10 Chiese in Italia per i più curiosi

Isa Milk | isamilk.it

ITALY Ogni angolo di Italia può stupirci: i paesaggi vivi, gli intensi profumi e i luoghi preziosi dove da secoli sono conservate le più grandi opere d’Arte che vanno ad arricchire il nostro inestimabile patrimonio. Ho deciso così di consigliarvi 10 chiese italiane, alcune poco note, che vale la pena visitare. Sono le chiese per i curiosi e gli amanti del Bello.

1. Santa Maria Annunziata, Otranto (Puglia). Completata nel XII secolo, è una perfetta sintesi di diversi stili architettonici che comprendono elementi bizantini, paleocristiani e romani. Fortemente rimaneggiata in seguito alle devastazioni ottomane del 1480, conserva all’interno un capolavoro dell’arte musiva medievale, realizzato tra il 1163 e il 1165 e firmato dal monaco Pantaleone, che si estende lungo le tre navate, il transetto e l’abside, raffigurante un maestoso Albero della Vita con temi tratti dall’Antico Testamento, dai Vangeli Apocrifi, dai cicli cavallereschi e dal bestiario medievale.

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2. Chiesa di Sant’Andrea, Spello (Umbria). Le prime notizie della chiesa risalgono al 1025, quando è annotata tra i possedimenti dei monaci Camaldolesi di S. Silvestro sul monte Subasio. La chiesa custodisce una grande tavola raffigurante la “Madonna col Bambino e Santi” del 1508, opera del Pinturicchio e dei suoi collaboratori. La pala venne preparata dal Pinturicchio a Siena, dove il maestro si trovava impegnato alla Libreria Piccolomini, e poi dipinta a Spello da alcuni collaboratori. Sicuramente Pinturicchio fornì i disegni per l’intera opera e non è escluso che si recò a Spello, curando personalmente la parte centrale del dipinto.

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3. Cappella Palatina del Palazzo dei Normanni, Palermo (Sicilia). É una cappella dedicata a San Pietro Apostolo, che si trova all’interno del Palazzo dei Normanni. Costruita nel 1130 per volere del Re Ruggero II, la cappella si articola su tre navate separate da colonne in granito e marmo cipollino. É l’esempio più elevato della convivenza tra culture e religioni apparentemente inconciliabili, poiché furono coinvolte maestranze bizantine, musulmane e latine. L’immagine di maggiore impatto è il Pantocratore benedicente, presente nella cupola, esattamente realizzato secondo i più classici canoni bizantini.

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4. San Giorgio Maggiore, Venezia (Veneto). É una basilica situata sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, parte dell’omonimo monastero benedettino. L’isola di San Giorgio conobbe il suo massimo splendore tra il 1500 e il 1600, grazie alle opere di artisti come Palladio, Carpaccio, Veronese, Tintoretto e Longhena, che contribuirono alla trasformazione del suo complesso monumentale. La chiesa, dalla nobile facciata di linee classiche, creazione di Andrea Palladio, fu portata a termine nel 1611, solo dopo la sua morte. L’interno, a croce latina con tre navate, conserva opere di grandi maestri, come i due capolavori di Tintoretto, L’Ultima Cena e Il Cader della Manna, e l’altare con la tela raffigurante San Giorgio e il drago, di Vittore Carpaccio;

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5. Certosa di Trisulti, Collepardo (Lazio). Collocato tra boschi di querce, il monastero è stato dichiarato monumento nazionale dal 1873. Edificata nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III, accolse i Certosini fino al 1947, anno in cui vi subentrarono i Cistercensi. L’abbazia ospita un’antica farmacia (spezieria) con arredi settecenteschi, una foresteria romano-gotica, dipinti barocchi e una biblioteca con trentaseimila volumi. Il monastero è mantenuto da cinque monaci ultrasettantenni e sta attraversando un momento di grande difficoltà: tetti pericolanti, affreschi danneggiati, infiltrazioni d’acqua. La Soprintendenza di Cassino ha denunciato la mancanza di fondi per la riparazione dei cedimenti strutturali dell’eremo, necessari per evitare danni irreparabili che potrebbero incombere sul gioiello benedettino.

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6. Santa Felicità, Firenze (Toscana). É il più antico complesso ecclesiale della città. La chiesa romanica sorse sulla vestigia della basilica paleocristiana di IV secolo in cui si era insediata una comunica greco-siriaca. Dopo varie modifiche e aggiunte, fu definitivamente ristrutturata seguendo un progetto di Ferdinando Ruggieri nel 1736 circa. L’interno della chiesa è strutturato su una sola navata, due cappelle e un perimetro formato da altissimi pilastri. Il settecentesco interno della chiesa conserva, nella cappella Capponi, un assoluto capolavoro del manierismo fiorentino: la Deposizione del Pontormo. Dello stesso artista è anche l’Annunciazione, ad affresco.

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7. Basilica di Sant’Andrea, Mantova (Lombardia). Un primo edificio religioso dedicato a Sant’Andrea sorse in seguito alla scoperta della reliquia del Sangue di Cristo (oggi conservata nei Sacri Vasi custoditi all’interno dell’altare situato nella cripta della basilica) avvenuta nell’804. La chiesa venne ristrutturata definitivamente a partire dal 1472, su progetto di Leon Battista Alberti, commissionato dal signore di Mantova, Ludovico III Gonzaga che voleva farne un simbolo del proprio potere sulla città e del prestigio della casata. Le cappelle laterali, coperte da volte a botte decorate a cassettoni, ricordano lo spazio degli edifici termali romani, in particolare, della basilica di Massenzio. Numerose le opere presenti nella cappelle: Battesimo di Cristo, Sacra Famiglia e famiglia del Battista del pittore Andrea Mantegna (di cui è presente la tomba che fu decorata dal Correggio).

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8. San Luigi dei Francesi, Roma (Lazio). La chiesa nazionale della comunità francese fu iniziata nel 1518 e completata solo nel 1589, soprattutto grazie alla munificenza di Caterina de’ Medici, che mise a disposizione le numerose proprietà familiari nella zona. La facciata in travertino presenta un balcone centrale e nicchie con le statue di Pierre de l’Estache. L’interno, a tre navate, è interamente rivestito di stucchi e marmi pregiati, mentre sulla volta domina l’affresco Apoteosi di San Luigi di Charles-Joseph Natoire. Le cappelle laterali custodiscono i più importanti tesori artistici, grazie alle opere dei massimi pittori del Seicento, come l’affresco con Storie di Santa Cecilia del Domenichino e i tre capolavori assoluti del Caravaggio: il Martirio di San Matteo, San Matteo e l’Angelo e Vocazione di San Matteo.

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9. La Pieve di San Pietro a Cascia, Reggello (Toscana). Fu edificata per volontà della contessa Matilde di Canossa tra il X e l’XI secolo. Conservata perfettamente, la chiesa costituisce un tipico esempio di architettura romanica. All’interno è custodito il Trittico di San Giovenale di Masaccio. La tavola, che rappresenta la Madonna col bambino e quattro Santi, reca sul bordo inferiore la data di esecuzione (23 Aprile 1422) rivelandosi come la prima opera nota di Masaccio ed una delle più rappresentative del primo Rinascimento.

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10. Per ultima, la Chiesa dell’Annunziata di Minturno (Lazio), il mio paese. L’Annunziata, in stile gotico, fu edificata intorno al 1300 per volere della famiglia Minutilli. Ha subìto varie ristrutturazioni durante i secoli: prima per i danneggiamenti arrecati dai Turchi nel 1552, dalle truppe franco-polacche nel 1799, dall’incendio del 1888 e dall’ultimo conflitto mondiale. Nel 1930 furono demoliti tutti gli altari barocchi e vennero alla luce gli affreschi trecenteschi Madonna con il Bambino e La Crocifissione riconducibili al passaggio di Giotto o dei suoi allievi nella zona, durante il viaggio da Napoli (1333). L’edificio, di proprietà comunale, fu riaperto al culto nel Maggio del 1931 come tempio votivo dei minturnesi caduti nella Prima Guerra Mondiale, dopo il restauro coordinato da Gino Chierici e commissionato da Pietro Fedele, storico e Ministro della Pubblica Istruzione nel 1925-28.


E voi? Quale altra Chiesa italiana, poco nota ma custode d’Arte preziosa, consigliereste di vedere?

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