Un viaggio in Giordania, dove cristiani e musulmani mangiano alla stessa tavola

Demetra Fanetti | Guida Turistica abilitata e specializzata su Siena e Firenze
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JORDAN Un viaggio è sempre un’avventura ma non voglio annoiarvi raccontando cosa abbiamo fatto giorno per giorno, ora dopo ora. Vorrei piuttosto svelarvi le mie emozioni e come, con questo viaggio, sia cambiata la mia idea sulla cultura islamica. Scrivo dopo tutto quello che è accaduto in Francia (a partire dal massacro terroristico nella redazione di Charlie Hebdo, il 7 Gennaio 2015) e che ha rimesso in primo piano il rapporto tra Europa e Medio Oriente. Senza dubbio, due storie e due culture distinte ma – come insegna la Giordania – anche due verità che possono convivere pacificamente, l’una accanto all’altra. Questo paese è davvero un esempio di tolleranza tra diverse religioni e tradizioni, tra Chiese e Moschee. É una terra unica e meravigliosa, colma di bellezze che meritano di essere viste e vissute.

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La mappa più antica di tutto l’Oriente, in mosaico, nella Chiesa di Madaba;
si intravede Petra, Gerusalemme, Betlemme, etc…

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La vallata vicino al fiume Giordano (Palestina)

Abbiamo camminato tra le vecchie rovine di Petra e la meno conosciuta Piccola Petra; abbiamo attraversato con le Jeep il deserto del Wadi Rum, fatto il bagno nel Mar Morto e percorso i sentieri biblici tra Mosè, Aronne (fratello di Mosè e primo sommo sacerdote del popolo ebraico) e le antichissime Chiese bizantine; ma ci siamo anche svegliati al suono delle Moschee (al canto del Muezzin che cinque volte al giorno ricorda ai fedeli i momenti di preghiera); abbiamo festeggiato matrimoni e mangiato come dei signori giordani; incontrato molti beduini e cammelli.

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Petra (o Petra la Rossa), l’antica città giordana fondata dai Nabatei, è rimasta nell’ombra fino al 1812, quando il viaggiatore svizzero Johann Ludwig Burckhardt si imbatté in questo straordinario capolavoro di pietra e rocce rosa, rosso, giallo, viola e nero. Nel 1985 è stata riconosciuta Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco e, nel 2007, è entrata nella lista delle Sette meraviglie del Mondo.

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La Piccola Petra (o Petra la Bianca). Come Petra, anche questo sito archeologico fu “riscoperto” nel 1812 da Johann Ludwig Burckhardt, che però non gli dedicò particolare attenzione, considerandola parte di Petra stessa e fu così identificata sino alla metà del secolo scorso.

Attimi imbevuti di umiltà e voglia di imparare ci hanno regalato tanto sapere di un paese dove le donne sono liberissime di vestirsi come meglio credono, senza veli, dove cristiani e musulmani mangiano alla stessa tavola e dove le tradizioni, le opere d’arte e d’architettura, vengono conservate perché parte dell’identità dei loro popoli.

La Giordania è una terra bellissima dove ci si può avventurare senza pericoli ma anche molto sfortunata perché al centro di mille fuochi. Non dimenticherò mai il suono delle bombe e il rumore degli aeri da guerra sfreccianti sopra le nostre teste, straziando un cielo implorante PACE! #JeSuisCharlie & #JeSuisAhmed

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Un beduino suona una specie di liuto in pelle di cammello, nella Piccola Petra

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Il deserto del Wadi Rum nel Sud del Paese, famoso per le sabbie rosse

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