’industria culturale più importante al mondo, ma chissà per quale stupida ragione non ci piace investire sulla Cultura che abbiamo ereditato e sulla Creatività che ci distingue. Preferiamo invece liberarcene e regalare i nostri beni più prestigiosi e menti più eccellenti ad altri Paesi. Forse perché in questo modo, quando noi Italiani andiamo all’estero, nonostante le persone che incontriamo ci chiedano sempre le stesse cose – com’è possibile che l’Italia sia ancora governata da certa gente? e dalla mafia? ahahah, ma perché gesticoli così tanto? ci cucini un piatto di pasta, please? – possiamo sempre entrare al Louvre di Parigi o alla National Gallery di Londra e riprenderci un po’ d’orgoglio. Peccato che poi, appena usciti da quei musei e tornati alla realtà contemporanea, quel sentimento di orgoglio sia violentato dalla rabbia.
Amore e Psiche (1788-1793) di Antonio Canova: il gruppo scultoreo più bello al mondo (almeno per me).