PreCity: La Provincia

Marco Nuti

IL CONSIGLIO: Twin Town di Kevin Allen (GB, 1997) con Rhys Ifans, Llyr Ifans, Dorien Thomas, Dougray Scott.

Swansea è il cimitero dell’ambizione”. Lo disse il poeta Dylan Thomas riguardo alla sua città natale e disse anche che “L’universo è selvaggio e colmo di meraviglie”. Entrambe le citazioni possono introdurre perfettamente questo film a base di umorismo nero e cinismo sfrenato.

I fratelli Lewis vivono alla giornata rubando macchine e usando qualsiasi tipo di sostanza stupefacente per condire le loro scorribande, vivono in una roulotte con il padre, Fatty Lewis corista tuttofare, la madre e la sorella “estetista”. Greyo e Terry Walsh sono due poliziotti corrotti, spacciano cocaina e sono al servizio di Bryn Cartwright, il boss del paese. Dai e Chip sono due carpentieri con il sogno di diventare star del Karaoke e il vizio di complicarsi la vita. Sono tutti piccoli personaggi che entrano a far parte di una storia troppo grande per loro, fatta di vendette e rappresaglie in un crescendo di violenza e assurdità.

Una commedia nera, irriverente e mai banale ambientata nella “provincia” più esterna della Gran Bretagna, il Galles. Swansea, la “bella brutta città costiera, è lo sfondo di una storia assurda e allucinata, capace di far ridere delle cose più cattive.

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LA RICERCA: Clerks di Kevin Smith (USA, 1994) con Brian O’Halloran, Jeff Anderson, Marilyn Ghigliotti, Lisa Spoonhauer, Jason Mewes, Kevin Smith.

Girato nel New Jersey, nello stesso negozio in cui lavorava il regista, Clerks è un must assoluto del cinema indipendente politicamente scorretto. La storia ruota attorno alle disastrose ventiquattro ore di Dante Hicks, commesso in un piccolo negozio costretto a lavorare nel suo giorno di pausa e il suo cinico amico Randall che lavora al noleggio video. Le situazioni, pitturate in bianco e nero, sono fra le più assurde che non vale la pena anticipare.

È un film fresco, divertente, grottesco, fatto di dialoghi che diventano tormentoni (su tutti la discussione sulla costruzione della Morte Nera ne Il Ritorno dello Jedi), e personaggi leggendari come Jay e Silent Bob. Prodotto con la cifra di cinquantatremila dollari – spesi per lo più ad acquistare i diritti d’autore per le canzoni che compongono la colonna sonora (Alice in Chain, Jesus Lyzard, Soul Asylum, Bad Religion) – è un piccolo gioiello.

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