#BetweenArtAndQuarantine: se i Musei chiudono al pubblico, la Cultura si apre ai social media ed entra nelle case…

#BetweenArtAndQuarantine

MONDO Il Covid-19 ha chiuso al pubblico anche i Musei ma ha liberato la creatività e tra le iniziative nate su web e social media per la “Resistenza Culturale”, una in particolare continua a divertire il mondo dell’Arte, la sfida #BetweenArtAndQuarantine o – in olandese, lingua madre del progetto – #TussenKunstenQuarantaine.

L’idea, appunto, è stata lanciata da @TussenKunstenQuarantaine (dietro l’account Instagram, l’esperta di comunicazione Anneloes Officier) con l’invito aperto a tutti di ricreare/rappresentare un’opera d’arte con oggetti e/o persone in casa e poi, ovviamente, di condividere la foto sui social con gli hashtags del progetto… Un’idea che piace subito al @Rijksmuseum (Amsterdam) che la pubblica sulla bacheca della propria pagina Facebook e che viene poi riproposta come #GettyMuseumChallange dal @GettyMuseum (Los Angeles), il quale invita il suo pubblico o meglio i suoi utenti social a scegliere l’opera d’arte dall’archivio digitale della propria collezione, con la promessa di ri-postare sul profilo Instagram del Museo le migliori creazioni… Così il progetto fa presto il giro del mondo e conquista altre “etichette” come #ArtInQuarantine o #MuseumFromHome; in Italia, ad esempio, diventa #LArteTiSomiglia promossa dal MiBACT. Ispira pure il secondo tema della #MuseumWeek2020 che rilancia il gioco con #CultureInQuarantineMW (#CulturaInQuarantenaMW) e poi nella Città degli Angeli vola dal mini schermo degli smartphone a quello maxi dei boulevard e delle strade

In molte interviste, Anneloes ha raccontato com’è nata e cresciuta l’idea: “Appena cominciata la quarantena, il pensiero di dover stare a casa per così tanto tempo, lavorare solo in remoto e ridurre la mia vita sociale alla convivenza con le mie due coinquiline Floor e Tessa, sembrava insopportabile. Così mi è venuto in mente un gioco, inizialmente una sfida tra amiche: imitare un quadro famoso usando tre oggetti disponibili a casa. Come esempio ho ricreato “La ragazza col turbante” (Meisje met de parel) meglio conosciuta come “La ragazza con l’orecchino di perla” del pittore olandese Johannes van der Meer, usando un asciugamano come turbante, una tovaglietta come mantella e l’aglio come gioiello.”

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Één schilderij, drie voorwerpen uit je huis. Deze is makkelijk.🧄 Swipe to see. #tussenkunstenquarantaine

Un post condiviso da Tussen Kunst & Quarantaine (@tussenkunstenquarantaine) in data:

“L’idea, partita così dalla nostra casa ad Amsterdam, ottiene presto interesse globale tanto che non solo il Getty Museum a Los Angeles ma anche il Louvre a Parigi, l’Hermitage a San Pietroburgo e il Metropolitan a New York rilanciano… Ed io intanto ricevo bellissimi messaggi da tutto il mondo, Norvegia, Canada, Iran, Argentina, Spagna, Messico… da insegnanti entusiaste di partecipare al gioco insieme ai loro studenti, genitori che si divertono insieme ai figli, medici ed infermieri nei loro brevi momenti di svago. Messaggi anche molto dolci da persone che dopo una dura giornata si scoprono a sorridere davanti a queste immagini di opere d’arte realizzate da altre persone di ogni dove e condivise su Instagram… Se questo progetto, oltre a portare l’arte nelle nostre case, può far nascere sorrisi, allora vale davvero la pena trascorrere le mie pause da lavoro (remoto) e le mie serate nella gestione dei tantissimi contenuti prodotti e pubblicati per #TussenKunstenQuarantaine, che si è rivelato subito terapeutico anche per me vedendo queste meravigliose creazioni prendere vita nelle case di tutto il mondo”.

Così la genesi di questa cultural challenge, prima condivisa tramite WhatsApp con un gruppo di amici e poi su Instagram, subito notata dal Rijksmuseum di Amsterdam e resa rapidamente famosa in tutto il mondo dal Getty Museum.

Ecco a cosa servono i creativi. Ed ecco un esempio virtuoso di come le istituzioni culturali dovrebbero fare uso della creatività per divulgare, diffondere, condividere la cultura (sempre! – non solo in tempi di emergenza). L’arte è interessante, piacevole, coinvolgente e persino divertente se raccontata con intelligenza e inclusione. E durante la quarantena è pure terapeutica!

Dal 14 marzo 2020 ad oggi, quindi in meno di quattro mesi, @TussenKunstenQuarantaine – nome che in olandese significa “tra arte e quarantena” (ispirato come parodia ad un programma tv locale) – ha raccolto oltre 280.000 followers proponendo “Some homemade art” come spazio social “For everyone at home who needs a relief” ed è in continua crescita con oltre 60.000 foto condivise con l’hashtag #TussenKunstenQuarantaine ed altre più di 40.000 con #BetweenArtAndQuarantine. Per partecipare, basta seguire tre semplici regole: 1. Choose artwork 2. Use 3 household items 3. Tag @tussenkunstenquarantaine. Ah, vietato Photoshop!

Adesso non vi resta che perdervi nel Museo social di @Tussenkunstenquarantaine che trovate sia su Instagram che Facebook. | www.tussenkunstenquarantaine.nl


In questa gallery, una selezione delle nostre preferite:


E qui un video di un minuto che mostra il “making of” di alcune opere d’arte ricreate a casa da varie persone:

Iscriviti alla nostra Newsletter!

[solo per persone curiose]

Sostieni il nostro progetto!

CCT-SeeCity è un'organizzazione no-profit indipendente che promuove Creatività - Cultura - Territorio. Se ti piace il nostro progetto editoriale, aiutaci a mantenerlo vivace e libero con un piccolo contributo. Supporta #SeeCity e condividi! ❤
Grazie, CCTeam