PRATO-FIRENZE Quest’anno, nel Calendario OFF della VII edizione del Festival L’Eredità delle Donne (che si tiene nel capoluogo toscano, presso Manifattura Tabacchi, dal 22 al 24 Novembre 2024) c’è anche la Residenza Creativa di CCT (con sede a Prato) pensata per offrire ospitalità in cambio di una storia sul futuro femminista ovvero su come sia possibile immaginare (quindi creare) un futuro sempre più femminista a partire da una riflessione sui territori che abitiamo e attraversiamo come cittadinə e viaggiatorə. E con questo piccolo evento satellite in pieno stile CCT e tanta tanta emozione, andiamo finalmente online con il sito web [www.gioialibera.it] del nostro progetto gioia libera tuttə, un sogno sbocciato esattamente un anno fa per mappare e raccontare l’Italia Femminista!
La CALL
Chi sono ə #CCTravellers? Sono “Creative Curious Travellers” (viaggiatorə creativə e curiosə) – scrittorə, giornalistə, bloggers, fotografə, instagramers, filmmakers, illustratorə, artistə, etc. ma soprattutto persone appassionate! – che amano esplorare il mondo e condividere STORIE, da pubblicare sulla nostra web guidezine CCT-SeeCity.com!
Cosa proponiamo loro? Come sempre, ospitalità in cambio di una storia! Lə candidatə selezionatə saranno ospiti presso la Residenza Creativa di CCT a Prato, in Toscana, per 5 giorni (4 notti) dal 21 al 25 novembre 2024. L’ospitalità include: alloggio, kit di benvenutə, assistenza logistica.
In questo caso, la CALL è promossa da gioia libera tuttə [www.gioialibera.it] e quindi si rivolge in particolare a persone (maggiorenni) FEMMINISTE, invitate a partecipare al Festival L’Eredità delle Donne 2024 (Firenze) per poi raccontare in un articolo come sia possibile immaginare (quindi creare) un futuro sempre più femminista a partire da una riflessione sui territori che abitiamo e attraversiamo come cittadinə e viaggiatorə.
Abbiamo scelto questo tema prendendo spunto dal titolo dell’edizione #EDD2024 del Festival ovvero FUTURE: “Future sono le donne che verranno e Future, letto all’inglese, è l’avvenire nelle loro mani, al quale guardiamo con fiducia, nonostante tutto”.
Per candidarsi alla CALL, aperta dal 24 ottobre, basta compilare il FORM che segue [e che si trova anche a questo link] entro il 7 Novembre 2024. Chi selezionatə dovrà confermare la propria partecipazione e organizzare autonomamente il viaggio A/R; le persone ospitate (max 3) condivideranno l’esperienza sui propri social media e poi in un lungo articolo, una STORIA sul “futuro femminista” da consegnare alla redazione di CCT in modo che venga pubblicata entro fine anno su cct-seecity.com e gioialibera.it
Il form da compilare per candidarsi:
E intanto, per farci ispirare…
Una citazione [e un libro]:
[…] Questi movimenti e molti, molti altri stanno già mettendo in atto visioni della città femminista. Queste visioni ci chiedono di pensare nuovi modi per organizzare il lavoro retribuito, il lavoro di assistenza e riproduzione sociale. È importante sottolineare che non si affidano al nucleo familiare eterosessuale come base predefinita per organizzare queste relazioni. Non fanno affidamento sulla famiglia o sugli uomini come fonti di protezione economica e fisica per le donne, sebbene riconoscano l’importanza di consentire alle persone di creare e coltivare le proprie strutture di parentela. Riconoscono l’autonomia delle donne ma anche il nostro legame con i nostri amici, le nostre comunità, i nostri movimenti. Invitano alla solidarietà tutti coloro che vogliono sentirsi al sicuro nelle loro case, per strada, in bagno, al lavoro e a scuola. Riconoscono l’intersezione delle questioni di genere con molti altri sistemi di privilegio e oppressione, rifiutando un femminismo in cui elevare lo status di donne bianche privilegiate è il segno del successo. La città femminista non ha bisogno di un progetto per essere reale. Non voglio che una super-pianificatrice femminista demolisca tutto e ricominci da zero. Ma se iniziamo a capire che la città è impostata per sostenere un particolare modo di organizzare la società – attraverso il genere, la razza, la sessualità e altro – possiamo iniziare a cercare nuove possibilità. Esistono diversi modi di utilizzare gli spazi urbani di cui disponiamo. Ci sono infinite opzioni per creare spazi alternativi. Ci sono piccole città femministe che spuntano ovunque nei quartieri, se solo riuscissimo a riconoscerle e a nutrirle. La città femminista è un progetto ambizioso, senza un piano “maestro”, che di fatto resiste al richiamo della “maestria”. La città femminista è un esperimento continuo per vivere in modo diverso, migliore e più giusto in un mondo urbano. – Dalla conclusione del libro La città femminista. La lotta per lo spazio in un mondo disegnato da uomini (Treccani, 2021) della scrittrice canadese Leslie Kern, geografa femminista e direttrice degli Studi sulle donne e sul genere presso la Mount Allison University.
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