Archivio Appennino: progetti che valorizzano le terre alte d’Italia

Elena Mazzoni Wagner

da un’idea di
Cristina Soldano ed Elena Mazzoni Wagner
per Appennino senza confini


ITALIA Questo spazio, per adesso una semplice pagina web, raccoglie luoghi e persone che valorizzano Cultura – Creatività – Territorio dell’Appennino italiano. Vogliamo qui condividere buone pratiche, da piccoli esperimenti a realtà consolidate, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di quella “rete competente e multidisciplinare per la valorizzazione della spina dorsale d’Italia” di cui parlano Marco, Erika e Filippo, il gruppo di studentə dell’Università di Bologna (corso PROGESA) con il quale, a inizio anno 2021, abbiamo avviato il progetto Appennino senza confini

Questo archivio digitale, aperto e dinamico, sarà continuamente aggiornato, soprattutto grazie alle vostre segnalazioni! Ti invitiamo dunque a segnalarci in qualsiasi momento il tuo progetto e/o i progetti che conosci e ritieni interessanti per l’Appennino inviando una mail a hello@cct-seecity.com con oggetto “Archivio Appennino”. 

E se ti va di raccontarcelo in modo più approfondito, compilando il form online che trovi qui – Appennino senza confini: racconta la tua storia! – pubblicheremo anche il tuo articolo nella rubrica Appennino senza confini. Dove questo racconto collettivo delle terre alte ci porterà e quali forme assumerà, lo scopriremo solo camminando insieme.

Grazie per la tua partecipazione! CCTeam


NOTA – L’ordine di questo archivio per adesso è semplicemente alfabetico. Al momento conta circa 50 segnalazioni da tutta Italia. In futuro, arricchendolo, vorremmo mappare i progetti suddividendoli per categorie, in modo da facilitare connessioni – contaminazioni – collaborazioni – condivisione e coesione! 


INDICE:

  1. AL.FO.N.S.A. – Scuola di Alta Formazione per l’Appennino
  2. Alto Rilievo / Voci di Montagna
  3. AppARTEngo
  4. Appennini – Touring Club
  5. Appennini Web
  6. Appennino l’Hub
  7. Appennino POP
  8. Appennino senza confini
  9. Appennino Slow
  10. Appennino_ToscoEmiliano
  11. Biccari – Cooperativa di Comunità
  12. BiTrek – Alla Scoperta delle Aree Interne
  13. Borgofuturo
  14. Borgo Universo 
  15. Borgotufi – Albergo diffuso
  16. C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo
  17. Casa della Paesologia
  18. Castagno di Piteccio – il Borgo Museo di Pistoia
  19. Castello di Cireglio – Parco Letterario Policarpo Petrocchi
  20. Civiltà Appennino
  21. Collettivo Folcloristico Montano (& il Cantar Maggio)
  22. Comunità della Mosciarella
  23. Coro Val Curiasca
  24. CVTà Street Fest
  25. DBAABR – Da Borghi Abbandonati A Borghi Ritrovati
  26. Dislivelli Fatti
  27. Foglia Tonda
  28. Forest Sharing 
  29. Gruppo Castanea
  30. Happennino
  31. i Briganti di Cerreto
  32. IT.A.CÀ 
  33. Ecovillaggio Ciricea
  34. La luna e i calanchi
  35. Landscapeunifi.it
  36. La Voce della Montagna
  37. Le Disperse
  38. Libreria Spalavera – “La transumanza dei libri”
  39. Montagne di mezzo. Una nuova geografia
  40. Palazzuolo sul Senio
  41. Piccoli Borghi
  42. Progetto Borghi
  43. Riabitare l’Italia
  44. RIVE – Rete Italiana Villaggi Ecologici
  45. Sibillini Summer School – il legno, la lana e il territorio
  46. Terra Terra – a piedi e zaino in spalla lungo l’Appennino
  47. UNIMONT – Università della Montagna
  48. Va’ Sentiero
  49. Varco Appennino
  50. Viaggio Italiano
  51. Woodvivors, l’Italia a passo di mulo
  52. Wonder Grottole
  53. La tua segnalazione!

1. AL.FO.N.S.A. – Scuola di Alta Formazione per l’Appennino

ALta FOrmazione e iNnovazione per lo Sviluppo sostenibile dell’Appennino. AL.FO.N.S.A. è la Scuola di Alta Formazione e Innovazione per lo Sviluppo Sostenibile dell’Appennino promossa da UNIAPPENNINO.* Il suo obiettivo è formare e aggiornare professionalità specifiche per il rilancio del territorio appenninico emiliano-romagnolo attraverso corsi di perfezionamento, specializzazione e aggiornamento indirizzati a studenti, giovani laureati, professionisti già in attività.

*UNIAPPENNINO è un network coordinato dall’Università di Modena e Reggio Emilia che riunisce docenti, ricercatori e tecnici degli atenei universitari della Regione Emilia-Romagna specializzati nelle tematiche inerenti allo sviluppo sostenibile dell’Appennino.

Torna all’INDICE


2. Alto Rilievo / Voci di Montagna

Un blog, ma anche una rivista scaricabile gratuitamente, a cura di Pietro Lacasella. Ultimo numero della rivista (intitolato Oltre la vetta e pubblicato il 30 marzo 2021) scaricabile qui

Torna all’INDICE


3. AppARTEngo

A 909 metri sul livello del mare, su un’altura circondata da monti, colline e piantagioni di colture varie, dal 2017 Appartengo, Festival Internazionale di Arte Pubblica trasforma il comune lucano di Stigliano (a circa 65 km da Matera) in un museo a cielo aperto attraverso opere di creativi e street artist internazionali. Di recente, AppARTEngo ha lanciato una CALL aperta a tutti i borghi d’Italia: “il 2022 sarà un anno di evoluzione per il festival appARTEngo: dalla Basilicata, il format dell’evento raggiungerà tutte le regioni italiane per creare un network di borghi che scelgono di puntare sull’arte contemporanea e pubblica, per contrastare lo spopolamento e riattivare sinergie sul territorio. Da Stigliano, in Basilicata, una carovana di artisti raggiungerà ogni regione italiana. Un viaggio lungo 6 mesi che porterà oltre 100 artisti italiani e internazionali a realizzare opere site specific sui territori delle aree interne, che diventeranno asset dell’offerta culturale e turistica dei territori coinvolti. Un file rouge collegherà tutte le comunità dal sud al nord per creare una rete di territori che scelgono l’arte come veicolo per lo sviluppo locale.” Per scoprire di più clicca qui.

Torna all’INDICE


4. Appennini – Touring Club

Dieci parole chiave, dieci racconti d’autore, dieci reportage giornalistici per scoprire le nostre montagne: è dedicato agli Appennini il nuovo volume per chi i soci del Touring Club Italiano nel 2022. “Ogni italiano sa, perché l’ha studiato a scuola, che l’Appennino è lungo circa 1.300 chilometri, è largo tra i 30 e i 250, è distribuito tra 14 regioni, dalla Liguria alla Sicilia, occupa quasi un terzo del territorio nazionale ed è abitato da circa dieci milioni di persone. Un territorio che nell’immaginario collettivo viene considerato periferico, distante dalle grandi città epicentro della vita contemporanea, soggetto da decenni a un intenso spopolamento. Un territorio naturalisticamente affascinante, dove la natura – gli sterminati boschi di faggi, i grandi castagni e carpini, e soprattutto gli animali selvatici, dal lupo agli ungulati – riprende sempre più campo perché l’Appennino è in ritirata, una terra vittima di terremoti e altre cicliche catastrofi ambientali e umane da cui si fugge per mancanza di lavoro e di stimoli. Quello che ogni italiano invece non sa è che l’Appennino ha un destino tutt’altro che segnato, ma anzi è una terra attiva e combattiva, con tanti problemi – vero – ma con altrettante opportunità di innovare il corso delle cose e sovvertire l’immaginario del “luogo da salvare”, grazie all’anima affatto reietta e disperata delle persone che lo vivono.” – Si legge nell’articolo sul sito del Touring Club che presenta il volume. – “È per raccontare questa storia di rilancio possibile che il Touring Club Italiano ha deciso di dedicare il volume riservato ai soci di lunga data e nuovi proprio all’Appennino, alle sue geografie e alle sue storie. Un volume pensato perché, come scrive il presidente Franco Iseppi nell’introduzione, il Touring «non crede che basti rimettere in sesto l’esistente rispondendo alle criticità che attraversano gli Appennini, ma ne sollecita una vera e propria rigenerazione», convinto che la sfida del futuro non sia «di dover scegliere tra centro e periferia, ma sapere raggiungere un’osmosi virtuosa».”  Qui l’articolo completo: www.touringclub.it.

Torna all’INDICE


5. Appennini Web

www.appenniniweb.it è un magazine online e aperto ai contributi di tutte le persone interessate. Racconta la spina dorsale d’Italia, le montagne “dove tutto è iniziato e dove ancora possiamo andare a cercare la nostra anima e a mettere ordine alle idee”.

Torna all’INDICE


6. Appennino l’Hub

Appennino l’Hub è un laboratorio per lo sviluppo d’impresa nelle aree interne del nostro paese. Appennino l’Hub è una rete territoriale che vuole generare economie di comunità. Il principale obiettivo è stimolare intraprendenza nelle giovani generazioni per far nascere nuove imprese e riportare vita nei borghi abbandonati. La rete è coordinata e facilitata da Figli del Mondo a.p.s. e supportata dall’esperienza di Primo Miglio, incubatore di startup ad impatto sociale. Sul sito si legge: “Appennino l’Hub accompagna gli abitanti a creare nuove imprese e servizi capaci di rispondere alle loro aspirazioni e divenire solide, sostenibili e durature nel tempo. Lo sviluppo di imprese abitanti costituisce il tramite per migliorare le condizioni di vita, creare occupazione e rigenerare servizi di base in borghi e paesi, valorizzare le ricchezze dei luoghi, sviluppare resilienza. Appennino l’Hub ispira alla nascita di imprese e nuovi servizi per i cittadini, le accompagna e sostiene nella realizzazione e sviluppo del progetto, nell’ottenimento di finanziamenti. Appennino l’Hub accompagna lo sviluppo dei progetti, abilita le competenze degli abitanti per creare nuove opportunità di sviluppo economico-sociale, per aumentare il tasso di economia comunitaria diffusa, per uno sviluppo compatibile e sostenibile dei territori.”

Torna all’INDICE


7. Appennino POP

Un documentario (riprese e montaggio in corso) ma prima ancora una visione. Un viaggio a piedi lungo più di cento chilometri in uno dei luoghi più lontani d’Italia. Dove comincia: Val Borbera, in provincia di Alessandria, Piemonte.

Torna all’INDICE


8. Appennino senza confini

Appennino senza confini tra cultura e territorio è un progetto di CCT che nasce in collaborazione con il Corso di Studio PROGESA (Progettazione e Gestione degli Ecosistemi agro-territoriali, forestali e del paesaggio) dell’Università di Bologna insieme alla Scuola AL.FO.N.S.A. (ALta FOrmazione e innovazioNe per lo Sviluppo sostenibile dell’Appennino) promossa da UNIAPPENNINO (Università per l’Appennino) e ad ANA (Accademia Nazionale di Agricoltura). Qui la spiegazione del progetto ed il form da compilare per inviare alla nostra redazione la tua storia!

Torna all’INDICE


9. Appennino Slow

AppenninoSlow è un consorzio che opera in prevalenza sull’Appennino Tosco Emiliano. Lavora da oltre 20 anni “con” e “per” il territorio,  amando la propria terra. Si occupa di turismo lento, trekking, MTB, famiglie, turismo sostenibile, promozione territoriale. Organizza trekking in Appennino e negli ultimi anni si è specializzato nella Via degli Dei (un cammino da Bologna a Firenze).

Torna all’INDICE


10. Appennino_ToscoEmiliano

Quattro ragazz* uniti dall’amore per l’Appennino e un hashtag: #appennino_toscoemiliano. “La nostra amicizia è nata nel cuore dell’Appennino Tosco-Emiliano, a Canevare, nell’appennino Modenese, ai piedi del monte Cimone. Abbiamo deciso di condividere la nostra passione per la montagna e di far nascere un progetto per valorizzare, promuovere e sostenere il nostro amato Appennino.

Torna all’INDICE


11. Biccari – Cooperativa di Comunità

Biccari, in provincia di Foggia, Puglia. Il centro abitato sorge su un poggio del subappennino dauno a 450 metri di altitudine. Il territorio comunale si estende a sud-ovest fino al monte Cornacchia (che con i suoi 1.151 m s.l.m. è la vetta più alta della Puglia) e a nord-est fino alla piana del Tavoliere. Qui da La Cooperativa di Comunità (C.C.B.) rappresenta uno speciale modello di aggregazione sociale in grado di costruire risposte condivise dai cittadini a bisogni collettivi, mettendo a disposizione la propria creatività, le proprie capacità, il proprio saper fare. Si tratta di un progetto caratterizzato da una forte innovazione sociale e basato sulla condivisione: i cittadini-soci identificano insieme i bisogni, elaborano le idee e costruiscono un percorso di risposta coerente con le risorse disponibili sul territorio. L’intento del Comitato Promotore, in particolare, è stato quello di costruire un patto intra-generazionale e complementare nelle capacità professionali e nelle esperienze lavorative al fine di valorizzare le potenzialità del territorio biccarese. Attraverso il recupero e la gestione di beni pubblici inutilizzati o poco valorizzati, la Cooperativa ha l’obiettivo di costruire delle alleanze sul territorio e di recuperare il patrimonio dormiente, cercando di metterlo a sistema e di renderlo produttivo, sia dal punto di vista economico che sociale. Ad oggi (2021), la C.C.B. unisce circa 200 biccaresi (numero in costante crescita), suddivisi in soci lavoratori, sovventori e utenti, raggruppando al suo interno differenti figure lavorative (liberi professionisti, operai, studenti, commercianti, pensionati, ecc.) e fasce d’età (dai 18 ai 90 anni). Una vera e propria Comunità di persone che credono nel proprio territorio e nella necessità di ridefinire insieme una nuova visione di sviluppo.

Tra i progetti a cura della cooperativa: l’Affittacamere “La Torre”; la Piccola Scuola di Civiltà Contadina; la Bubble sul tetto della Puglia per dormire sotto le stelle; le esperienze “lente” con DiscoveringBiccari; etc… Quindi: una comunità grazie alla quale è stato possibile sviluppare anche un turismo strettamente connesso al territorio: Visit Biccari.

Torna all’INDICE


12. BiTrek – Alla Scoperta delle Aree Interne

BiTrek è un progetto che mette in relazione luoghi, persone ed emozioni, grazie alla creazione di una comunità, sensibile alla natura e al patrimonio culturale che la circonda. BiTrek ha come obiettivo quello di incentivare la riscoperta delle aree interne, grazie al trekking ed il cicloturismo tramite processi di co-progettazione e di attivazione della cittadinanza.

Torna all’INDICE


13. Borgofuturo 

Borgofuturo è un evento biennale che mette in relazione un piccolo centro dell’entroterra marchigiano a una prospettiva di sviluppo sostenibile. Nasce nel 2010 come Festival a Ripe San Ginesio, un borgo medievale in provincia di Macerata, un piccolo comune arroccato su una collina lungo la valle del Fiastra. All’amministrazione comunale va il merito di aver proposto e sostenuto il progetto, grazie al quale ha avuto inizio una riflessione collettiva sulla tendenza degenerativa del territorio, e di essere riuscita a promuoverlo in maniera inedita. Votati al principio della sostenibilità sono gli incontri e i laboratori didattici così come le passeggiate, gli spettacoli teatrali, i concerti e le altre forme di intrattenimento e interazione che animano il Borgo nei giorni del Festival. Sostenibilità, dunque, non solo nell’accezione ecologico-ambientale ma anche economica e sociale.

Torna all’INDICE


14. Borgo Universo 

Borgo Universo è il museo a cielo aperto di Aielli (AQ) in Abruzzo. Il progetto è iniziato nel 2017 come “sagra dei pianeti” e dal 2020 propone un vero e proprio festival. Così oggi per le strade del borgo si trovano murales di famosi street artists provenienti da tutto il mondo come Okuda, Millo, Zamoc, Alleg, Matlakas, Guerrilla Spam, Marina Capdevila, etc… In estate, nel periodo di Luglio e Agosto si tiene il festival di street art, musica, performance e astronomia: l’evento utilizza i linguaggi dell’arte e dell’astronomia per indagare e valorizzare gli scorci, i panorami e la storia del borgo medievale di Aielli. Inoltre, tutti i weekend Borgo Universo organizza tour guidati dei murales e visite alla Torre delle stelle.

Torna all’INDICE


15. Borgotufi – Albergo diffuso

Antico aggregato rurale a 800 m. s.l.m. nel comune di Castel del Giudice in provincia di Isernia, Molise. Restaurato e trasformato in un albergo diffuso mediante un attento ed accurato recupero architettonico. Tale recupero è stato possibile grazie all’impegno delle istituzioni locali e dei cittadini e realizzato da una cordata di imprenditori originari della zona. “Borgotufi rappresenta innanzitutto una dichiarazione unanime d’amore da parte dei suoi abitanti per un territorio dalla bellezza primitiva, di grande rilievo storico, enogastronomico e naturalistico.” – si legge sul sito dedicato al progetto.

Torna all’INDICE


16. C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo

C.A.S.A. – Cosa Accade Se Abitiamo è un’associazione di promozione sociale ma soprattutto uno spazio abitato e attraversato da più anime a Frontignano di Ussita (MC), una piccola frazione nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini a mt 1.350 slm. È un luogo nato in seguito ai terremoti 2016/2017, aperto a conversazioni, residenze in alta quota e progetti di valorizzazione per il territorio. Nasce dal desiderio di continuare a stare in un luogo ferito e in forte mutamento, insieme alle comunità dell’Alto Nera e ad ospiti in residenza che C.A.S.A. accoglie: artisti, docenti, scrittori, designer, tecnici, fotografi, videomaker, giornalisti, ricercatori, naturalisti, sportivi, camminatori, studenti, uomini e donne sensibili.

Torna all’INDICE


17. Casa della Paesologia

L’Associazione Comunità Provvisorie promuove e sperimenta pratiche di paesologia. La paesologia si occupa dei paesi come sono adesso. Si tratta di una forma di attenzione che è al tempo stesso poetica e politica. La lietezza di andare in un piccolo paese e la militanza per impedire che la loro vita si impoverisca a casa del meccanismo omologante della globalizzazione. La Casa della Paesologia è a Bisaccia, in Avellino, Campania. Ma è anche un blog, il Il blog dello scrittore Franco Arminio e dei paesologi.

Torna all’INDICE


18. Castagno di Piteccio – il Borgo Museo di Pistoia

Castagno di Piteccio, nel comune di Pistoia. Un minuscolo borgo toscano situato a circa 12 km dalla città e 500 metri sopra il livello del mare, raggiungibile in auto o treno ma percorribile solo a piedi, abitato da oltre settanta Castagnolə e gattə bellissimə, fondato attorno al 1600 (dopo la misteriosa distruzione di un Castello poco distante, le cui rovine sono servite a costruire il paese), abbracciato da colline e monti ricoperti di boschi, un tempo di castagni, adesso soprattutto di robinia. A Castagno non ci sono negozi, non ci sono bar o ristoranti, né tabacchi o fiorai. Ci sono case in pietra, una sopra l’altra, che si diramano e s’incastrano lungo le due vie di ciottoli maestre. E alcune pietre che conservano da secoli enigmatiche incisioni, simboli e date custodi di antiche storie. C’è la Chiesetta dedicata al patrono San Francesco (festeggiato da sempre con la tradizionale Tortellata alla castagnola), il Residence con la piscina aperta in estate, e la Stazione (una fermata ancora attiva della storica linea ferroviaria Porrettana che attraversa l’Appennino tosco-emiliano): una piccola sala d’attesa color rosa pastello, immersa nel verde della natura; un angolo di mondo che se venisse scoperto dal regista Wes Anderson rischierebbe di diventare famoso come set di un suo prossimo film. E poi c’è la mitica Pro Loco: l’associazione turistica che dal 1958 si occupa di tutelare e valorizzare il borgo di Castagno, la natura che lo circonda e l’arte che dal 1975 lo rende Museo all’aperto. Sì, grazie all’opera del critico d’arte Tommaso Paloscia (Roma 1918 – Firenze 2005), che amava villeggiare qui insieme a famiglia e amici, dal 1975 al 2004 Castagno ha ereditato un importante patrimonio artistico diventando un borgo con un museo a cielo aperto costituito da oltre 40 opere sparse per il paese, 12 affreschi e 30 sculture diventate arredo, parte integrante dell’ambiente. Una preziosa collezione alla quale dal 2019 al 2021 si sono aggiunte nuove opere, anche oltre le “mura”, segnando l’inizio di un progetto di diffusione del museo verso il paesaggio attorno e creando così nuovi percorsi lenti tra arte e natura, in particolare lungo Via Valle e Vigna, verso ed oltre Casa Paloscia oppure la Stazione e l’ingresso ai sentieri che, attraversando il bosco, conducono ai tre paesi limitrofi ovvero Piteccio, San Mommè, Signorino (a proposito, per chi ama camminare: online, sul sito di Castagno, la mappa interattiva Trifoglio offre una selezione di percorsi lenti adatti a tuttə). Così, oggi a Castagno si possono contare ben 66 opere d’arte. Per contarle tutte è necessario guardarsi bene attorno, e da cielo a terra: alcune si affacciano alle finestre, altre si nascondono tra i cespugli, altre ancora ti sorprendono dietro l’angolo o si fanno notare solo se fai molta attenzione a dove metti i piedi!

Nel 2019, la Pro Loco ha iniziato un percorso di rigenerazione a base culturale del territorio a cura di CCT-SeeCity (guidezine: www.cct-seecity.com | studio: www.cct.world) che dal 2009 si occupa di Comunicazione per Cultura e Territorio. Dopo un primo studio avviato nel 2017, CCT ha lavorato da una parte alla narrazione digitale e dall’altra alla progettazione culturale ideando tre format/eventi principali: Castagno di Maggio – percorsi lenti, Borgo Museo Festival e la Residenza d’Artista.

Dal 2019 al 2021, CCT ha lavorato per creare una community glocale attorno all’identità territoriale del Borgo Museo coinvolgendo da una parte la comunità locale (abitante) e dall’altra una comunità temporanea (intesa come l’insieme di tutte le persone ed organizzazioni che condividono una relazione con il territorio) in un progetto che ha generato una nuova consapevolezza collettiva del valore (risorse e potenziale) del territorio, e attivato un processo di partecipazione dal basso, svegliando o stimolando connessioni e sentimenti, dinamiche collaborative e desideri collettivi. Il sogno, quello di far diventare Castagno di Piteccio, il Borgo Museo di Pistoia, ossia creare un nuovo centro culturale in Italia, vivo e vissuto, fatto di arte e natura ma soprattutto di persone.

Torna all’INDICE


19. Castello di Cireglio – Parco Letterario Policarpo Petrocchi

Un luogo che dal 2021 ha un progetto culturale e di rilancio economico per il proprio territorio. Il piccolo borgo della bassa montagna pistoiese (612 m s.l.m) è diventato Parco Letterario in omaggio allo scrittore, filologo e lessicografo Policarpo Petrocchi, nato qui nel 1852. Oggi, presso la Locanda della Sapienza, è possibile trovare ristoro e iniziative culturali di vario tipo, dalla letteratura alla castanicoltura. Il progetto, promosso da tre associazioni locali – Amo la Montagna, Onore e Lavoro 1880, Storia e Città – è parte della rete Parchi Letterari.

Torna all’INDICE


20. Civiltà Appennino

Rivista di cultura e innovazione della Fondazione Appennino, nata per invertire lo sguardo e riabitare le aree interne. Promotrice dell’omonima collana pubblicata da Donzelli Editore. Tra le pubblicazioni, segnaliamo la prima uscita nel 2020: L’Italia in verticale tra identità e rappresentazioni.

Torna all’INDICE


21. Collettivo Folcloristico Montano (& il Cantar Maggio)

Il gruppo si compone di voci, sia maschili che femminili, strumenti a corda (chitarre, violino) e ad ancia (organetti e fisarmoniche) abbinati a percussioni, fiati e strumenti della tradizione popolare della montagna Pistoiese. I loro concerti si svolgono nei posti più differenti… dalla strada al palco del teatro, passando per feste di paese e ballo sull’aia. Chi non li conosce può rimanere un po’ sbalordito dal fatto che a volte le esibizioni sembrino occasionali o improvvisate ma questa è una parte importante del loro repertorio che permette di mantenere intatta quella freschezza tipica di tutto ciò che viene dalla tradizione popolare. Famosi in particolare per il Cantar Maggio: festa popolare che affonda le radici nelle tradizioni dell’Appennino Tosco-Emiliano. Questa usanza deriva dalla vita rurale delle comunità della montagna, per le quali la primavera, e in particolare il mese di Maggio, portava speranza di buoni raccolti, abbondanza e serenità. Ancora oggi il collettivo passa per i paesi con chitarre e fisarmoniche per cantare e ballare insieme e poi trovarsi nelle piazze in allegria, mangiando e bevendo quello che la gente offre per la via: all’arrivo nelle varie tappe, come da tradizione, prima si canta qualche stornello e solo dopo si banchetta tutti insieme!

Torna all’INDICE


22. Comunità della Mosciarella

Il progetto Comunità della Mosciarella aggrega attorno a sé la cittadinanza ed ha l’obiettivo di salvaguardare e rilanciare il Monumento Naturale “Il Castagneto prenestino” e il suo prodotto: la Mosciarella. Il progetto è iniziato dalla riqualifica di una selva castanicola ormai abbandonata. A seguito dell’avvio della lotta biologica per il contrasto al Cinipide Galligeno, nel Gennaio 2011, la popolazione capranicense ha attivato, con il coordinamento del Comune di Capranica Prenestina e del suo Museo Naturalistico, iniziative che hanno determinato la nascita di un’area protetta, come il Monumento Naturale “Il Castagneto Prenestino” e il riconoscimento della “Comunità della Mosciarella” da parte di Slow Food. Tale recupero e rigenerazione sta creando occasioni produttive ed economiche per la nascita di un mercato di nicchia in grado di esaltare la qualità e la salubrità dei suoi frutti. Oggi passeggiare in questi luoghi vuol dire essere circondati da castagni vetusti, con dimensioni al fusto a volte superiori ai 6 m di circonferenza, che rappresentano di per sé un micro ambiente complesso, in grado di ospitare diverse tipologie di funghi, muschi, licheni e micro e macro fauna. Tali alberi monumentali, mai o solo parzialmente sottoposti ad opere di potatura, sono cresciuti in forma libera e rappresentano di per sé veri e propri monumenti naturali. Lungo i percorsi si incontrano vecchi impianti produttivi, perfettamente integrati con la selva castanicola, che rappresentano un esempio di sostenibilità e piccole produzioni locali di tradizione familiare ad altissima qualità. Grazie al presente progetto i ristoratori del territorio posso acquistare e far degustare ai visitatori piatti a base di castagna secca: la Mosciarella.

Torna all’INDICE


23. Coro Val Curiasca

Il Coro Val Curiasca nasce dalla passione di alcuni ragazzi per il canto popolare e per il proprio territorio. Tra pascoli e boschi il coro ripropone canti antichi, richiamando l’eco del passato dell’Appennino piacentino. Attualmente stanno avviando un progetto ambizioso ed impegnativo che richiederà l’aiuto di tutti e tutte: vogliono registrare un album di canzoni popolari cantate e con collaborazioni da tutti i cori della provincia e oltre! Ascolta la storia e alcuni brani del Coro Val Curiasca in questo podcast edito dal quotidiano Libertà: www.liberta.it/podcast/salza-il-coro-di-montagna-qui-cantiamo-con-la-voce-dei-polmoni-della-terra/.
 
 

24. CVTà Street Fest

Il borgo a 520 m s.l.m. diventato simbolo del Molise che non solo esiste ma resiste! Perché come afferma l’organizzazione (ovvero l’associazione culturale CivitArt) di questo festival (nato nel 2016): La resilienza passa anche dall’arte. Una determinazione contro lo spopolamento, una forma di resistenza colorata e dai forti legami simbolici. È un modo di ripartire dal territorio e valorizzarlo contrastando l’abbandono e il degrado di una parte d’Italia spesso ingiustamente dimenticata. La street art si è appiccicata sulla pelle rugosa di Civitacampomarano e come ricorda la scritta “resiste” realizzata da Biancoshock durante la prima edizione (avvenuta nel 2019), ci pensano ancora gli abitanti del luogo a ricordare a tutti che loro “esistono”. È sempre possibile visitare le opere di questo museo a cielo aperto di street art, scaricando la mappa dal sito o prenotando un tour.

Torna all’INDICE


25. DBAABR – Da Borghi Abbandonati A Borghi Ritrovati

  • Categoria: Convegno – Libro.
  • Geografia: Pistoia, Toscana.
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Sito Web | Facebook

In Italia sono circa 3.000 i paesi in totale o parziale abbandono. Nell’ottobre 2018, l’Associazione ‘9cento ha organizzato il primo Convegno Nazionale “Da borghi abbandonati a borghi ritrovati”, cui è seguito il libro “L. Bertinotti (a cura di), Da borghi abbandonati a borghi ritrovati, Aracne editrice, Roma 2020″. Grazie ai differenti punti di vista di un gruppo di Relatori di grande spessore l’evento portò all’attenzione generale il fenomeno dei paesi fantasma e le testimonianze di tenace permanenza nelle «aree interne» d’Italia: i «territori fragili», per lo più appenninici e alpini. Il 18 e 19 settembre 2021 le Associazioni ‘9cento e DiversaMente hanno rilanciato Pistoia come sede di studio sui fenomeni dell’abbandono, organizzando il Festival “Da borghi abbandonati a borghi ritrovati – Secondo tempo”. Questo nuovo momento di riflessione collettiva si è concentrato soprattutto sull’aspetto degli «insediamenti ritrovati» e sulle possibilità che questa scelta di vita può fornire alla società odierna e potrà garantire in futuro. Prossima la relativa pubblicazione.

Torna all’INDICE


26. Dislivelli Fatti – Fatti di Montagna

DISLIVELLI FATTI è un podcast a cura di Fatti di Montagna che si presenta così: “Dislivelli, la più autorevole associazione di ricerca e comunicazione sulla montagna, ci aiuta a leggere le terre alte: una indispensabile lente d’ingrandimento su un territorio pieno di dislivelli fisici, demografici sociali e culturali.” Si può ascoltare su Apple Podcast o Spotify.

Torna all’INDICE


27. Foglia Tonda

Nel loro sito, si legge: “La COMUNITÀ come elemento essenziale nella vita dei piccoli paesi dell’Appennino per mantenere attiva la memoria montana e il presidio dei territori. Il PAESE come centro in cui convogliare tensioni civili e artistiche in grado di ampliare gli orizzonti del possibile e trovare risposte a nuove e vecchie necessità. Il FESTIVAL come rito collettivo di adozione di un territorio in cui la comunità provvisoria, composta da abitanti, ospiti e visitatori, si conosca e si riconosca come capace di quotidiani atti di resistenza. L’ARTE come filo rosso che si intreccia al territorio e a chi lo abita per dare forma a nuove espressioni immaginative e reali. Foglia Tonda parla di questo, di una necessità, di un diverso modo di vivere la montagna.” E poi continuando a leggere: Foglia tonda parla di tutto questo: il suo intento è riportare l’attenzione sul presidio che le valli e le montagne del Mugello necessitano per valorizzare e riscoprire le loro potenzialità. Foglia Tonda parte da Razzuolo, sull’Appennino Tosco Romagnolo, in un territorio in cui un vero e proprio processo di marginalizzazione ha portato ad un calo delle attività e dell’occupazione, alla rarefazione sociale e all’invecchiamento della comunità, all’abbandono della terra e al conseguente venir meno della tutela del suolo. La “questione appenninica” coinvolge tutta la penisola, ma la peculiarità delle singole zone, ognuna con i suoi problemi e priorità, può ostacolare la creazione di un discorso condiviso. Pensiamo che l’Arte in tutte le sue forme, possa raccontare queste diversità e convogliarle in una coralità di intenti. Arte che risveglia i luoghi: arte come riflessione sulle dinamiche di ripopolamento della montagna; arte come resistenza e rivendicazione delle comunità marginali che, unite nel più grande contesto dell’Appennino, tornino a far parlare le montagne minori.” Dal 2018, ogni estate, a Razzuolo e più precisamente sulla Via Faentina che collega Firenze a Faenza, nel tratto tra Borgo San Lorenzo e Marradi.

Torna all’INDICE


28. Forest Sharing 

La prima piattaforma innovativa che si prende cura del tuo bosco. Anche un ettaro di bosco rappresenta un grande valore. Se anche tu non sai come fare a gestire il tuo bosco, accedi gratuitamente a Forest Sharing ed entra nella community.

Torna all’INDICE


29. Gruppo Castanea

Un gruppo di espert* che fa ricerca, progettazione, pianificazione, formazione e didattica in ambito rurale e forestale. Inoltre, offre esperienze di escursionismo con guide ambientali GAE. Nella mente e nel cuore hanno sempre l’Appennino Tosco Emiliano ed in particolare la Ferrovia Porrettana. Tra le stazioni/fermate che più amano: Castagno di Piteccio. Per il progetto Appennino senza confini, la guida ambientale Michel Bruni del Gruppo Castanea ha  tracciato Il Cammino del Castagno.

Torna all’INDICE


30. Happennino

Un festival culturale e ambientale fatto di luoghi, musica, incontri e itinerari per raccontare la bellezza e la biodiversità dell’Appennino. Un festival diffuso col cuore a Peglio: un borgo di origini medievali nella vallata del fiume Metauro, situato sopra un poderoso masso di gessite, un balcone di 534 m s.l.m. che guarda le serrate catene montuose.

Torna all’INDICE


31. i Briganti di Cerreto

La cooperativa di comunità nasce dalla volontà di un gruppo di giovani di Cerreto Alpi, con l’obiettivo di creare occupazione e non abbandonare il luogo dove sono nati e cresciuti, creando economia attorno all’idea di “Turismo di Comunità” e offrendo servizi sia ambientali che turistici. Cerreto dell’Alpe, nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, è un piccolo borgo medievale, costruito in pietra d’arenaria e legno di castagno, immerso in uno straordinario paesaggio naturale. In un ambiente rurale che ha conservato inalterato i propri valori, per primo quello dell’ospitalità. Lontano dai ritmi e stress quotidiani, nel Turismo di Comunità, si trova benessere, respiro, sollievo.

Torna all’INDICE


32. IT.A.CÀ 

IT.A.CÀ migranti e viaggiatori: il festival del turismo responsabile che coniuga la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini. Il festival è nato nel 2009 a Bologna da Associazione YODACOSPE onlus e NEXUS Emilia Romagna. È un codice aperto e inclusivo: le date, i format, i temi, le modalità di coinvolgimento dei diversi attori, i rapporti con gli stakeholder e le istituzioni, il budget. Tutto viene deciso insieme. Negli anni ha sviluppato un’importante rete nazionale, diventando il primo e unico festival in Italia ed Europa che si occupa di turismo responsabile e innovazione turistica in un’ottica sostenibile. Trasformare incoming in becoming per coniugare la sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini. Oggi IT.A.CÀ è anche un blog da leggere e tante altre cose… curiosate nel loro sito! 

Torna all’INDICE


33. Ecovillaggio Ciricea

Ciricea è un progetto di comunità no-profit nato nel 2010 in un ex-albergo ristrutturato e adiacente parco riqualificato. L’ecovillaggio si trova a 450 m. s.l.m. ed è composto da una grande casa colonica e annessi agricoli, più due ettari a orto, ulivi e alberi da frutto. L’ecovillaggio promuove giornate culturali e laboratori. Dal 2021 la comunità di Ciricea si prende cura anche di un altro edificio con terreno a Tarole, una località vicina immersa nel bosco (nota ai locali per un albero monumentale, un gigantesco castagno secolare). La comunità, che oggi conta circa 15 persone, organizza eventi culturali e formativi di vario genere aperti al pubblico. Ciricea fa parte di RIVA ovvero la Rete Italiana di Villaggi Ecologici.

Torna all’INDICE


34. La luna e i calanchi

La luna e i calanchi è un festival che vuole raccogliere intorno a un paese e un luogo preciso il meglio delle tensioni civili e artistiche che si stanno sprigionando nel mediterraneo interiore, con particolare attenzione ovviamente a quello che accade in Lucania e nelle regioni vicine. Il paese – Aliano (555 m s.l.m.) in provincia di Matera, Basilicata – raccontato da Carlo Levi come simbolo di un sud che costruisce nuove storie legate a un nuovo rapporto coi paesi e il paesaggio. Il festival è una sorta di adozione collettiva di un paese e di un paesaggio nello spirito della paesologia. Fotografi, scrittori, pittori, registi, musicisti vengono a lavorare ad Aliano e lasciano la traccia del loro passaggio nel paese. La luna e i calanchi non è un festival in cui delle persone vengono a esibire la loro arte, nella logica del consumo culturale fine a se stesso. Ad Aliano si viene per costruire una nuova comunità intellettuale che parli non solo alla Lucania e al Sud, ma all’Italia intera e all’Europa, una comunità che intreccia varie arti tra di loro e poi le intreccia al paesaggio e a chi lo abita. È il tentativo di coniugare arte e ambiente in un connubio non asservito alle logiche del puro consumo culturale. L’idea è che le persone del paese e gli artisti invitati e i visitatori del festival costituiscano una comunità provvisoria capace di infondere fiducia nella vita dei piccoli paesi.

Torna all’INDICE


35. Landscapeunifi.it

Oltre il 35% della penisola italiana è coperto da boschi, un paesaggio che spesso percepiamo come primigenio e assolutamente ‘naturale’. In realtà le foreste hanno una loro storia, legata strettamente all’opera e all’intervento dell’uomo. Landscapeunifi.it è il sito web di CULTLAB – Laboratorio sul paesaggio rurale italiano, un laboratorio di ricerca per il paesaggio ed i beni culturali a cura di Mauro Agnoletti, professore associato presso il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agricoli Alimentari e Forestali (GESAAF) dell’Università di Firenze. Tra i suoi libri: “Il paesaggio come risorsa. Castagneto negli ultimi due secoli” (Ets 2009) e “Storia del bosco. Il paesaggio forestale italiano” (Laterza 2019). Segnaliamo inoltre questa sua lezione aperta tenutasi al Centro Pecci il 20 Ottobre 2021: https://youtu.be/-BsnGJw5IEg

Nella ricerca il paesaggio rurale è considerato come il risultato dell’integrazione nello spazio e nel tempo di fattori economici, sociali ed ambientali, una “risorsa” complessa, di cui gli agricoltori sono stati i principali artefici. L’attenzione crescente per il paesaggio rurale è legata ad una profonda evoluzione della società e delle politiche, che oggi lo interpretano come un paradigma di riferimento più efficace rispetto alle sole istanze produttive o ambientali, offrendo un punto di riferimento vicino ai reali valori espressi dal nostro territorio. Dal punto di vista economico il concetto di produzione ha lasciato sempre più campo a quello di “qualità”, non più della sola qualità dei prodotti, ma di una qualità integrale, che associa ogni prodotto al suo paesaggio, producendo un valore aggiunto non replicabile al di fuori dei luoghi di origine. La biodiversità associata al paesaggio può mantenersi solo attraverso una gestione attiva delle risorse naturali, in cui le tecniche e le pratiche agricole sviluppate in millenni di storia costituiscono straordinari esempi di adattamento a condizioni ambientali mutevoli e difficili.

Torna all’INDICE


36. La Voce della Montagna

Dal 2016, rivista online dedicata alla montagna pistoiese e non solo, edita dall’Associazione Culturale Amo la Montagna con sede a Castello di Cireglio – Parco Letterario Policarpo Petrocchi (PT).

Torna all’INDICE


37. Le Disperse

  • Categoria: Narrazione.
  • Geografia: Italia.
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Instagram

Greta & Laura, due amiche in cammino. Piacevole seguire i loro passi, racconti e consigli sul loro profilo Instagram @le_di_perse dove con leggerezza e allo stesso tempo profondità condividono fotografie e parole da cui lasciarsi ispirare e molto probabilmente farsi venire voglia di partire per attraversare e conoscere – rigorosamente a piedi! – le bellezze delle nostre terre alte. La loro casa è l’Appennino tosco-emiliano ma su IG raccontano i loro viaggi per tutta Italia e non solo! 

Torna all’INDICE


38. Libreria Spalavera – “La transumanza dei libri”

  • Categoria: Luogo.
  • Geografia: Verbania-Pallanza, Piemonte (e non solo).
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Facebook | Instagram

L’idea di due giovani di Verbania: dopo anni di attività itinerante dedicata alla vendita di libri usati e antichi, hanno deciso di trasferire gran parte dei volumi all’Alpe Colle, snodo tra il Lago Maggiore e la Valle Intrasca. Una “transumanza di libri” che stimola anche ingranaggi economici (per approfondire, si consiglia di leggere questo articolo). Il progetto della Libreria Spalavera si snoda al momento in quattro percorsi principali: 1) Libreria Spalavera in Via Ruga 16 a Verbania-Pallanza, luogo magnifico nel centro storico cittadino, ricco di bellissimi libri usati, titoli fuori catalogo, rarità e libri antichi; 2) Mercato del Libro in montagna: esperienza affascinante all’Alpe Colle sul Monte Spalavera; da giugno fino a settembre, li trovate nei weekend anche ad alta quota con un mercato immerso tra prati e faggi, e varie presentazioni di libri; 3) Mercati in giro per le città: per tutto l’anno sono presenti con il loro stand in alcune delle principali piazze del nord-ovest italiano da Milano a Torino, da Novara a Genova, per tornare a conoscere e gustare il nostro paese; 4) “Booksharing” sul lungolago di Pallanza presso il bar “Sursum Corda”: qui hanno parcheggiato il loro mitico apecar e nelle giornate di sole si aprono le danze al bellissimo motto: “regala un libro, prendi un libro”.

Torna all’INDICE


39. Montagne di mezzo. Una nuova geografia

Montagne di mezzo. Una nuova geografia di Mauro Varotto (Einaudi, 2020) – Il Novecento ha portato a compimento nella montagna italiana il disegno della modernità. Abbandono e marginalità diffusi da una parte, divertissement turistico dall’altra hanno scavato divari territoriali profondi che richiedono oggi di essere ripensati. Obiettivo di questo libro è uscire da tale schema, puntando l’attenzione sui fenomeni sempre più diffusi di ritorno alle «terre alte» e inquadrandoli entro un’inedita cornice.

Luoghi apparentemente perdenti sono tornati infatti al centro di movimenti di «nuova resistenza» ai modelli dominanti di standardizzazione, specializzazione e intensificazione produttiva che hanno decretato la crisi della montagna contemporanea o le sue effimere fortune. “Montagne di mezzo” traccia così i contorni di un’idea nuova di territorio, diversa da quella tuttora dominante nei media e nell’opinione pubblica, propone un alfabeto per dare valore a realtà minori, in posizione intermedia tra vette celebrate e fondivalle congestionati. Le montagne di mezzo non sono solo una realtà altimetrica, bensì luoghi che tengono insieme passato e futuro, rilanciando un’idea di abitare che concilia istanze climatiche sempre più stringenti, nuove energie sociali e modelli virtuosi di gestione e sviluppo della montagna. Leggi qui l’introduzione del libro

Torna all’INDICE


40. Palazzuolo sul Senio

  • Categoria: Luogo.
  • Geografia: Firenze, Alto Mugello, Appenino Tosco-Romagnolo.
  • Segnalato da: CCTeam
  • LINKS: Sito Web

Un paese dell’Alto Mugello in una zona conosciuta anche come Romagna Toscana, poiché quest’area della provincia fiorentina si affaccia prevalentemente sul versante appenninico romagnolo. Il piccolo paese si chiama Palazzuolo sul Senio, si trova a poco meno di 70 km dalla città e 437 m. s.l.m.; conta circa 1.000 abitanti, in estate un po’ di più. Nel 2019, Palazzuolo ha iniziato un percorso di rigenerazione a base culturale e da allora molte cose stanno accadendo e cambiando. A partire dal suo codice postale che sempre più persone, in Italia e nel mondo, conoscono come nome di un’ex edicola diventata galleria d’arte contemporanea: E50035. Un’idea, tra le tante altre, della Cooperativa di Comunità La C.I.A. – Comunicazione Innovazione Ambiente, costituita da un gruppo eterogeneo di professionistə della cultura che per varie ragioni personali e/o determinate dalla Storia (tipo la pandemia) si sono ritrovatə a Palazzuolo dopo molti anni, esperienze, percorsi di vita e lavoro in diverse città italiane o all’estero, e hanno qui deciso di intraprendere un’attività culturale per e con il loro paese. | Scopri di più leggendo il nostro articolo: “Appennino: un racconto sulle r/esistenze di oggi e un’ex edicola che con l’arte contemporanea rigenera un paese“.

Torna all’INDICE


41. Piccoli Borghi

  • Categoria: Narrazione.
  • Geografia: Italia.
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Sito Web

Un progetto giornalistico che si presenta così: “Il nostro Paese ha oltre ottomila comuni e decine di migliaia di Piccoli Borghi, spesso dimenticati. Fuori dai soliti itinerari caotici, esistono luoghi suggestivi e abbandonati da secoli, in cui riecheggiano le storie delle persone che li hanno abitati. Luoghi che rappresentano la memoria d’Italia, in cui la bellezza, paesaggistica ed artistica, ne accentua l’importanza. L’associazione nazionale della stampa online (A.N.S.O.) in collaborazione con Google News Initiative propone un progetto che valorizzi il giornalismo iperlocale dando voce proprio a questi Piccoli Borghi, risorse frequentemente soggette a degrado di ogni genere. Piccoli borghi è un progetto cross-mediale che si focalizza sul racconto di una dozzina di piccole realtà collocate in diverse aree d’Italia. Un lavoro giornalistico avanzato che utilizza le diverse piattaforme digital, ognuna con il proprio linguaggio, per fornire una rappresentazione completa del Paese attraverso la valorizzazione e il recupero delle sue realtà “minori” e meno conosciute. Strumento principale è l’utilizzo della branca del giornalismo focalizzata sull’analisi dei dati: il Data Journalism (Data Journalist è il giornalista di precisione che utilizza big data e open data per realizzare inchieste utilizzando i dati).”

Torna all’INDICE


42. Progetto Borghi

Un forum organizzato da HOST B2B per mappare e rigenerare un patrimonio unico al mondo. Prima edizione (avvenuta online): 6-7 ottobre 2021. L’obiettivo quello di mettere a confronto tutte le realtà coinvolte nella riattivazione economica e sociale di questo patrimonio, e di offrire spunti per generare nuove opportunità di business che possano valorizzare i Borghi Italiani.

Torna all’INDICE


43. Riabitare l’Italia

Espert*, professor*, operator*, attor* sociali, cittadin*, organizzazioni non governative, imprese, cooperative, che hanno deciso di portare avanti un progetto culturale ed editoriale per cambiare il punto di vista imperante: riabitare i centri storici, riabitare le aree interne, riabitare le terre alte, riabitare l’Italia. Tra le pubblicazioni con Donzelli Editore: Riabitare l’Italia (2018) e Manifesto per Riabitare l’Italia (2020). Più recente, il saggio METROMONTAGNA (2021): «Metromontagna è una parola nuova, che racchiude in sé un proposito radicale: riunire sotto un unico sguardo ciò che naturaliter ci appare diviso, decostruendo l’alterità tra città e montagna. Questo drastico cambiamento del punto di vista appare necessario e illuminante, in una fase come quella che stiamo attraversando e per un territorio come quello del nostro paese, caratterizzati entrambi da una crisi della centralità urbana e da un ripensamento dei rapporti tra centri e periferie».

Utile e interessante la ricerca Giovani dentro realizzata dall’associazione Riabitare l’Italia. Qui il report finale: Giovani dentro, una ricerca per Riabitare l’Italia. E qui un articolo che la racconta in sintesi: Aree interne. I giovani vogliono restare, ma anche contare di più.

Torna all’INDICE


44. RIVE – Rete Italiana Villaggi Ecologici

RIVE è l’associazione costituita da comunità, ecovillaggi, progetti di comunità e singole persone interessate a far conoscere e sostenere le esperienze comunitarie. Alla RIVE partecipano realtà differenti tra loro per orientamento filosofico, visione e organizzazione, ma tutte comunque ispirate a un modello di vita sostenibile dal punto di vista ecologico, spirituale, socioculturale ed economico.

Su Colibrì leggiamo: “Secondo le stime di RIVE – Rete Italiana dei Villaggi Ecologici, negli ultimi anni il fenomeno degli ecovillaggi ha attirato un numero crescente di persone. Tra le molte ragioni spiccano la sempre minore vivibilità delle grandi città, insieme al radicamento del pensiero ambientalista e all’attenzione sempre maggiore verso uno stile di vita sostenibile. La pratica dell’autocostruzione – appartenente a una dinamica vernacolare non invasiva – ha rappresentato fino a tempi relativamente recenti la norma dell’abitare. Secondo le parole dell’antropologo Andrea Staid, essa chiama in causa due aspetti fondamentali dell’esperienza umana: “il sapere fare dell’homo faber e il modo in cui l’identità di ciascuno si forma e si consolida in relazione ad un luogo.” Siamo ormai abituati al fatto che le nostre città siano costruite in verticale per massimizzare lo sfruttamento dello spazio. Gli ecovillaggi si traducono invece in luoghi in cui si vive insieme in contesti non necessariamente rurali, dove poter sperimentare i saperi e riappropriarsi della dimensione orizzontale: edilizia e agricoltura ma anche cooperazione, solidarietà e convivenza. Valori fondanti di una comunità basata sullo scambio tra pari, orizzontale appunto.”

Un esempio: vedi Ecovillaggio Ciricea.

Torna all’INDICE


45. Sibillini Summer School – il legno, la lana e il territorio

  • Categoria: Formazione.
  • Geografia: Ascoli Piceno, Marche.
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Sito Web

Un campus presso la Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” – (facoltà universitaria che afferisce all’Università degli Studi di Camerino ma che ha sede nella città di Ascoli Piceno) – nel cuore dell’Appennino marchigiano, promosso dall’ufficio Europrogettazione dei tre ambiti territoriali sociali Ats 16-17-18 di San Ginesio, San Severino e Camerino. Un progetto della durata di 11 mesi, che si prefigge di creare una scuola estiva di tre settimane, nel mese di giugno, con la permanenza all’interno dei Comuni dei tre Ats, nelle strutture ricettive del territorio, di 30 neolaureati, professionisti e artigiani chiamati a formare tre equipe multidisciplinari. Tre le filiere: lana (basti pensare alla Sopravissana dei Sibillini), legno (boschi, carbonaie, edilizia sostenibile) e turismo (promozione e racconto del territorio attraverso leggende e sviluppo di un’economia circolare). È rivolto a giovani tra i 16 e i 35 anni, a cui si aggiungono 15 giovani imprenditori agricoli del territorio legati appunto alla lana e al legno e 15 operatori turistici. 

Torna all’INDICE


46. Terra Terra – a piedi e zaino in spalla lungo l’Appennino

  • Categoria: Narrazione.
  • Geografia: Italia.
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Facebook

Terra Terra è il progetto di reportage di Marta Sparvoli e Francesco Tavoloni (studenti della neonata scuola marchigiana di fotografia e narrazione Jack London) che attraverseranno a piedi, zaino in spalla, il nostro Appennino. Marta e Francesco lo raccontano così: “Nei processi di urbanizzazione le valli e le coste si sono affollate, lasciando che i pendii montani ospitassero un sempre minor numero di eletti alla vita rurale dell’Appennino. Ma c’è anche chi, dal basso, risale il fiume controcorrente, scegliendo la ciclicità rurale delle montagne come ritmo di vita. Con l’intento di seguire il lento andamento della vita che si sviluppa lungo il dorso montano, il viaggio a piedi come metodo di spostamento sarà eco di un tempo scandito ancor prima che dall’uomo, dalla natura.” 

Torna all’INDICE


47. UNIMONT – Università della Montagna

[Sì, in questo caso siamo nel cuore delle Alpi ma la formazione non ha limiti geografici e se qui si fa cultura sulla montagna, interessa anche a noi!] Dunque. Il centro Universitario d’Eccellenza “Università della Montagna” è un innovativo centro di formazione e di ricerca, specializzato nello studio e nell’analisi delle complessità del territorio montano, che nasce da un lungo percorso frutto della collaborazione tra gli enti territoriali (Comune di Edolo, Consorzio dei Comuni B.I.M. di Valle Camonica, Provincia di Brescia, Unione dei Comuni Alpi Orobie Bresciane e Comunità Montana di Valle Camonica) e l’Università degli Studi di Milano. L’Università della Montagna ha sede nel cuore della catena alpina, in Valle Camonica, ad Edolo in provincia di Brescia: un piccolo comune montano con meno di 5.000 abitanti. Qui è attivo dal 1996 il corso di laurea dell’Università degli Studi di Milano, in “Valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio montano” che ha saputo nel tempo raccogliere il consenso e la collaborazione dei più importanti organismi ed enti competenti sulle specificità montane. Sempre a Edolo è nato, nel 2006, il “Centro di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna (Ge.S.Di.Mont.)” dell’Università degli Studi di Milano, con il compito di coordinare e sviluppare attività di ricerca scientifica applicata inerente al territorio montano nel suo insieme. Il centro Universitario d’Eccellenza “Università della Montagna” è volto a promuovere e sperimentare innovazione metodologica e operativa specifica per le caratteristiche, la complessità e le esigenze delle aree montane, attraverso l’attivazione di una sempre più qualificata e diversificata offerta formativa correlata ad una proficua attività di ricerca. Per questo, UNIMONT è composta da due entità che operano in maniera complementare per lo sviluppo dei territori montani: il Corso di Laurea Triennale in “Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e del Territorio Montano” ed il Centro di Ricerca Ge.S.Di.Mont.

Torna all’INDICE


48. Va’ Sentiero

Va’ Sentiero: 7000 km a piedi sulle terre alte del nostro Paese seguendo il Sentiero Italia ovvero l’alta via più lunga al mondo e che collega tutte le regioni italiane; una spedizione volontaria che ha percorso l’intero sentiero raccontando i territori che attraversa e le persone e i progetti che li animano; sei ragazz* in cammino e un invito aperto a tutt* per camminare, scoprire, condividere insieme, offline e online. Va’ Sentiero è un canto d’amore per la montagna, un messaggio di riscatto, un’idea di viaggio basata sui concetti di scoperta, condivisione e circolarità. In cammino dal 2019, hanno completato il percorso nel 2021 ma il loro racconto e progetto continuerà sempre a viaggiare! Con la loro spedizione hanno esplorato le Terre Alte e, giorno per giorno, documentato il percorso, i luoghi attraversati e le persone incontrate: hanno raccolto dati tecnici, informazioni culturali ed enogastronomiche, hanno raccontato l’esperienza con testi, grafiche, foto e video. Credono nell’interazione col territorio e nel coinvolgimento attivo delle persone: chiunque infatti ha potuto unirsi a camminare e lungo il cammino hanno organizzato eventi culturali in sinergia con le realtà attive locali. Il loro progetto vuole favorire e promuovere un turismo lento, diffuso, sostenibile, e contribuire a divulgare una consapevolezza del patrimonio ambientale e culturale delle nostre terre alte ed aree interne.

Torna all’INDICE


49. Varco Appennino

  • Categoria: Narrazione.
  • Geografia: Appennino Meridionale.
  • Segnalato da: CCTeam.
  • LINKS: Pagina Web

Varco Appennino è un’esplorazione delle aree interne dell’Appennino Meridionale, quelle nascoste, remote, lontano dai luoghi comuni e dalle cronache che spesso caratterizzano questa parte del Paese. Il lavoro di Simone Donati – già tra i fondatori del collettivo di fotografi documentaristi TerraProject Photographers – è un dialogo con il “Vocabolario Appenninico” del poeta e scrittore irpino Franco Arminio, e si sviluppa a partire dalla frase “spesso ripetuta e rivolta anche a me molte volte dagli abitanti dei piccoli borghi che visitavo: ma qui non c’è niente!, perché vieni qui?”. Durante la ricerca, iniziata nel 2016 e conclusa a marzo 2020, Simone Donati ha percorso la catena montuosa che dalla Calabria attraversa Basilicata, Campania e Molise, sino al confine con l’Abruzzo. In un’intervista racconta: “Ho lavorato sulla complessità e le contraddizioni contenute in questa frase, in questo “niente” spesso ricco e fertile, dal punto di vista storico e attuale. Un niente di paesaggi e storia, di gesti e intimità, di campagne abitate e lentezza, di edifici incompiuti come melanconiche memorie di sogni falliti.” La ricerca di Simone Donati è diventata un libro fotografico sul paesaggio e le persone delle aree interne dell’Appennino Meridionale, curato e disegnato da Fiorenza Pinna, edito da Witty Boos (2021).

Torna all’INDICE


50. Viaggio Italiano

Promosso dalle Regioni italiane, a partire dal 2017, dichiarato dal MIBACT “Anno dei Borghi”, Viaggio Italiano promuove, dall’entroterra alle coste, l’Italia dei paesaggi e dei piccoli paesi, ricchi di testimonianze del passato ed ancora custodi della storia, tradizione ed identità del territorio. Località uniche ma ancora poco conosciute, dove l’ospite può riappropriarsi di una dimensione di viaggio a misura d’uomo, lontano dai percorsi turistici convenzionali. L’esplorazione attraverso una mappa illustrata consente di trasmettere proprio questa grande ricchezza territoriale, ricreata in maniera da solleticare la curiosità e favorire una percezione simile a quella di chi si ritrova a viaggiare fisicamente tra paesaggi, borghi e lungo i cammini. Il viaggiatore potrà scoprire i tanti paesaggi italiani attraverso itinerari narrati da illustri poeti e letterati, conoscere le tante esperienze (arte, cultura, natura, cibo) che i borghi offrono a chi è interessato ad un turismo sostenibile e ricercare le antiche vie battute dalla storia da percorrere a piedi.

Torna all’INDICE


51. Woodvivors, l’Italia a passo di mulo

Un’equipe composta da dieci persone, due mule ed un’asina, sta attraversando in modo alternativo il Sentiero Italia CAI per scoprire e raccontare il mondo rurale. Un viaggio di 2500 km a passo di mulo attraverso l’anima rurale del nostro Paese, tra braccianti e vecchi artigiani. Lo scopo del progetto Woodvivors è documentare il mondo contadino, le sue culture, tradizioni e stili di vita e la sua lotta per la sopravvivenza. La speranza è di contribuire a stimolare un nuovo interesse verso gli usi e le pratiche locali, per costruire un futuro sostenibile radicato nel nostro patrimonio.

Torna all’INDICE


52. Wonder Grottole

Un progetto di rigenerazione e riattivazione del centro storico del borgo di Grottole (481 m s.l.m.) in Basilicata , attraverso l’attrazione di nuove energie in connessione e scambio con la comunità locale.

Torna all’INDICE


53. LA TUA SEGNALAZIONE!

Questo archivio digitale e dinamico sarà continuamente aggiornato, soprattutto grazie alle vostre segnalazioni! Ti invitiamo dunque a segnalarci in qualsiasi momento il tuo progetto e/o i progetti che conosci e ritieni interessanti per l’Appennino inviando una mail a hello@cct-seecity.com con oggetto “Archivio Appennino”.

E se ti va di raccontarcelo in modo più approfondito, compilando il form online che trovi qui – Appennino senza confini: racconta la tua storia! – pubblicheremo anche il tuo articolo nella rubrica Appennino senza confini. Dove questo racconto collettivo del territorio italiano più vicino alle nuvole ci porterà, lo scopriremo solo camminando insieme.

Grazie per la tua partecipazione! CCTeam


Torna all’INDICE

Iscriviti alla nostra Newsletter!

[solo per persone curiose]

Sostieni il nostro progetto!

CCT-SeeCity è un'organizzazione no-profit indipendente che promuove Creatività - Cultura - Territorio. Se ti piace il nostro progetto editoriale, aiutaci a mantenerlo vivace e libero con un piccolo contributo. Supporta #SeeCity e condividi! ❤
Grazie, CCTeam