Picchì idda? Letizia Battaglia e il Centro Internazionale di Fotografia a Palermo

Elena Mazzoni Wagner

PALERMO, Centro Internazionale di Fotografia

“Perché lei? Perché darle uno spazio? Si pensava che cercassi uno spazio per mettere in mostra le mie foto ma qui non ne vedrete neanche una. L’ambizione è molto più alta. Io voglio veder crescere gli altri, voglio scoprire talenti e coltivarli. E quindi quello che vedrete non saranno le mie foto ma, vicino la porta del mio studio, un neon rosso realizzato da Riccardo Gueci: picchì idda?” – racconta in un’intervista pubblicata su La Repubblica poche ore prima del grande evento, del sogno che finalmente si è avverato, dopo anni di lavoro e attesa, dibattiti e trattative con la pubblica amministrazione, passione e perseveranza: l’apertura del Centro Internazionale di Fotografia

Letizia Battaglia (oggi 82enne) ha tanto, tanto voluto questo luogo nella sua città; un luogo per la fotografia ma anche in dialogo con altre arti (poesia, teatro, musica); uno spazio espositivo ma anche di ricerca, studio e archiviazione. E su questo punto – l’archivio fotografico della città – la Direttrice (a titolo gratuito) del Centro si emoziona in modo particolare: ha chiesto a tutti i fotografi del mondo, passati da Palermo, di donare una fotografia realizzata in città. Oltre duecento i fotografi che hanno già aderito, tra gli ultimi – ad esempio! – anche il britannico Martin Parr (attuale Presidente dell’agenzia Magnum Photos, di cui è membro dal 1994).

Lo spazio – un bellissimo padiglione dei primi del ‘900 all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, ex area industriale convertita in polo culturale – nasce per ospitare mostre, eventi, incontri, lezioni e laboratori aperti a tutti gli appassionati di questo linguaggio universale che, a volte, come nel caso di Letizia Battaglia, diventa arte. Uno spazio polifunzionale progettato (a titolo gratuito) dall’architetto Antonietta Iolanda Lima; 600 metri quadrati per esporre fotografie di grandi artisti e talenti emergenti; fotografi locali, nazionali e internazionali.

L’inaugurazione (16 Novembre 2017) è stata una vera, autentica, festa! Fuori pioveva forte, come se il cielo piangesse di gioia, ma nessuno poteva mancare, a costo di arrivare con scarpe e vestiti bagnati fradici, come è successo alla sottoscritta. Evviva i sogni che sono condivisi e che, grazie alla pura passione delle persone, diventano realtà!

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Padiglione 18, Cantieri Culturali alla Zisa

Il Centro Internazionale di Fotografia si trova all’interno dei Cantieri Culturali alla Zisa, area di archeologia industriale destinata da tempo alla cultura, alle spalle del Castello della Zisa. La struttura comprende 23 capannoni e fu costruita nel primo Novecento per ospitare le Officine, lo Studio e l’Aeronautica dell’azienda fondata da Vittorio Ducrot: imprenditore, disegnatore, mecenate, collezionista, personalità di rilievo nella cosmopolita ed elegante Palermo Liberty, trasformò il suo atelier in una fabbrica che poi, insieme all’architetto Ernesto Basile, portò al successo internazionale. Le Officine Ducrot, famose per la produzione industriale di arredi modernisti di lusso, hanno continuato l’attività fino agli anni ’70. Dopo il recupero e la ristrutturazione negli anni ’90, cui seguirono anni di abbandono e incuria da parte dell’amministrazione comunale, oggi i Cantieri sono una vera e propria cittadella della cultura, con diversi spazi attivi, alcuni prossimi all’apertura e altri in cantiere.

Oltre al Centro Internazionale di Fotografia (Padiglione 18), tra gli altri – in ordine sparso – anche: l’Institut Français di Palermo; il centro culturale tedesco Goethe-Institut; l’Istituto Gramsci Siciliano e la sua biblioteca; la sede palermitana della Scuola Nazionale di Cinema e quindi il Centro Sperimentale di Cinematografia; il Cinema de Seta (il primo cinema pubblico in tutta la Sicilia) con una programmazione sempre interessante; il Circolo Arci Tavola Tonda con Scuola Popolare di Danza e Musica dell’area del Mediterraneo, Scuola di Teatro Maschera, una sala concerto, uno studio di registrazione, una liuteria, un bar; ZAC – Zona Arti Contemporanee, dedicato alle nuove produzioni di arti visive di respiro nazionale e internazionale; CRE.ZI.PLUS, una casa per l’innovazione creativa con spazio di co-working, cucina social, ciclofficina, auditorium e giardino; etc…

Insomma, di giorno o di sera, ai Cantieri Culturali alla Zisa c’è sempre qualcosa da fare, vedere, ascoltare, imparare, condividere… Adesso anche per chi ama la Fotografia!

Nota: per tenersi aggiornati su mostre-eventi-workshop organizzati dal Centro Internazionale di Fotografia, al momento esiste solo una Pagina Facebook.

Centro Internazionale di Fotografia - Palermo


Letizia Battaglia

Ha sempre cercato la bellezza nella sua città ma per anni – negli anni ’70 e ’80 e ’90, negli anni più folli della mafia, negli anni di una guerra civile – è uscita di casa con la macchina fotografica appesa al collo, abituata al pensiero di poter essere ammazzata, e più di ogni altra cosa ha visto povertà, violenza, morte. In mezzo a tanto dolore e orrore ha comunque utilizzato la bellezza, la sensibilità ed il coraggio di persona militante, per raccontare quel pezzo di mondo impazzito, a partire dal suo quartiere, Borgo Vecchio. La sua città, Palermo. La sua terra, Sicilia. L’Italia. Quel mondo che lei ha guardato sempre in faccia e senza mai nascondersi, nonostante le ripetute minacce.

Letizia Battaglia nasce a Palermo nel 1935 ma inizia a vivere a 40 anni, racconta in un documentario, quando decide di essere una donna libera, divorziare (da un marito sposato a 16 anni e con cui ha avuto tre figlie) e intraprendere la carriera di fotogiornalista. Comincia con una macchinetta da quattro soldi ma il suo sguardo si distingue sin dai primi servizi. Dopo alcuni anni di lavoro a Milano, nel 1974 torna a Palermo, chiamata da L’Ora a dirigere la fotografia (è la prima donna fotografa in Italia a lavorare per un quotidiano) e così, sulle pagine di questo giornale, documenta e denuncia gli anni più drammatici nella storia della città.

Con Franco Zecchin, collega e grande amore, fonda l’agenzia Informazione fotografica (frequentata anche da Josef Koudelka e Ferdinando Scianna) per cercare di coprire tutti i fatti, il più possibile, tutto quello che succede, ventiquattr’ore al giorno. Nel 1985 vince il premio Eugene Smith (è la prima donna europea a vincerlo) e intanto la Magnum Photos, anche se non la rappresenta, distribuisce i suoi scatti più famosi. Letizia Battaglia sta raccontando Palermo e la Sicilia e l’Italia al Mondo. 

E pensare che nei primi anni, nessuno voleva farla avvicinare alle scene del crimine. Passavano i giornalisti della Rai, passavano i cronisti locali, e lei no. Era una donna che voleva fare il suo mestiere, era una donna tra solo uomini che non la ritenevano credibile perché donna. Allora lei si metteva a gridare finché il capo della polizia, che spesso era Giorgio Boris Giuliano (investigatore e capo della squadra mobile di Palermo, poi ucciso dalla mafia), non veniva a dire “lasciatela passare”.

Attraverso la fotografia, sempre in bianco e nero, sempre tra vita e morte, Letizia Battaglia documenta e denuncia la follia mafiosa. La macchina fotografica è la sua arma più forte ma conoscendo altri artisti e attivisti, scopre altre passioni – la regia, il teatro, l’editoria, la politica – altri linguaggi per esprimere sempre e comunque il suo costante impegno civile e sociale. Nel 1986, entra in politica come assessora nella giunta di Leoluca Orlando. E nello stesso anno diventa editrice indipendente. Prima con “Fotografia”, rivista dedicata alle donne fotografe. Poi con il mensile “GRANDEVÙ. Grandezze e bassezze della città di Palermo” per i dibattiti sui temi della politica, dell’ambiente, della situazione sociale, negli anni cruciali della Primavera di Palermo. Poi con Mezzocielo“, una rivista “per donne, fatta da donne” e pubblicata ancora oggi dal 1991. E nel 1992, come risposta agli attentati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, prende vita il progetto “Edizioni della Battaglia” con oltre cento volumi tra saggi di critica letteraria, traduzioni di autori internazionali, manifesti politici, approfondimenti sociali, poesia.

Nell’editoria, come nella fotografia, parla sempre forte e chiaro. Parla e agisce per contribuire ad un cambiamento, alla costruzione di un futuro migliore; parla ma soprattutto agisce, con il proprio lavoro, con le proprie passioni, con la propria vita. Nel dirigere (gratuitamente) il Centro Internazionale di Fotografia (inaugurato il 16 Novembre 2017 – finalmente!), farà lo stesso. Ancora un gesto d’amore per la sua Palermo.

C’è una poesia di Ezra Pound (tratta dai “Canti Pisani”) che Letizia Battaglia ama in particolare e di cui spesso recita almeno questi versi: “Strappa da te la vanità, ti dico strappala. Ma avere fatto in luogo di non avere fatto, questa non è vanità.” 


Per approfondire sulla fotografia di Letizia Battaglia – elegantemente esposta al Museo MAXXI (Roma) in un’emozionante retrospettiva, intitolata ‘Anthologia’ e curata anche da Paolo Falcone, dopo la prima a ZAC – Zona Arti Contemporanee nei Cantieri Culturali alla Zisa (Palermo) – qui un articolo:

Questa non è vanità: Palermo e la sua Battaglia


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