La città diventa una multisala

Giulia Dedionigi

New York cine-metropoli

Sono come un lombrico nella Grande Mela. Faccio un passo dopo l’altro senza sapere dove mi porterà, ancora una volta, New York. E questo succede ogni giorno: conosci il titolo, il luogo, ma non hai la più pallida idea dell’atmosfera che troverai. Ogni volta surreale.

É il cinema gratis all’aperto, lontano dall’odore dei popcorn al burro e dall’aria condizionata dei multisala. C’è Il Padrino sui tetti di Little Italy, Big Fish ai piedi dell’Hudson, Bonny and Clyde dietro alla storica libreria pubblica.

Si sta come dentro un quadro: ognuno con coperta, picnic preparato a casa – magari al mattino prima di andare al lavoro – e  si aspetta, con bicchiere di vino in mano, che il sole lasci Manhattan e dia inizio alla proiezione. Segno sul calendario tutte le rassegne e mi riscopro cinefila. Imparo a conoscere il leggendario gusto americano per le vecchie pellicole dove sullo schermo il bianco e nero gioca con il colore e sogno di portare, un giorno, ai piedi della Madonnina milanese un simile cineforum. Metti, una sera a cena.

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