MANI DI FIORI E FOGLIE – Quando l’arte sboccia in un giardino di Milano

Rachele Salvioli

A chi non vuol dimenticare di rallentare,
di avere il tempo per pensare, leggere, impastare, creare, amare.

MILANO Chissà cosa ci porteremo dietro di questa nuova consapevolezza di tempo libero – di tempo e libertà – diffusamente percepita dalla società durante l’eccezionale situazione di emergenza storica e globale dovuta alla pandemia da covid-19, costretti a limiti e divieti che mai avremmo immaginato di vivere.

In qualche modo, ci siamo ri-appropriati dell’idea di tempo, così come ci siamo re-innamorati della natura: chi l’ha sempre avuta vicina, ha imparato ad apprezzarla con nuovi occhi; e chi l’ha avuta lontana, durante la quarantena, l’ha cercata nelle piante dentro casa o nei vasi del suo terrazzo, per poi fuggire verso le sue braccia appena possibile, anche solo per un passeggiata.

Tempo e Natura, ecco cosa abbiamo visto nelle Mani di fiori e foglie realizzate dall’artista Elena Bettanello e fotografate da Rachele Salvioli durate la loro prima quarantena milanese. Di seguito, l’intervista in cui ci hanno raccontato l’idea…


Care Rachele ed Elena, raccontateci la storia dietro queste foto: quando-dove-come-perché vi è venuto in mente di giocare a raccogliere petali e foglie per realizzare queste sculture fatte di mani, fiori e piante?

Elena: Questo progetto è nato grazie a mio nipote Andrea di 5 anni che ha la passione per i travestimenti e le trasformazioni. Nei giochi che facciamo insieme mi chiede sempre di aiutarlo ed una volta mi ha detto che avrebbe voluto trasformarsi in una pianta o in un fiore. Da quel giorno, ho pensato a come realizzare la sua idea poi per impegni vari non ho mai avuto tempo. Durante la quarantena ho sognato dei guanti fatti di foglie e il giorno dopo ho raccolto delle foglie in giardino e ho provato ad applicarle sulla mano, Rachele ha visto la mano – guanto ed è rimasta entusiasta, proponendosi così come fotografa per realizzare il progetto insieme.

Fiori e foglie raccolte nel giardino di casa vostra a Milano, il capoluogo italiano più aggredito dal covid-19, durante la vostra quarantena: com’è stata?

Rachele: Non ce la siamo passata male, abitiamo in un appartamento al piano terra, con giardino e corte interna, quindi avevamo modo di sfruttare i giorni di sole stando all’aria aperta. Nelle nostre giornate ci siamo conosciute meglio. Siamo entrate in una dimensione dilatata dello spazio e del tempo, dove il ritmo delle abitudine quotidiane aveva un valore diverso, unico. Alternavamo sottofondo musicale di Radio Raheem, accesa giorno e notte, lettura, disegno, cucina, cinema. Abbiamo vissuto senza un programma preciso, a parte le lezione di yoga online che seguivamo almeno tre volte a settimana.

E insieme a questi fiori, quali nuovi significati e nuove consapevolezze avete raccolto durante il famoso lockdown?

Elena: La nuova consapevolezza è stata nella riflessione maggiore, nel silenzio, nella spensieratezza del tempo nel godere di più della propria vita, dei sentimenti verso gli altri e verso l’ambiente, nel vederli in un contesto più ampio e limpido.

Entrambe per lavoro siete abituate a muovervi e viaggiare, com’è stato stare così ferme?

Rachele: La cosa che ci è mancata di più è stato il contatto con le persone, amici e familiari. Io sono a Milano da gennaio e mi è dispiaciuto non poter sfruttare tutte le proposte culturali che una città così vitale offre, come mostre e concerti. Ho comunque apprezzato il maggior tempo libero a disposizione, insieme ad Elena ci siamo dedicate di più all’autoproduzione, a progetti personali, come hanno fatto in tanti, ma anche a tanti panificati fatti in casa, torte, biscotti, pasta… a una vera e continua scoperta delle piccole cose quotidiane, pur restando obbligatoriamente nella dimensione domestica.

E poi, restando in casa, avete dato vita a questo progetto d’arte e fotografia. Se dovesse svilupparsi… come vi piacerebbe farlo crescere?

Rachele: Abbiamo appena concluso il nostro secondo progetto insieme: non possiamo ancora svelare i dettagli ma si tratta di un lavoro che unisce make up e fotografia legato all’arte e alla moda. Sicuramente il progetto “Mani” ci è servito come test ed imput per le nostre collaborazioni, è scattato qualcosa che ci ha fatto sentire davvero complementari anche nel lavoro. Il progetto mani e foglie continuerà… magari nel prossimo lockdown, chissà! (ahahah)

Infine, cos’è per voi la Creatività?

Elena: Per me la creatività è tutto e niente.
Rachele: Per me uno stile di vita.


ABOUT

Elena Bettanello | Make Up Artist di base a Milano. Ha una formazione artistica multidisciplinare: scultura, pittura, design del prodotto e visual. Lavora nella moda. | www.elenabettanello.com | @elenabettanello

Rachele Salvioli | Fotografa freelance e organizzatrice di eventi con l’associazione culturale Viabuonfanti42, lavora tra Milano e la Toscana. www.fffr.it | @rachele_salvioli_photographer | @novenovine

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