Lorenzo Colzi
Ci sono cose che si fanno perchè le si devono fare, costretti dagli eventi, forze superiori, convenzioni, dogmi o rituali di cui spesso si è perso il significato. Poi ci sono cose che si fanno senza pensare. Ad esempio, accendere una sigaretta mentre si guida o giocherellare con le proprie ciocche di capelli come fanno certe ragazze assorte. E infine ci sono cose che si fanno per passione.
È questo il caso dei LOLA’S DEAD. Loro tra le tante cose che avrebbero potuto scegliere di fare hanno scelto di fare musica. Avete capito bene. Non ho detto che suonano o che sono una band o che fanno concerti in giro per la provincia di Pistoia e dintorni. Ho proprio detto che fanno Musica. Li conosco da sempre ma di recente li ho ascoltati un paio di volte – in occasione di Arca Puccini/Caligari 2011 e al PUF! – Pistoia Underground Festival 2011 – e mi sono reso conto che qualcosa è veramente cambiato. L’affascinante Lola è davvero morta. Quattro ragazzi con alle spalle dieci anni di musica insieme, rinnovati e pronti come non li avevo mai visti né sentiti prima. Tutto nasce al liceo come nelle più belle storie rock. Si fa molto rumore ma non si ottiene quasi nulla se non tacitare per qualche ora quegli ormoni in rivolta. Poi le cose si fanno serie. Per la musica, per trovare la propria identità si arriva a fare di tutto. Si può anche uccidere. Si chiamavano “Die Fesche Lola” ma poi hanno ucciso la loro creatura e sono rinati.
THOSE WHO READ BETWEEN THE LINES è l’EP appena uscito che segna la svolta, un viaggio attraverso i tre stadi del vivere umano “dall’amnio fino alla visione della tomba”. Dentro c’è di tutto, dal post rock di Russian Circles al Prog. rock anni settanta (in particolare nella sovrastuttura dei brani che difficilmente scendono sotto i nove minuti), pulsioni primordiali e violente combattono con momenti di una delicatezza estrema (Astonaut intorno al minuto 2.20, brividi).
Ho incontrato i Lola’s Dead nel loro studio dove fanno prove e registrazioni. Ma non vi rivelerò niente di quella conversazione. Scopriteli sul sito LOLASDEAD.COM e scaricatevi l’EP gratuitamente. Non ve ne pentirete e mi ringrazierete per aver taciuto. E, a meno che non abbiate problemi di udito, li amerete.