Luisa Lenzi
ISTANBUL “Se a un uomo venisse concessa la possibilità di un unico sguardo sul mondo, è Istanbul che dovrebbe guardare.” – Il poeta francese Alphonse de Lamartine (1790 – 1869) scriveva così della città sul Bosforo tra Oriente e Occidente, crocevia di popoli e culture. E Napoleone Bonaparte aveva detto: “Se la terra fosse un singolo stato, Istanbul sarebbe la capitale.”
Spostandosi da un quartiere all’altro, certe volte sembra di essere a Kreuzberg, Berlino, con i suoi coloratissimi graffiti; altre volte a San Francisco con le strade in discesa e poi salita; oppure in alcuni angoli di Roma; o ancora in un affollato souk arabo. Questa città è un frullatore di colori, odori e tradizioni, dove religioni, cibi e lingue si amalgamano, dove guardare tutto il mondo è possibile.


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Sono nata a Pistoia il 19 Maggio 1986. Era un lunedì e faceva molto caldo ma gli anni dopo, quello stesso giorno, sarebbe quasi sempre piovuto. Per metà grossetana, profondamente legata al monte Amiata, cresco con rullini e macchine fotografiche in casa, la musica di Madonna, Prince e i video musicali su Mtv. Divoratrice di libri, fissata con la geografia e il giornalismo, a 9 anni inventai un settimanale (che ebbe successo solo tra parenti e amici) e seguivo con il dito sull’atlante tutte le strade e i fiumi del mondo. Adesso, laureanda in Giurisprudenza a Firenze e quasi giornalista, fotografo tanto, scrivo per un quotidiano della mia città e racconto di cinema, altra mia passione, per un magazine online.