Governors Island, l’isola ritrovata di NY

Giulia Dedionigi
Da quest’anno Central Park ha un rivale. Dieci minuti di traghetto da Manhattan, Governors Island. Una macchia verde sull’acqua, aperta al pubblico da pochi mesi e quindi (ancora) inesistente per le guide turistiche. La trovo per caso, cercando di capire cosa stiano aspettando dei ciclisti newyorkesi sulle rive dell’Hudson. Scopro piste ciclabili, prati inglesi e tante casette coloniali in cui hanno dormito i Mr. President della storia. Da una parte la Statua della Libertà, dall’altra i grattacieli da cartolina.
Passeggiando mi ritrovo come catapultata su un set cinematografico: è in corso una festa a tema. Una band di fiati suona jazz e un uomo in completo bianco, con coppola gialla, canta davanti ad un microfono vintage. Intorno a me è tutto un charleston, piume e frac. Lo straniamento è totale. Sono negli anni ’30. Tutti ballano, indossano scarpe da tiptap, bretelle e strani cappelli. Inizio a ridere e scattare una foto dietro l’altra finché la batteria non mi saluta dicendo “Let’s dance”.

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