
TRIESTE è davvero una “città diversa”, per la sua atmosfera, per la sua anima. Una città tra mare e colline, con l’Europa alle spalle ed il Mediterraneo spalancato davanti alle sue rive. Sospesa tra varie culture ma solida, in un corpo elegante ed umile.
Quando viaggio, mi capita spesso di ritrovare alcune parole, frasi, poesie, stralci di canzoni o racconti che iniziano a tornarmi in mente come un vecchio ricordo… Trieste mi ha parlato attraverso la poesia di Umberto Saba, in particolare l’ultima strofa:
Trieste
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
Dalla raccolta “Trieste e una donna” (1910-12), Umberto Saba
E mentre la esploravo estasiata, non potevo che confermare le parole del poeta. Così viva, ricca e dinamica ma al contempo silenziosa, elegante senza ostentarlo, senza esibirsi. Mentre la montagna invita alla solitudine, il mare invece unisce e Trieste, città di porto, in ogni angolo racconta la sua storia di incroci tra culture, popoli e anime diverse. Un melting-pot che affonda le sue radici in un passato celtico, che vide poi il passaggio dei romani, veneziani e austriaci, dalla cui influenza secolare si distanziò con forza dopo la prima guerra mondiale, quando Trieste venne riconosciuta ufficialmente italiana. Tuttavia la città è chiusa alle spalle dall’altopiano del Carso e da un pendio collinare che diventa poi montagna; da qui sembra provenire il carattere riflessivo, isolato di Trieste che, nonostante la dinamicità, conserva un “cantuccio” per pensare, riflettere e ammirare.
Con i suoi palazzi in stile Liberty, i suoi caffè Art Decò, le Chiese di differenti culti che profumano d’Oriente, Trieste è un ponte tra Occidente e cultura mitteleuropea dimostrando quale Bellezza possa nascere dall’unione di molteplici diversità che si armonizzano tra loro. Tra le sue componenti più suggestive sicuramente Piazza Unità, immensa, accogliente e dispersiva insieme, il mare è il suo quarto lato.
Un mare intenso, profondo, le cui mille sfumature di azzurro si mescolano allo sbrilluccichìo creato dai raggi del sole. E per ascoltare la sua brezza e immergere i propri pensieri nel turchese dell’acqua c’è il Castello di Miramare, fatto costruire da Massimiliano d’Asburgo Lorena e situato a qualche chilometro dalla città, ispirato ai castelli spagnoli che si affacciavano sull’oceano atlantico.
Terzo luogo in cui ritrovare le parole della poesia di Saba, è la Cattedrale di San Giusto. Ci si arriva risalendo verso l’altopiano; da qui, si può ammirare Trieste dall’alto, come in un “cantuccio” in cui sentirsi al sicuro e cercare di comprendere il segreto di questa meravigliosa città.
NOTA aggiunta dal CCTeam:
Sul web abbiamo trovato un video realizzato negli anni ’60 che mostra e racconta il capoluogo giuliano ed il Carso. Da vedere, se siete curiosi: 😉
Nel video, il narratore dice qualcosa che crediamo sia un consiglio valido per conoscere qualsiasi città del mondo: – “Per capire ed amare questa città, bisogna avere almeno un amico triestino; attraverso lui o lei, ci si renderà conto e si cercherà di comprenderne la ragione, di ciò che Trieste significa per chi ci vive ed il fascino che ha esercitato e che esercita su tanti che sono venuti a starvi per poco ed hanno finito per rimanervi.” – Insomma, AirBnb & Co. non si sono di certo inventati la filosofia del vero viaggiatore. Hanno però inventato piattaforme che ci aiutano a creare amicizie in tutto il mondo e quindi a conoscere le città che visitiamo anche per poco da un punto di vista locale… Noi, con le storie dei CCTzens (la nostra community di creativi), cerchiamo di condividere esperienze autentiche e sguardi sinceri sulla realtà, una filosofia di viaggio “vero” e uno stile di vita aperto alle differenze… perché diverso è bello! Evviva la curiosità alla ricerca di ciò che è unico e quotidiano. Evviva i dettagli che fanno la differenza… come una parola nel verso di una poesia, come un “cantuccio”.