Reality per soli polli

Giulia Dedionigi

Sbirciare dalla serratura del proprio vicino è un grande passatempo a stelle e strisce. Adesso si spia anche il cibo prima di metterlo in tavola. Trovo al supermercato un pollo strano: la confezione mi dice che il petto che voglio cucinare ha un nome e un numero. È l’ultima trovata di un gruppo di famiglie allevatrici della Pennsylvania.



Come mi consiglia l’etichetta, vado sul sito internet e digito la matricola della mia cena. Improvvisamente una telecamera mi sintonizza nella vita del pollaio: i ragazzi della casa, i polli, sono lì davanti a me e io posso guardare cosa succede in tutta la farm. Agghiacciante. Mi viene da pensare che ci sia dietro qualche gruppo fondamentalista vegetariano.

E, invece, qui va a ruba: si pensa di fidelizzare il cliente, dimostrandogli la genuinità dell’allevamento e, allo stesso tempo, lo si fa divertire. Io, però, ora faccio fatica a mangiare il chicken dei reality, un reality dove non ci sono nomination e vincitori, ma solo eliminazioni una dopo l’altra.


A voi il sito web:

http://murrayschicken.com/

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