NEW YORK Il fotografo Arne Svenson ha segretamente ritratto alcuni vicini dalle finestre del suo studio a Manhattan. Li ha fotografati mentre si muovono nei loro appartamenti, inconsapevoli di essere osservati: mentre si distendono sul divano, siedono a tavola, lavano il pavimento, parlano al telefono, si toccano i capelli. I loro corpi e volti non si vedono mai interamente. Forse per lasciare a loro un po’ di privacy e a noi spettatori un po’ di mistero. I pannelli di metallo che dividono le vetrate, spesso sporche, così come le tende e i riflessi di luce, spezzano ed oscurano un po’ la vista e così rendono la scena, nella sua estrema semplicità, elegantemente seducente. Lo sguardo sensibile e raffinato del fotografo (qui anche antropologo sociale) riesce a caratterizzare ogni scatto voyeuristico di questa serie con un profondo e particolare senso estetico. Queste fotografie sono così belle che sembrano dipinti di un contemporaneo Vermeer. In questa gallery, una selezione:
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