Così sia – Delio Granchi

Borgo Museo | Sculture 1976 – 2004


La vita

Delio Granchi nasce a Sesto Fiorentino il 5 ottobre 1910 e muore all’età di 86 anni il 20 giugno 1997. Partecipa alla seconda guerra mondiale. Nel 1945 dal ritorno dalla guerra inizia la sua carriera come assessore della Pubblica Istruzione del Comune di Sesto Fiorentino e successivamente come direttore degli istituti d’Arte di Arezzo, Cascina e Sesto fiorentino fino al 1958. Ha partecipato alla Quadriennale di Roma, alla Biennale di Venezia, Artisti Toscani a Dusserdolf e alla Biennale di Fiorino. Di Granchi si ricordano anche la produzione di monete e le opere di impegno civile, come il sacrario in ricordo della strage del Collegino di Sesto Fiorentino nel Cimitero Maggiore di Sesto Fiorentino, il monumento al partigiano on piazza Edmondo De Amicis a Sesto e il rilievo per l’obelisco ai caduti in piazza dell’Unità di Italia a Firenze.

La poetica

Delio Granchi fu allevio di Libero Andreotti, il cui stile è legato al realismo e al futurismo relativo al ‘900. Dotato di un particolare spirito di ricerca elaborò una propria personalità stilistica utilizzando materie inconsuete come la terra refrattaria, capace di produrre effetti del tutto nuovi. Le opere giovanili sono sculture plastiche e naturalistiche, spesso di giovani donne, modellate con pudica sensualità e colte in momenti di compostezza o serenità. Le sculture sono a grandezza naturale e pur rifacendosi alla tradizione rinascimentale esprimono una sensibilità e una sensualità nuova e moderna. Successivamente si dedicò in prevalenza a opere di piccole dimensioni in cera, argilla o bronzo, prestando un’attenzione nuova per il corpo umano, questa volta in movimento, che lo scultore riesce a cogliere nell’eleganza delle ballerine o nella tensione psicologica degli atleti.

L’opera a Castagno

La sua scultura a Castagno porta il nome Così sia ed è la rappresentazione di una donna durante l’atto della preghiera; in questa statua si nota una non proporzione del corpo, si osserva un collo molto allungato come le mani, delle larghe spalle, inusuali per una donna, la faccia è sproporzionata rispetto al busto. La figura della donna è rappresentata a mezzo busto, proprio per dare importanza alle mani congiunte in preghiera e al viso che esprime un senso di devozione e serietà. Possiamo anche osservare che l’autore non ha dato molta importanza al vestiario della donna, non si notano molti dettagli e non risulta lavorato. L’autore rappresentare qui la serietà e la devozione della donna raccolta in preghiera.