PISTOIA – una raccolta sonora di momenti di viaggio

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Stories by the “Creative Curious Travellers 2017” about the city of Pistoia. Thanks to: Giorgio Tesi Group | Discover Pistoia | NATURART | La Sala | FAI Giovani – Pistoia | BrickScape.it | Brandini – Pistoia | Comune di Pistoia | Pistoia Italian Capital of Culture 2017.


“Il piacere che traiamo dai viaggi dipende forse più dall’atteggiamento mentale con cui partiamo che dalla destinazione scelta.” – L’Arte di Viaggiare, Alain de Botton

PISTOIA Il mio viaggio in questa città toscana si concentra sulla raccolta di suoni. Dalle strade più tranquille all’affollato giorno di mercato, dalla città sotterranea alla cima delle sue montagne; con un atteggiamento mentale da viaggiatrice condividerò con voi alcuni dei miei bellissimi momenti di viaggio – o meglio “CCTravel” – vissuti a Pistoia e dintorni.

Piazza della Sala, Pistoia 2017 | photo by Elena Mazzoni Wagner

Il pigro pomeriggio

Il sole splende magnificamente. Dopo aver già sperimentato i primi segnali del prossimo autunno in Germania, sono molto contenta di godermi questi momenti ardenti di un pomeriggio sotto il sole. Pistoia è tranquilla, sembra che il tempo si sia fermato. Dopo aver visitato Pistoia Sotterranea e imparato molto sulla storia locale, sto solo girovagando per la città, perdendomi tra i suoi stretti vicoli, controllando cosa succede su La Sala, cosa fa la gente attorno… mentre sono qui coi miei pensieri che ascolto i suoni urbani.

Come posso registrare il silenzio? Come posso catturare questo momento caldo, accogliente, pigro, fuori dal tempo e dalla realtà? E perché voglio catturarlo, che bisogno c’è? Mi sento aperta, curiosa, felice di camminare da sola, osservare l’ambiente attorno a me molto più di quanto non abbia mai fatto a casa. In qualche modo tutto della vita sembra molto più semplice e chiaro qui. Penso che ci sia molta verità negli scritti di Alain de Botton sul viaggio:

“I viaggi sono le levatrici del pensiero. Pochi luoghi risultano più favorevoli di un aereo, una nave o un treno in movimento al conversare interiore. Tra ciò che abbiamo davanti agli occhi e i pensieri che coltiviamo nella mente esiste una correlazione singolare: spesso i grandi pensieri hanno bisogno di grani panorami, quelli nuovi di nuove geografie, e le riflessioni introspettive che rischiano di impantanarsi traggono vantaggio dal fluire del paesaggio. Proprio quando da lei non ci aspettiamo altro, la nostra mente può rivelarsi alquanto riluttante a pensare in maniera efficace.

(…)

Al termine di ore di trasognamento ferroviario avremo forse la sensazione di tornare in noi stessi, in altre parole di tornare in contatto con emozioni e idee importanti. Ma l’incontro con la nostra parte più autentica non avviene necessariamente a casa, dove anche i mobili ci ripetono che non possiamo cambiare perché loro non cambiano e l’ordine domestico ci incatena alla persona che siamo nella vita di tutti i giorni senza per questo corrispondere a ciò che siamo nella nostra essenza profonda.L’Arte di Viaggiare, Alain de Botton

I miei tentativi di catturare i suoni della combinazione di questo soleggiato pomeriggio a Pistoia e la mia mentalità di viaggiatrice riflessiva non hanno molto successo. Non prima di raggiungere Piazza del Duomo, dove mi siedo sulle scale vicino al Battistero. Sono le 16.00. Due ragazzi abbastanza giovani, che prima ho incontrato in un altro punto della città, si sono spostati qui con le loro chitarre. Cominciano a suonare alcuni dolci brani. Dieci minuti seduta al sole, appena inspirando, espirando, ascoltando ciò che mi sta intorno… Questo è il mio primo momento di viaggio in questo viaggio.

SOUND 1


Il Mercato

Al contrario del giorno precedente, sabato mattina la città è piena di vita. Le bancarelle del mercato – in Piazza della Sala e nelle vie attorno – sono piene di vestiti, cibo, borse, giocattoli, utensili domestici e molto altro. Ad ogni modo, ad essere onesti, il mercato non mi piace molto. Le cose che vendono qui non sono niente di speciale alla fine. Ma quello che mi soddisfa di nuovo è guardare la gente, interrogarmi intorno alle bancarelle e assaporare l’atmosfera del mercato.

Durante la mia passeggiata, sento una bella musica da pianoforte provenire da qualche parte vicino. C’è un musicista di strada in giro? La musica mi attrae sul serio, e così inizio istintivamente a camminare verso il suono. Finisco in uno stretto vicolo laterale, dove scopro che la musica arriva da un appartamento ad un piano in alto. Sembra che qualcuno stia esercitandosi.

Rimango sotto la finestra, di fronte a un bidone della spazzatura, e ascolto questi brani magnifici e drammatici. Non posso fare a meno di iniziare a immaginare come sia la persona seduta al pianoforte. È solo lui o lei? È felice o triste? Sta solo esercitandosi o suonando per qualcuno? L’ascoltatore apprezza questo suo straordinario talento? Nella mia immaginazione il musicista si rivela essere un uomo di 50 anni, piuttosto magro, che indossa un maglione e pantaloni chino. È malinconico e suona da solo nel suo salotto, immergendosi nella musica e muovendo la testa lentamente insieme ad essa. Chiunque sia, in realtà non importa più. Questo momento in cui immagino il pianista è un altro ricordo che mi resta in testa.

SOUND 2


La Fondazione Luigi Tronci

Il mio terzo momento di viaggio è in realtà una raccolta di vari suoni peculiari ascoltati e registrati alla Fondazione Luigi Tronci. Sabato pomeriggio, Luigi Tronci in persona è felice di accompagnarmi in un tour privato nel suo museo della musica che ospita un’incredibile collezione di strumenti a percussione. Questo vecchio, affascinante e divertente ragazzo dà un’impressione entusiastica e comprensiva fin dal primo momento. Al contrario di molte altre persone anziane che ho incontrato in Italia, lui parla bene anche l’inglese. “It derives from my various travels in different kinds of international music industry and instrument fairs”, spiega. Sono impressionata. Il tour inizia con una breve introduzione alla storia della fabbricazione artigianale degli strumenti. Poco dopo, due donne italiane entrano nella stanza. Altre menti curiose, suppongo. Partecipano anche loro e il tour continua in una divertente mescolanza di discorsi italiani e inglesi.

Due piccole stanze e un cortile pieno di un gran numero di strumenti di tutte le dimensioni e da tutto il mondo. Con questa quantità si potrebbe facilmente riempire un intero e vero museo, penso. Cimbali, batterie, percussioni, organi, xilofoni, macchine del suono da teatro… A un certo punto perdo il conto. Il rimbombo di vari suoni in più frequenze prende il sopravvento e insieme all’entusiasmo di Luigi Tronci, al suo puro amore per le cose con cui lavora da sempre, da tutta la vita, mi sbalordisce e mi rende felice. La sua voce appassionata diventa parte della collezione sonora in questo terzo momento di viaggio.

SOUND 3


Sulla strada per le Montagne

Dopo due giorni in città il mio viaggio mi porta sulle dolci montagne della provincia di Pistoia, grazie ad Elena che organizza un’auto e mi guida. Le strade sono esattamente come pensavo – tortuose e strette. Sono felice di non dover guidare, richiederebbe un bel po’ di audacia da parte mia. Invece mi concentro volentieri ad osservare lo scenario montano con tutti i suoi colori, forme e dettagli, una sinfonia visiva. Le strade sono piuttosto tranquille in questa domenica pomeriggio. Appena ci fermiamo, allungo il corpo e mi godo una piccola camminata dopo un po’ di tempo seduta in macchina. Ancora una volta, sembra che il tempo si sia fermato, è di nuovo tutto tranquillo e pacifico. Ascolto i suoni intorno a me e mi rendo conto che è la prima volta che ascolto il canto degli uccelli in questo viaggio.

Ogni tanto il silenzio viene interrotto da un’auto che passa, ma non per molto – presto è ancora di nuovo silenzio. La natura e queste strade di montagna mi regalano il mio momento di viaggio numero quattro.

SOUND 4


Seguendo le indicazioni stradali, direzione Abetone, arriviamo a San Marcello e al suo famoso Ponte Sospeso. Con i suoi 220 metri di lunghezza, è uno dei più lunghi al mondo. Raggiungiamo il luogo al momento giusto – l’ora di pranzo – e il ponte non è troppo occupato. Nonostante la nostra paura delle altezze, riusciamo ad attraversarlo fino all’altra parte. Il leggero rimbalzo del ponte, il sole che splende nella valle, i bambini che giocano a 36 metri sotto di noi, tutto questo costituisce il mio quinto momento di viaggio.

SOUND 5


Dopo questa nuova immersione nei suoni circostanti, continuiamo a guidare fino al villaggio più alto delle montagne; vogliamo mangiare qualcosa a Cutigliano. Ci sediamo fuori ad un vecchio bar situato in una piazzetta con alcuni alberi. C’è un piccolo mercato domenicale. Gente del posto e viaggiatori come noi si sono incontrati qui per bere un caffè, chiacchierare e rilassarsi. Noi prendiamo un po’ di pizza e beviamo una fresca cedrata Tassoni.


Castagno & Montecatini Terme

Il mio viaggio per la provincia di Pistoia termina a Montecatini Terme. Prima però, sulla nostra strada, visitiamo una gemma nascosta, un minuscolo borgo toscano chiamato Castagno, tutto fatto di pietra e risalente al 1600 o forse prima. Qualcuno ci ha detto che è un museo all’aperto! È piuttosto difficile trovarlo; inizialmente ci passiamo davanti, facciamo una smorfia alla stazione ferroviaria e proviamo a chiedere aiuto senza successo. Proprio quando sto già pensando che dovremmo semplicemente continuare il nostro viaggio, Elena si ferma di fronte a una piccola chiesa per vedere se il cartello che è lì dice qualcosa. Ed ecco un ingresso al borgo: quasi come se il villaggio si nascondesse dietro la chiesa dalla quale inizia lo stretto sentiero che conduce al suo interno. Dopo la scoperta, entriamo e diamo un’occhiata a una collezione di opere d’arte distribuite lungo i vicoli del villaggio, i piccoli giardini e le pareti rocciose. L’atmosfera qui è molto speciale. Le case sono costruite densamente l’una accanto all’altra, così si diffonde l’odore del cibo, così come il suono della musica. Non posso fare a meno di chiedermi quanto gli abitanti debbano conoscere la vita l’uno dell’altro. A me pare che debba essere molto difficile mantenere segreti dentro queste piccole case. Dopo una breve passeggiata e una piacevole chiacchierata con una persona del posto, lasciamo il paesino con un sorriso sulle nostre facce. Buffo come l’intero complesso del villaggio sia costituito da una sola strada: Via del Castagno.

Dopo Castagno, la cittadina termale di Montecatini Terme sembra un mondo completamente diverso. Tutta questa architettura liberty, hotel vecchio stile, bus turistici, negozi di marchi… Una volta una famosa destinazione, oggi evoca la sua storia in molti modi. Proprio all’opposto della sua gloria e dei suoi tempi di rose e fiori, gli attuali edifici termali decadenti e abbandonati, accanto ai molti hotel chiusi o (comunque) molto silenziosi, creano un’atmosfera assurda e un po’ malinconica. Oltre alla nostra rapida visita alle Terme Tettuccio, le più antiche della zona (l’attuale edificio in stile neoclassico fu costruito tra il 1779 e il 1781 ma la storia di questo luogo inizia nel 1400), ci fermiamo alle Terme Tamerici, altro storico stabilimento (la sua fonte di acqua curativa fu scoperta nel 1843) ma abbastanza vuoto e decisamente non più attivo. Oggi puoi solo sederti nel suo giardino. I suoi locali logori sono pieni di segni del passato e posso quasi vedere i turisti di diversi decenni fa che camminano lungo gli ampi corridoi di questo lussuoso centro termale. Allo stesso tempo, penso a quanto mi piacerebbe utilizzare questo edificio come luogo del mio prossimo progetto teatrale.

Faccio un giro nel Parco delle Terme – o Pineta di Montecatini – e guardo i bambini giocare a calcio. È stata una giornata lunga ma appagante, trascorsa nella provincia di Pistoia. Con tutte le impressioni raccolte nella mia mente osservo come gli ultimi raggi del sole cambiano i colori intorno a me. I bambini continuano a giocare, i loro genitori sono accanto. Questa combinazione del parco al tramonto, intrecciata con l’atmosfera malinconica e mistica della città, sarà il mio momento di viaggio numero sei.

SOUND 6


Il rientro a Pistoia

Prima di tornare a casa ho un’ultima serata da trascorrere a Pistoia. Dopo l’intenso viaggio in montagna consistente in molto silenzio, sono sorpresa di trovare una band che suona covers amplificate nel centro storico della città, esattamente davanti la Chiesa di San Giovanni Fuorcivitas. Questa è l’ultima cosa che mi aspetterei da Pistoia di domenica sera. Mi fa sorridere segretamente. Più tardi, ripercorrerò nella mia memoria l’assurdità di questa situazione come l’ultimo momento di viaggio della mia Pistoia.

SOUND 7


I miei quattro giorni a Pistoia sono stati ricchi di attività, e allo stesso tempo silenziosi e pacifici. La ricerca dei suoni ha reso i miei sensi più aperti e delicati. Le mie registrazioni sonore non sono niente di speciale; solo alcuni momenti dei migliaia che sperimentiamo ogni giorno. Ad ogni modo, questi sono quelli che ricordo ancora, quelli che hanno formato la mia memoria del luogo e, alla fine, quelli che contano.

“Invece di riportare 1600 piante, potremmo tornare dai nostri viaggi con una raccolta di piccoli pensieri poco festeggiati ma che migliorano la vita.” – L’Arte di Viaggiare, Alain de Botton

Ora mi sto impegnando per avere la stessa apertura, curiosità e sensibilità nella vita di tutti i giorni. Alla fine, si tratta solo di stare nei momenti un paio di secondi in più, per percepire il loro impatto più profondamente. Penso che questo possa essere un valido compito per tutti noi.

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