Il segno del Tempo – Alessandro Righetti

Borgo Museo | Sculture 1976 – 2004


La vita

Alessandro Righetti nasce Roma il 21 aprile del 1930 tuttavia trascorre e vive la maggior parte della sua vita in Maremma, a Grosseto; in età giovanile studia ad Alberese dove nasce la sua vena artistica per poi in età maggiore seguire corsi di nudo presso l’Accademia delle Belle Arti. In età adulta dirige un laboratorio d’arte dove insegna ai giovani ragazzi stranieri (prevalentemente svizzeri) la raffinata tecnica della scultura. Molteplici sono i riconoscimenti dati a Righetti per le sue opere come il premio per la pittura nel 1971 e il premio per il bronzetto al palazzo Doria nel 1977, Alessandro tutta via non colleziona premi solo in Italia infatti viene apprezzato come artista anche all’estero in particolare a New York, Parigi e Belfast. Nel 1983 Righetti espone le suo opere ad Alberese dove in età giovanile aveva iniziato la sua carriera artistica, qui espone opere nella quali si può osservare una maturazione sia di abilità che di prospettiva. Muore a Roma nel 1995 all’età di 65 anni e in particolare nella terra che amava, la Maremma, lascia numerose testimonianze.

La poetica

Alessandro Righetti ha lasciato impresso nella sua arte un carattere monografico in quanto tutte le sue opere grafico-pittoriche e scultoree sono un ritratto della sua personalità; di fatti Righetti teneva particolarmente a lasciare il proprio essere nelle sue opere, è così possibile rintracciare una linea di continuità nelle sue sculture e dipinti nonostante il continuo evolversi della sua grafia scultorea e pittorica. È comunque costante la ricerca di nuove forme, tensioni volumetriche e linee che cercano di arrivare alla naturalezza. Righetti mostra una passione smisurata per quello che fa di fatti sceglie personalmente il marmo con cui deve lavorare, cosa che molti artisti non fanno più. Le sculture di Alessandro non vengono definite né astratte né informali bensì un’interpretazione più libera della natura dove quest’ultima deve avere un filo conduttore alla realtà.

L’opera a Castagno

Il segno del Tempo è l’opera che Alessandro Righetti dedica al Castagno, e in questo suo lavoro sono riassunti gli ideali della sua poetica artistica portati avanti sin dalla gioventù. Qui il tempo viene rappresentato in modo né astratto né informale ma con una visione ancora più libera e probabilmente legata al ritmo della natura, al ciclo della vita che continua (come suggerisce lo slancio della scultura verso l’alto) e si rinnova. Una visione libera come alla fine è l’interpretazione dello spettatore.