Scoprendo la Venezia di Casanova

Nick Karvounis

VENEZIA Quando si pensa al capoluogo veneto non può non venirci in mente il suo più illustre cittadino: quel Giacomo Casanova che con le sue gesta e le sue parole ha contribuito a rendere ancor più affascinante la celebre città lagunare. Tra Casanova e Venezia il legame è praticamente inscindibile. Per le tante e misteriose vie della Serenissima è ancora oggi possibile compiere un vero e proprio itinerario dei luoghi cari a Casanova che permettono di respirare il fascino e rafforzare il ricordo del grande seduttore e poeta. A partire dal suo luogo di nascita: Calle Malipiero (a quei tempi denominata Calle della Commedia), vicino all’omonimo palazzo. Qui nacque il 2 aprile del 1725 da due attori di medio successo, come attestato dalla famosa effigie posta all’inizio della suddetta via.

Palazzo Malipiero
Palazzo Malipiero | Fonte Wikimedia – Autore Didier Descouens – CC BY-SA4.0

Sempre in zona troviamo la chiesa di San Samuele dove Casanova fu battezzato, nel sestiere di San Marco. L’edificio religioso venne edificato intorno all’anno 1000 dalle famiglie Bolduè e Soranzo. Intorno al XII secolo fu distrutto da due incendi e poi riedificato. Il suo nome è dato dal personaggio biblico di Samuele poiché tradizione vuole che all’interno siano conservate le sue reliquie. C’è chi sostiene che essa ospiterebbe anche una mano di San Valentino, patrono degli innamorati. La chiesa si affaccia sull’omonimo campo con sbocco diretto sul Canal Grande, accanto a Palazzo Grassi e Palazzo Malipiero. In quest’ultimo, più tardi, ebbe l’opportunità di conoscere molti personaggi illustri e tessere importanti relazioni sociali e sentimentali con varie dame della borghesia veneziana.

Poco distante dalla chiesa di San Samuele, c’è Corte De Le Muneghe, dove abitava la nonna, Marzia Baldissera in Farussi, che si prese cura di Giacomo dopo che questi era rimasto orfano di padre e con la madre continuamente in viaggio per il suo lavoro di attrice. Qui stesso Casanova frequentava la casa di una maestra di ricamo, dove delle giovani fanciulle lavoravano al tombolo e con le quali, giovanissimo, iniziò a sperimentare le sue arti amatorie.

Continuando a viaggiare sulle orme di Casanova ci inoltriamo negli spazi del Ridotto, in calle Vallaresso. Ha lasciato scritto nelle sue Memorie che in questo palazzo soleva giocare a poker e intrattenersi con le varie cortigiane che lo frequentavano e le quali sovente venivano persino poste in palio come vincita. Il Ridotto di San Moisè si può trovare oggi presso l’hotel Monaco.

In Piazza San Marco, naturalmente anch’essa molto “battuta” dal nostro personaggio, c’è il celebre Caffè Florian, rinomato luogo d’incontro di intellettuali e artisti del tempo e dove Casanova corteggiava le sue donne. Si tratta dei caffè più antico d’Italia e forse del mondo (insieme ad un caffè di Parigi), aperto nel 1720 da Floriano Francesconi.

Venezia - Caffè Florian
Caffè Florian | Fonte Wikimedia – Autore Daria – CC BY-3.0

Impossibile poi non menzionare Palazzo Ducale e le sue prigioni dette Piombi, percorribili attraversando il famoso Ponte dei Sospiri. Tale nome deriverebbe proprio dai sospiri, gli ultimi respiri dei prigionieri contemplando per l’ultima volta la laguna e la città prima di essere rinchiusi per tutta la loro vita. In realtà le prigioni erano occupate soprattutto da criminali comuni, e dal ponte in sé si vede ben poco per via delle feritoie.

Nei Piombi furono imprigionati diversi personaggi famosi, tra cui ovviamente Casanova, accusato di libertinaggio, massoneria e vilipendio alle istituzioni. Ce li descrive minuziosamente nelle sue Memorie e soprattutto in Storia delle mie fughe dai Piombi, con vari dettagli sulla loro struttura e su come veniva organizzata la vita dei detenuti al loro interno. In particolare poi raccontò la sua spettacolare evasione nel 1756 fuggendo prima sui tetti e poi fingendosi visitatore del palazzo. Il fatto lo portò subito ad una grande notorietà e ancora oggi rappresenta uno degli eventi più romanzeschi della vita di Casanova.

Venezia - Ponte dei Sospiri
Ponte dei Sospiri | Fonte Unsplash – Autore Nick Karvounis, Dominio pubblico 

In Barbaria de le Tole, invece, si trova l’ultima casa veneziana dove abitò Casanova, allontanato definitivamente dalla sua città natale nel 1783.

Decise di trasferirsi a Vienna, occupandosi della biblioteca del castello di Waldstein, nella regione di Boemia. Qui morì il 4 giugno 1798, dopo aver messo per iscritto la storia della sua incredibile esistenza e che da oggi può essere rivisitata in un museo apposito, il Casanova Museum & Experience, situato ovviamente a Venezia.

Ci piace immaginare che, in punto di morte, Giacomo stesse pensando a quello che forse, tra tutti, era stato l’amore più grande e importante della sua vita: Venezia stessa.

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