Quando un Outlet promuove l’Artigianato

Ilenia Vecchio

FIRENZE Durante la XXIV edizione di Artigianato & Palazzo (tenutasi dal 17 al 20 Maggio 2018 al Giardino Corsini), anche Barberino Designer Outlet (Barberino di Mugello, FI) ha partecipato alla festa dedicata agli artigiani e a chi ama le cose belle fatte a mano, aprendo le sue porte a questo mondo che da sempre caratterizza la nostra Italia e dimostrando come anche un Outlet possa offrire molto più di semplice shopping: shopping come occasione d’incontro e conoscenza del lavoro dietro ai prodotti in vetrina, della passione di quelle mani e menti creative che fanno la differenza. L’invito a questo tour particolare, ispirato al grande evento in città, ci ha incuriosito e così siamo andati a vedere coi nostri occhi…

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Il primo negozio che abbiamo visitato è stato O bag, brand che deve il suo successo alla possibilità di personalizzare la borsa da acquistare: il cliente può avere praticamente un pezzo unico. Abbiamo visto le varie fasi fino alla decorazione e, a tal proposito, abbiamo anche provato un macchinario. L’ornamento scelto per questa primavera/estate è il fiore. Ogni singolo dettaglio può quindi essere selezionato e aggiunto. Dal colore della base della borsa, alla grandezza e al colore dei fiori, fino alla scelta del tipo di manico (in pelle o corda) e al colore e texture della stoffa interna. Ogni singolo dettaglio è una scelta del cliente. E così il prodotto finale è decisamente personale!


Vero e proprio momento di sartorialità è stato il focus successivo da Elena Mirò. Qui siamo entrati nel vivo del momento sartoriale – (clicca per vedere un mini video) – attraverso i racconti degli addetti ai lavori, solitamente ignoti ai più, soprattutto quando ci accingiamo ad acquistare un capo di abbigliamento di un marchio già noto. In questa occasione abbiamo avuto modo di conoscere e approfondire le varie fasi e i passaggi che portano alla creazione di una giacca. Dal momento creativo, fino alle varie fasi di realizzazione e produzione. Una passione che si percepisce nell’attenzione e cura dei minimi dettagli. Stessa cura che viene rivolta anche da Vanessa Incontrada, designer della capsule collection Spring/Summer 2018.


L’aspetto di manifattura e artigianato l’abbiamo trovato anche nella visita da Brooks Brothers. Brand noto per la possibilità di personalizzare le camicie in produzione, con le proprie iniziali. In occasione di questa giornata dedicata al mondo dell’artigianato, era presente l’Associazione Culturale Sul Filo del Tempo. Nato da un gruppo di donne appassionate a Barberino del Mugello, l’atto costitutivo è stato firmato nel 2013. La peculiarità del lavoro di questa Associazione è la realizzazione del punto antico‘ che si esegue direttamente sul tessuto, senza essere prima disegnato. I fili devono essere regolari sia nella trama che nell’ordito, per questo è detto anche “filo contato”.


Tappa seguente, Montezemolo. Dove abbiamo avuto modo di parlare direttamente con il sarto e capire come nasce un perfetto abito da uomo. Bastano solo quattro misure e l’abito è pronto per essere confezionato e acquistato.


L’ultimo negozio è stato Gap che, per l’occasione, ha permesso ad ogni cliente, all’acquisto di un jeans, la possibilità di personalizzarlo con toppe divertenti e fantasiose. Di ogni forma e colore, in puro revival anni ’90, ma in linea coi linguaggi contemporanei: tra le scritte e bandiere, spiccavano infatti i sorrisi delle tanto amate emoji.


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L’iniziativa, ispirata all’evento annuale di Artigianato e Palazzo, è un format di lancio che potrebbe ripetersi nei mesi e negli anni avvenire… L’idea è attuale e vincente. Un modo per avvicinare al mondo del made in Italy con maggior passione e consapevolezza, rivolgendosi soprattutto ai numerosi avventori che provengono da ogni parte del mondo (molti turisti fanno ormai tappa anche qui in cerca di occasioni speciali). Cosa si nasconde dietro a un brand famoso? La domanda incuriosisce e svelare alcuni “trucchi del mestiere” o dimostrare “cosa accade nel retrobottega” è un modo senza dubbio intelligente e divertente per intrattenere e appassionare il cliente alla storia del brand.

Partendo dalla modalità adottata in particolare da Elena Mirò (come descritto sopra), può nascere un’esperienza davvero interessante, soprattutto se ha un vero focus sull’aspetto propriamente sartoriale e artigianale, con racconti e dimostrazioni eseguite da un/a addetto/a ai lavori, ovvero da chi conosce e sa fare, con testa-cuore-e-mani…

Da questo primo “esperimento”, è possibile studiare un’esperienza che – strutturata in maniera più diffusa e frequente, in concomitanza con le prossime edizioni di Artigianato e Palazzo ma certamente non solo! – coinvolge più negozi (magari tutti) ed ovviamente i visitatori dell’Outlet: informati sul progetto, incuriositi e stimolati a partecipare ed interagire… torneranno a casa, magari all’estero, con un’esperienza ricca di nuove conoscenze e curiosità sul made in Italy, con qualcosa in più di diverso e particolare da raccontare e condividere coi loro amici (di persona e/o tramite i social media)! Insomma, a noi è sembrata proprio un’ottima idea, con un bel potenziale da sviluppare… perché anche un Outlet può e dovrebbe promuovere il proprio territorio, invece di limitarsi ad essere un non-luogo come tanti altri.


Qui invece il racconto della mostra di Artigianato e Palazzo 2018:

Artigianato e Palazzo, la magia e le storie dei maestri artigiani

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