In seguito ad un’aggressione, Leonard Shelby è affetto da un disturbo della memoria a breve termine e non riesce ad immagazzinare nuovi ricordi.
In cerca di una vendetta molto difficile da ottenere, a causa dell’handicap che lo affligge, inventa un metodo scrupoloso consistente nel tatuarsi informazioni preziose e fotografare luoghi di sua frequentazione per riuscire nel suo intento.
In questa sua battaglia, riceve inoltre l’aiuto di un sedicente poliziotto e di una donna misteriosa.
In questo suo secondo film, tratto da un racconto del fratello Jonathan, il regista Christopher Nolan esplora i meandri della mente umana attraverso la figura del protagonista che, in seguito ad un trauma, ha notevoli difficoltà ad affrontare la vita di tutti i giorni.
Non potendo ricordare nuovi accadimenti per più di un quarto d’ora, è infatti guardingo in ogni sua mossa e non riesce a stabilire alcun rapporto di fiducia, neppure con se stesso, se non attraverso un complicato metodo al quale, di fatto, si autocondanna.
Il punto di forza dell’opera del regista britannico è un sapiente gioco di addizione e sottrazione di informazioni costruito attraverso l’utilizzo di flashforward e flashback. Dopo una prima mezz’ora in cui tutto appare volutamente molto annebbiato, pian piano Nolan porta lo spettatore all’interno della mente di Leonard Shelby riuscendo nella difficile impresa di fargli provare il suo disagio.
Memento, opera con la quale (nel 2000) Nolan si fa conoscere al pubblico internazionale, rappresenta dunque un suggestivo viaggio nei meandri della mente, l’organo con il quale l’uomo percepisce la realtà o almeno crede di farlo!