
SEETIES Dopo la seconda guerra mondiale, le città europee avevano l’urgente necessità di fornire alle loro popolazioni nuovi edifici nel modo più rapido, efficiente e conveniente possibile. Presto il paesaggio urbano cambiò e questo avvenne in un continente diviso, segnato da una barriera invisibile che sino alla fine della guerra fredda (1991) avrebbe separato l’Europa occidentale da quella orientale, controllata dall’URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche).
Nel 1946, all’indomani della sconfitta tedesca, il premier inglese Winston Churchill definì quella barriera una “cortina di ferro” e dal suo discorso, almeno in Occidente, si continuò ad utilizzare questo termine per indicare la dura linea di confine:
“From Stettin in the Baltic to Trieste in the Adriatic, an iron curtain has descended across the Continent. Behind that line lie all the capitals of the ancient states of Central and Eastern Europe. Warsaw, Berlin, Prague, Vienna, Budapest, Belgrade, Bucharest and Sofia, all these famous cities and the populations around them lie in what I must call the Soviet sphere, and all are subject in one form or another, not only to Soviet influence but to a very high and, in many cases, increasing measure of control from Moscow”. – Winston Churchill‘s “Sinews Of Peace” address of March 5th March 1946 at Westminster College, Fulton, Missouri USA
Nella ricostruzione delle città, la “sfera sovietica” privilegiò sicuramente un’architettura brutalista che ancora oggi caratterizza quei paesi.
“Brutal East” – progetto firmato dallo studio creativo Zupagrafika – è un kit che celebra l’architettura del dopoguerra nell’Europa centrale ed orientale attraverso 7 modelli di carta da ritagliare per costruire (e quindi conoscere o vedere in modo diverso, giocando) alcuni degli edifici più controversi dietro la “cortina di ferro”:
- Eastern Gate of Belgrade. Belgrade (Serbia)
- “Romanița” Collective Housing Tower. Chisinau (Moldova)
- House of Soviets. Kaliningrad (Russia)
- Jižní Město Panelák Housing Estate. Prague (Czech Republic)
- Novosmolenskaya Housing Complex. St. Petersburg (Russia)
- Sporto Rūmai. Vilnius (Lithuania)
- “Manhattan” Housing Complex. Wrocław (Poland)
Da onnipresenti prefabbricati abitativi a potenti punti di riferimento post-sovietici in attesa di ristrutturazione o minacciati dalla demolizione, ecco 7 edifici rappresentativi dell’architettura brutalista sovietica maniacalmente illustrati e stampati su carta riciclata, pronti ad essere ritagliati e ricostruiti, ciascuno introdotto da una breve nota sul proprio architetto, anno di costruzione, posizione esatta. E con facili istruzioni da seguire.
Dal complesso residenziale funzionalista (detto panelák) ai grandi progetti concreti e quasi ultraterreni, il fascino dell’architettura nell’ex blocco orientale è certamente brutale.
Assolutamente brut-iful! 🙂






















BRUTAL EAST is made with love by
Zupagrafika: independent publisher and creative design studio based in Poland, founded in 2012 by a Hispano-Polish duo, David Navarro and Martyna Sobecka. Their award-winning architectural objects – as “Blokografia” (2012), “Eastern Blocks” (2014), “Brutal London” (2015), “Blokoshka” (2016), “Paris Brut” (2016) or “Brutal East” (2017) – catalogue their favourite modernist and brutalist edifices from the former Eastern Bloc and beyond. Among their editorial projects as author, this book: “Brutal London: Contruct Your Own Concrete Capital” (2016, Prestel Pulishing), an adaptation of their worldwide acclaimed “Brutal London” paper-cut collection. We’ll definitely keep following their brut-iful work! www.zupagrafika.com