Caricatura del Turista Imbruttito

Chiara Piotto

Attenzione, molti di voi potrebbero sentirsi tirati in ballo.

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Si avvicinano le agognate ferie e greggi di turisti popolano le città fortunate. Visitatori smarriti affollano i musei, i quartieri culturali, le spiagge lisce e distese, le gelaterie del centro. Ma tra i viaggiatori incalliti e informati si annidano sempre più frequenti infiltrati, di quel tipo che un tempo chiamavano turisti per caso e oggi chiameremo “il turista imbruttito”.

Il TURISTA IMBRUTTITO è il Milanese Imbruttito che va in vacanza. Armato di smartphone e tablet – considera la macchinetta digitale un reperto di tecnologia preistorica – misura le città a falcate andando a sbattere ripetutamente contro lampioni e fermate del bus. Perché? Perché non guarda assolutamente dove va; lui gli Champs-Elysées li attraversa seguendo la freccina su Google Maps.

Il turista imbruttito riassume in sé tutte le peggiori mancanze delle altre vecchie categorie di viaggiatori: è distratto, inconsapevole, superficiale. Segue la moda. Ma tutte le sue pecche sono rese più clamorose dall’immancabile compagno di viaggio: il suo smartphone.

Chi abbia visitato un grande museo – uno a caso, il Louvre? – con un certo impegno avrà notato intorno a lui alcuni sguardi fortemente impassibili. Li riconosci, quelli che sono entrati solo per una sorta di obbligo morale; perché se di quel museo se ne parla tanto, devono poterne parlare anche loro. Entrano ed escono con la stessa quantità di informazioni in testa. Hanno speso i soldi del biglietto. Però almeno possono smarcare una tappa importante dalla loro guida e magari nel museum shop si comprano pure la t-shirt. Sono i TURISTI ARENATI. Si lasciano andare in balia delle correnti e credono che la scelta di un itinerario turistico sia qualcosa di superiore e imperscrutabile.

Il turista imbrutttito ne è il primo cugino. Lui non si accontenta di arenarsi passivamente in spiagge e musei: li fotografa e mette le foto su Instagram in tempo reale. Mentre è in coda alla biglietteria aggiunge la sua posizione su Facebook. Twitta improbabili citazioni intellettuali copiate dalla pagina Wikipedia di Michelangelo. È andato al Louvre e ha visto la Gioconda non attraverso un vetro, ma due (tre, se porta gli occhiali).

Per questo poi il turista imbruttito inciampa spesso, perché guarda il mondo attraverso la fotocamera dello smartphone. Cammina con il telefono in mano ed è più impegnato a controllare i like accumulati sulle foto del David che a guardarlo “di persona”. La fotografia lo fa sentire come Armstrong quando mise la bandiera sulla Luna, il resto non conta.

C’è da dire tuttavia che rispetto al vecchio turista per caso, il turista imbruttito ha certamente un vantaggio: è meno disorientato. Va avanti a GPS e Google Translator, Trip Advisor e Booking.com. Ma a conti fatti, davvero “si perde di meno”?

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