Michele Moricci | THE BRUXELLES DIARIES – THE ART WALK
BRUXELLES Sono arrivato a Bruxelles seguendo l’amore per Giovanni e il sogno di mettermi alla prova stando qualche mese lontano dalla mia amata Firenze… Nei primi giorni abbiamo abitato a pochi passi da Schuman, l’area dove vengono prese le più importanti decisioni sul futuro incerto dell’Europa, Etterbeek precisamente. I 19 comuni di Bruxelles sono così ampi che ad esempio quello di Etterbeek è diviso in zona ricca e in zona povera. Noi siamo capitati nella zona più elegante, fatta di piccole casine dall’architettura un po’ bohemien in stile francese e caratteri un po’ gotici tipicamente Olandesi.
La pioggia bagnava spesso le strade piastrellate del centro mentre noi saltavamo da una metro all’altra in cerca di una casa dove trascorrere l’estate. I Belgi hanno un senso estetico poco sensibile al contesto. La città è talmente abituata alle diversità sociali e architettoniche, che la Boutique di Bulgari sorge esattamente davanti ad un benzinaio. E per noi non è stato facile trovare un appartamento che al suo interno non sembrasse una piccola stalla. Ma prima che rimanessimo per strada, la fortuna ci bacia: visitiamo un posto delizioso in Place Fontainas a pochi passi dalla Grand Place e dall’insidiosa Gare Du Midi.
Firmato il contratto e versata la caparra ci ritroviamo ad abitare a Saint Jaques, pittoresco e colorato quartiere gay. Da sempre connotato anche come quartiere dei mestieri, è stata la casa dei pellegrini ed oggi resta un esempio interessante di architettura barocca-ispanica, proprio nel centro della città tra chiccose boutique, restò e cafè alla francese. Per me, artistoide e innamorato della moda, è il posto perfetto dove iniziare questa avventura.