Marco Nuti
IL CONSIGLIO: Bagdad Cafè (Out of Rosenheim) di Percy Adlon (Germania/USA, 1987) con Marianne Sagebrecht, CCH Pounder, Jack Palance, Christine Kaufmann.
Jasmine è una turista tedesca lasciata sola dal marito, Brenda un’afro-americana nella stessa condizione, lo sfondo è il Bagdad Cafè, un motel polveroso sperso nel deserto del Mojave. Jasmine affitta una camera modestissima e presto scopre di aver scambiato la sua valigia con quella del marito, piena di vestiti bavaresi e trucchi da prestigiatore. Nell’apparente vuoto paesaggistico che circonda il film si scontrano due mondi totalmente opposti, quelli di due donne sole che cercano di iniziare o re iniziare a vivere. I rapporti fra le due sono burrascosi: la straniera è silenziosa e precisissima, Brenda sciattona, grintosa ma estremamente diffidente verso il prossimo. L’apertura all’altro avviene quando Jasmine decide di iniziare a pulire da cima a fondo l’intero motel, che presto diventa il punto d’incontro di un’umanità bizzarra e viva che riesce a colmare il vuoto del deserto e a togliere anche la polvere dal cuore di Brenda.
Bagdad Cafè è una commedia al femminile mai ruffiana, che si colora man mano che la polvere del deserto viene tolta dalle pareti del motel, che fa ridere la pancia e la testa. Dotata di forte ironia e tenerezza piacerà a chi non può fare a meno delle atmosfere surreali da circo alla Fellini e ci mostra che nel niente apparente c’è più di quanto spesso non riusciamo o non vogliamo vedere. Una nota stilistica appena accennata da non sottovalutare, nei titoli di testa del film vediamo chiaramente le ombre della troupe. Perché? Perché è bene ricordarsi che i film sono fatti di persone.
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LA RICERCA: Dust (Прашина) di Milco Manchevski (Macedonia, 2001) con Joseph Fiennes, David Wenham, Adrian Lester, Anne Brochet.
New York – Edge è solo e indebitato con due poliziotti corrotti, sta svaligiando un appartamento senza successo, Lilith la vecchia proprietaria lo sorprende e puntandogli una pistola gli impone di ascoltare una storia. La storia di Luke e Elijah, due fratelli che si odiano e che si rincorreranno dal West alla Macedonia per scontrarsi. Da un deserto a un altro deserto, dall’America in espansione verso ovest all’Impero Ottomano che si sta sgretolando in Europa. Proprio quando Edge si sta interessando alla storia, Lilith ha un malore ed è ricoverata in ospedale. La vecchia e il ragazzo continuano a vedersi, Edge vuole sapere tutta la storia anche per via di un tesoro nascosto che può risolvere i suoi problemi e Lilith si fa promettere che una volta morta le sue ceneri riposeranno in terra natia. Edge mantiene la promessa non prima di aver sistemato la sua vita. In un continuo flashback la storia salta da New York alle desolate lande macedoni, e in un atmosfera cara ai lettori di Pratt si racconta l’odio di due fratelli e il riscatto di una vita, le storie di persone che non hanno niente in comune se non l’essere soli.