FIRENZE Nella culla del Rinascimento, ci sono luoghi da riscoprire alla ricerca dell’arte contemporanea più giovane. Tra questi, il Corridoio Brunelleschi e il Chiostro di Levante: bellissime cornici per opere del nostro tempo.
Chi si aggira per Firenze come turista solitamente lo fa per vedere tre cose: Uffizi, Cupola del Brunelleschi, Ponte Vecchio. Gli amanti d’arte vi aggiungeranno Santa Maria Novella, Santa Croce, Palazzo Pitti e i Boboli, il David della Galleria dell’Accademia. Gli intenditori, il Museo del Bargello e Villa Bardini.
Il contemporaneo è meno considerato dai visitatori nella città del Rinascimento o limitato alle grandi mostre di Palazzo Strozzi (dove ora, ad esempio, è esposta la maestosa retrospettiva su Bill Viola). Ma in questa città esiste anche un aspetto di azione e sperimentazione dal basso che esula dai grandi complessi museali e grandi nomi entrati ormai nel business dell’arte.
CHIOSTRO in AZIONE!
Firenze non è solo Botticelli, Michelangelo, Brunelleschi. Sì, esiste un meno noto nucleo contemporaneo lontano dai grandi manifesti pubblicitari e flussi di visitatori… una meta sicuramente interessante per i più curiosi! Mi riferisco in particolare al bellissimo e suggestivo Chiostro di Levante, un luogo un po’ nascosto con uno sguardo al presente a al futuro. Un chiostro rinascimentale dove si indaga il contemporaneo e si fa ricerca.
E il progetto “Chiostro in azione”, volto a riqualificare spazi storici attraverso ricerche sull’arte, è l’iniziativa protagonista, ideata da Floriana Tagliabue (Direttore della Biblioteca Umanistica) e Lucilla Saccà (Docente di Storia dell’arte contemporanea dell’Università degli Studi di Firenze). Dal 2014 vengono organizzate mostre/collettive che coinvolgono artisti contemporanei e gli spazi destinati a questo sono il Corridoio Brunelleschi e il Chiostro di Levante per le esposizioni d’arte, la Sala Comparetti per conferenze e presentazioni e la Biblioteca Umanistica, per mostre sui libri. La sede è infatti la Biblioteca del dipartimento centrale dell’Università di Lettere dell’ateneo fiorentino, in Piazza Brunelleschi.
La collettiva in corso al momento, ad esempio, ha come tema il non-luogo del vuoto. Il titolo è “Continuità del vuoto” e gli artisti in mostra sono: Pietro Calabretta – Martina della Valle – Jorge Eielson – Paolo Fiorentino – Cornelius Gavril – Richard Long – Marco Pace – Gianni Pattena – Sandro Poli – Antonio Turrisi. Ognuno ha dato la propria interpretazione, con un linguaggio diverso. Ci sono infatti opere grafiche, foto/collage, installazioni, video.
Martina della Valle ha realizzato ad esempio un video dal titolo “Nymphaea” in cui le gelide acque del Nord Europa ricoperte di alghe fanno da sfondo ad un mare di meduse gigantesche. Le meduse lente, il video statico; l’unico movimento è dato dai riflessi della luce sull’acqua. Si percepisce un senso di benessere e rilassatezza. Eppure queste meduse trovano la morte andandosi ad incagliare proprio tra la fitta vegetazione di alghe. La medusa si trova ad essere riscattata dal senso di male e pericolo, vista solo nella sua bellezza. Come un fiore, come una ninfea che scorre sull’acqua (da cui il titolo). Alcuni fotogrammi richiamano quasi pedissequamente le celebri tele di Monet.
L’indagine dell’architettura del chiostro è invece alla base del lavoro di Antonio Turrisi con la sua opera “Gap”. La parte centrale del chiostro è completamente coperta da uno strato argentato (di tele isotermiche) che evoca il senso del vuoto. L’opera fa da contraltare alla precedente in oro “Welcome Mat” (mostra sull’immigrazione dello scorso anno).
Questi spazi sono fruibili gratuitamente dal lunedì al venerdì, dalle 15.00 alle 19.00. Sono inoltre organizzati in concomitanza ad altri eventi musicali e varie performance.
Un modo quindi per conoscere luoghi nuovi (il Chiostro di Levante nella sua bellezza rinascimentale è stupendo) con uno sguardo alle nuove tendenze artistiche.