Pratonalities

Tom McClean

Stories by the “Creative Curious Travellers 2016” about the city of Prato. Thanks to: Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci | Camera di Commercio di Prato | USE-IT Prato | LeCù | Fonderia Cultart | Biscottificio Antonio Mattei | Cibino Take Away | Gelateria Fior di Sole | Apothéke Cocktail Bar | Dolci Amari | Caffè Vergnano | Camaloon | The GIRA.


PRATO e la sua gente: una serie di incontri in collaborazione con Made da Franco & USE-IT Prato. Foto e parole di Aida Bresolí & Tom McClean. #CCTravellers2016

Nota: dopo “Pratonalities“, sempre in questo post, troverai altre due gallerie intitolate “Contes de Llum” &Perspectives”. Sii curioso! 😉  


Pratonalities

Brevi storie, con ritratti e collage, dei nostri incontri con alcuni artigiani locali ed un “cenciaiolo” a Prato. 
 
Prato by Tom 16 - post cover

Osvaldo e la stanza segreta

Bussiamo alla porta di vetro e lui viene a riceverci con un grande sorriso barbuto. Mentre ci parla e lucida due sedie in legno di ciliegio tagliato a mano, non posso smettere di fissarlo perché mi ricorda qualcuno… di Game of Thrones. Come tutti i maghi, anche lui crea pozioni: ci fa annusare i suoi profumi fatti interamente con il legno e proprio quando non riesco ad immaginare altre sorprese che possano venir fuori da questo nostro primo incontro, ci dice che una vota il suo laboratorio era un convento, poi una fabbrica tessile e che, non molto tempo fa, ha scoperto una stanza segreta sotto il pavimento. Sembra proprio che dovremo tornare in questo posto per approfondire…

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Andrea preferisce Prato a “Disneyland”

Guarda attraverso la vetrina, chiude la cassaforte e il suo negozio, prima di uscire dà un’occhiata all’ultimo anello che ha creato nel pomeriggio, gemme preziose abbracciate dall’argento. Si avvicina alla porta e ci vede fuori, ha completamente dimenticato di avere alcuni visitatori, si toglie la giacca e riaccende le luci. Vogliono sapere della sua vita e di come è riuscito a sopravvivere facendo ciò che gli piace. Non è stato affatto facile, ricorda gli anni a Firenze, la Disneyland della Toscana, e quanto sia costosa la vita nella vicina città, quanto possano essere fastidiose le code, i turisti, le cose troppo “artificiali”. A Prato le cose sono più semplici, più accoglienti, il negozio dove lavora è su una strada fatta di pietra ed è vicino casa. Cos’altro può desiderare? Non tornerà mai più a Disneyland.

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Roberto e la maglia da ciclismo Bianchi

Gli hipsters di Berlino ed io potremmo impazzire nello scantinato di Roberto. Lì, migliaia di vestiti unici e colorati sono nascosti in pile di balle, una sopra l’altra. Ma Roberto li ha tutti sotto controllo. È un “cenciaiolo” come si dice qui. Passa tutto il suo tempo a trovare i migliori “stracci” (abiti usati) del mondo, ci racconta, e ci mostra i pezzi più preziosi della sua collezione, quelli che non sono in vendita. Sono appesi al soffitto come se si stessero asciugando dopo il bucato ma invece sono lì solo per far sorridere Roberto ogni mattina. Sono i suoi tesori, tra i quali spiccano abiti da sposa degli anni ’30 e una splendente maglia azzurra da ciclismo firmata Bianchi che illumina le nostre facce. E poi notiamo una grande balla completamente sigillata in fondo al negozio. Roberto la indica dicendo che non l’ha mai aperta, l’ha importata dall’America e chissà cosa c’è dentro. Non vedo l’ora di scoprirlo. Non riesco a smettere di pensare ad altro. Tornerò a Barcellona chiedendomi cosa ci possa essere…

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Stefano dice che Prato è ganza!

È un esploratore di Prato e del mondo. Ha viaggiato ovunque e poi ha deciso di rimanere in questa città e aprire qui il suo negozio di antiquari. Dopo aver lavorato per molti anni nella moda, si è stancato di quel mondo superficiale e ha deciso di occuparsi di “superfici”. Continua a spargere cera sul comodino mentre parla con noi e il tavolino continua a chiederne di più, ancora cera, proprio come noi chiediamo altre storie. Ogni angolo è organizzato in uno squisito mix di mobili vintage, colori, trame anni ’60, sembra tutto pronto per una festa dell’alta società. Bisogna essere audaci e avere un sesto senso per far funzionare queste mille cose diverse insieme, ma lui ovviamente ci ha studiato sopra e lavorato molto per rendere ogni oggetto di nuovo brillante e in grado di fare amicizia con le altre creazioni.

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Contes de Llum

by photographer Aida Bresolí 
Contes de Llum in catalano significa Racconti di Luce. Prato mi ha dato l’opportunità di catturare bellissimi momenti giocando con la luce e le ombre.
 

Perspectives  

by photographer Tom McClean
Una visione più ampia del nostro incontro con gli artigiani e alcuni dettagli della magica città di Prato.
 

Scopri di più sugli artigiani di Prato con Made da Franco e altri consigli locali con USE-IT Prato. Ma chi è Franco? Leggi quest’altra storia: “Franco e gli altri artigiani di Prato

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