Quattro percorsi ispirativi nella Valle del Casentino

HYmmo Art Lab - Walk to Love - Casentino 2018

Testo di Paolo Fabiani | co-fondatore di HYmmo Art Lab

AREZZO Prima di invitarvi a viaggiare con noi ed esplorare insieme il Casentinovallata mistica e solitaria dell’Appennino tosco-romagnolo, occorre una breve premessa: gli Artisti in residenza Albien Alushaj, Marina Arienzale, Daniela Pitré – selezionati da Pietro Gaglianò per il progetto Stand Up For Africa 2018 (quest’anno alla terza edizione) – hanno vissuto a stretto contatto e lavorato con Peace Alufokhai (venti anni, nato a Benin City, Nigeria, in Italia dal 2017), Dian Foula Toure (venti anni, nato a Telimele, Guinea, in Italia dal 2017), Mouhamed Yaye Traore (ventitre anni, nato a Djugou, Benin, in Italia dal 2016); alla fine della loro esperienza, HYmmo Art Lab si apre al pubblico con una mostra di restituzione, curata da Pietro Gaglianò e dal titolo Natura Naturans, arte natura spiritualità (visitabile dal 29 Settembre al 30 Ottobre 2018). Durante il periodo di permanenza nella Valle del Casentino, gli artisti e i giovani coinvolti, coadiuvati da un’equipe composta da biologi, storici dell’arte e teologi, seguiti da me (Paolo Fabiani) in qualità di tutor e direttore artistico, sono andati alla ricerca delle fonti ispiratrici per creare occasioni di riflessione da trasferire nei laboratori e nelle opere.

Quindi, in questo racconto, condividiamo i quattro itinerari d’arte e natura – intitolati Walk to Love – che abbiamo percorso esplorando il Casentino, certi che possano ispirare tutte le persone curiose come voi! Buon cammino 🙂

Casentino - foresta


Walk to Love #1

Quorle, l’eremo di Romena; percorso esperienziale di notte.

Wolfgang Fasser vive a Quorle, piccolo paesino nel comune di Poppi, in provincia di Arezzo, dove ci ha accolto nella piccola chiesa romanica, salutandoci con un breve discorso citando Vladimir Majakosvskij, “Che senso ha se tu solo ti salvi?” – Da qui ci ha condotto nella Via dei Sette Passi partendo dalla pietra angolare della chiesa che si trova nella cantonata destra della facciata, fondamenta da cercare in ognuno di noi, inizia così il primo tratto del percorso da farsi in solitudine. Ci troviamo quindi tutti insieme di fronte allo spettacolare scenario di una campagna incontaminata dove Wolfgang, non vedente a causa di una malattia genetica, percepisce in anticipo il rumore della pioggia che sta arrivando, poco dopo; infatti, mentre ci mostra la pietraia asilo nido delle vipere, inizia una leggera pioggia. Ci incamminiamo verso l’orto sinergico dove scopriamo gli odori delle diverse erbe aromatiche, impariamo che la diversità è una ricchezza, l’aglio cresce insieme alla menta e al timo. L’orto di Quorle ha un suo gemello in Lesotho in Africa, in quanto Wolfgang trascorre l’inverno là. Vicino all’orto c’è la concimaia/compost, metafora di vita e morte, dove la decomposizione è l’humus della vita. Più avanti troviamo la porta stretta, simbolo di rinascita, che porta ad un luogo di raccoglimento, il pensatoio, luogo d’ispirazione e riflessione. La Via dei Sette Passi termina con il frutteto con specie antiche recuperate e protette da un recinto.

Walk to Love #1 - Quorle, l'eremo di Romena - 02

Walk to Love #2

Foresta monumentale e Santuario de La Verna.

Nel 1213 il conte Orlando Cattani di Chiusi in Casentino fece dono a Francesco del Monte della Verna. La foresta è caratterizzata dalla biodiversità, il bosco è in gran parte rimasto com’era: una magnifica foresta mista di grandi faggi e abeti bianchi, e un ricco sottobosco che comprende agrifogli e tassi; gli alberi ad alto fusto lasciano filtrare la luce che fa risaltare il verde del muschio che ricopre le rocce. Sembra di essere nella foresta incantata delle favole. Percorrendo l’anello basso ci appare nella sua imponenza la rupe calcarea, alla sommità delle cui pareti occidentali si affaccia la cittadella monastica; lo scoglio roccioso emerge bruscamente dal letto di argille su cui galleggia. Nel terreno fangoso erano stampate nitidamente le impronte di un grosso esemplare di lupo che abbiamo seguito fino all’ingresso del Santuario. Dopo essersi rifocillati alla foresteria del Pellegrino, siamo stati accolti da Francesco, Padre Guardiano del Santuario de La Verna, che ci ha condotto nella visita ai capolavori di Andrea e Luca della Robbia, maestri del ‘400 della terracotta invetriata. La meraviglia è sempre grande, anche per occhi che già conoscono queste opere d’arte che mettono in scena con maestria e sensibilità i particolari dell’animo umano. Francesco, il Padre Guardiano, ci ha mostrato, in via del tutto eccezionale la Grotta di Frate Leone, uno dei primi eremiti del XIII sec. Dalla piccola e angusta grotta si passa ad una vista sulla vallata da rimanere senza fiato, la sconfinata prospettiva apre ad una immensità.

Walk to Love #2 - Foresta monumentale e Santuario de La Verna - 01

Walk to Love #2 - Foresta monumentale e Santuario de La Verna - 02 - Della Robbia

Walk to Love #3

Sacro Eremo di Camaldoli, le foreste di abete bianco e il Monastero.

Ritrovo all’Eremo di fronte alla Porta Speciosa, opera bronzea di Claudio Parmiggiani, con simboli di vita e morte, di speranza e amore. Sulla porta veglia il passero solitario che rappresenta l’eremita, sorretto dalle virtù che sono descritte nelle formelle della parte interna della porta che apre alla Chiesa e alle celle dell’Eremo. Siamo sempre nel comune di Poppi, sull’Appennino tosco-romagnolo. Il Monastero e l’Eremo di Camaldoli sono stati fondati da Romualdo intorno all’anno mille. Parmiggiani riporta una citazione, nella pietra cimiteriale che schiaccia le corna del caprone: “Quando avrai posseduto questi alberi della vita solitaria, subito arriverai alla perfezione dell’amore” – tratto dal Liber Eremitice Regule del Priore Rodolfo del XII sec. All’interno della porta bronzea sei formelle con le sette virtù associate a sette alberi: cedro/santità, acacia/penitenza, mirto/temperanza, olivo/misreicordia, abete/sapienza, olmo/pazienza, bosso/perseveranza. Abbiamo fatto il giro esterno delle mura dell’Eremo, ammirando la foresta di abeti bianchi, voluta dai monaci, simbolo dell’Ordine dei Benedettini a protezione dell’Eremo come una Sacra Corona. La foresta di abeti è stata risorsa per la costruzione del Duomo di Firenze e dei più importanti palazzi del Rinascimento fiorentino. I lunghi e dritti tronchi, siglati UFO, ad Usum Fabricae Operis, non pagavano la dogana e venivano via fiume (l’Arno che attraversa questa valle Toscana ai confini con la Romagna) fino ai grandi cantieri. Dall’Eremo siamo entrati nella foresta e rifocillati alla Fontana della Duchessa, siamo scesi al Rifugio Cotozzo e infine al Monastero.

Walk to Love #3 - Sacro Eremo di Camaldoli, le foreste di abete bianco e il Monastero - 01

Walk to Love #3. Sacro Eremo di Camaldoli, le foreste di abete bianco e il Monastero - 02

Walk to Love #4

Zone rupestri del Monte Penna e faggete di Poggio alle Capre.

Percorso rimandato a Ottobre per motivi metereologici. Presto, ve lo racconteremo qui aggiornando l’articolo.


Per approfondire:

Casentino - uomo e natura

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