MONDO Alcuni anni fa, i Musei del Mondo (rappresentati da ICOM) hanno iniziato a chiedersi cosa fosse e significasse oggi, per la cultura contemporanea, un museo. Finalmente, dopo un lungo processo di confronto e dibattito (in certi momenti per niente sereno), il 24 agosto 2022 è stata condivisa e approvata la nuova definizione.

MONDO Nella classica lista dei luoghi da vedere, quando visitiamo per la prima volta una città, c’è sempre o quasi almeno un Museo. E di Musei nel mondo ce ne sono sempre di più: non basta prendersi cura del passato e innovare ciò che abbiamo, ogni grande città vuole il suo Museo d’Arte Contemporanea per incorniciare il proprio status intellettuale al passo coi tempi; ogni piccolo villaggio vuole categorizzare e conservare la propria eredità culturale in qualche teca; c’è poi chi è diverso, un Ecomuseo oppure un Museo all’aperto; e infine chi decide di essere un Museo più assurdo che strano come il Museo delle Relazioni Finite o il Museo della Merda (sì, esiste anche questo, davvero, in Italia). L’importante è usare quella parola che suona così sacra e seria che puoi metterla accanto a qualsiasi altro vocabolo per ottenere comunque una certa autorità. Viene allora da chiedersi cosa significhi, oggi, quella parola… ICOM – l’organizzazione che dal 1946 rappresenta i Musei del Mondo – ha appena proposto una nuova definizione di Museo. Leggi questo articolo e facci sapere cosa ne pensi!

PISTOIA Qualche estate fa, mentre ospitavamo i #CCTravellers nella Capitale Italiana della Cultura 2017, abbiamo scoperto un luogo di cui al primo incontro ci siamo innamorati. Sì, con Castagno di Piteccio è stato amore a prima vista. E tra i viaggiatori creativi e curiosi, giunti in Toscana da varie parti di Mondo, con cui abbiamo più volte visitato questo minuscolo #BorgoMuseo a pochi km dalla città, c’è persino chi ci ha confidato: “è tra i luoghi più belli che abbia mai visto”.

PARIS senza la sua Tour Eiffel. Impossibile persino da immaginare, oggi. Ma se alcuni intellettuali francesi avessero vinto la loro battaglia, la Dama di Ferro (Dame de Fer) sarebbe sopravvissuta forse solo vent’anni o forse meno. I francesi inizialmente la odiarono. Se non tutti, di certo un importante gruppo di artisti, pensatori e creativi di alto profilo che firmarono una petizione per protestare contro la torre durante la sua costruzione. Espressero tutto il loro odio nei confronti di questo monumento “inutile” e “mostruoso” con una lettera d’amore alla loro Città delle Luci (Ville Lumière) e della finezza, pubblicata nel giorno di San Valentino del 1887.

PRATO Ad un mese dalla riapertura del Centro Pecci, il primo centro dedicato all’Arte contemporanea in Italia, è il suo architetto a dirci tre cose importanti su questo luogo, inteso come spazio per tutte le arti contemporanee ma soprattutto come spazio pubblico. Infatti, l’architetto Maurice Nio si rivolge a noi – cittadini di Prato, Toscana, Italia, Europa, Mondo: in questo breve video, lancia tre messaggi, tra cui un invito molto curioso… 🙂