“E certo chi vede questa, non dee curarsi di vedere altra opera di scultura fatta nei nostri tempi o negli altri da qualsivoglia artefice.” – Giorgio Vasari
FIRENZE Se vi chiedessero: chi è il vostro uomo dei vostri sogni? Rispondereste Raul Bova, Brad Pitt, George Clooney, David Beckham, o… Un elenco di nomi che potrebbe essere tranquillamente ridotto ad uno solo dopo, anche una brevissima, visita a Firenze: il David di Michelangelo! Alto, ricciolo, muscoloso, virile, intelligente, silenzioso, immortale, freddo, eterno. A primo acchito, la descrizione di un vampiro; in realtà, il raggiungimento della PERFEZIONE. Volete saperne di più? Basta bussare alla porta n. 60 di via Ricasoli (Galleria dell’Accademia), entrare e percorrere la lunga navata centrale di una Chiesa immaginaria. David, nella sua posa equilibrata e composta, vi aspetta illuminato dalla luce che entra dai vetri della cupola.
Correva l’anno 1501 quando l’Opera del Duomo incaricò Michelangelo di scolpire per un contrafforte della Cattedrale di Santa Maria del Fiore una statua che rappresentasse il profeta, mettendogli a disposizione un enorme blocco di marmo bianco che giaceva inutilizzato, ma già manomesso da altri artisti. Ecco, quindi, una grande sfida che sicuramente il nostro genio non poteva fare a meno di vincere; partendo in svantaggio, riuscì a “far risuscitare uno che era morto” (G. Vasari).
Con i suoi 516 cm d’altezza, il giovane pastore è colto nel momento che precede l’azione: fronte aggrottata ed uno sguardo che indica concentrazione e valutazione delle proprie forze in confronto a quelle del nemico. I muscoli in tensioni, le mani in attesa del momento giusto per far roteare la fionda ed accecare Golia. Osservando la scultura vi chiederete: ma il Gigante dov’è? Perché ha la testa e le mani così grosse? Questo è il genio, questo è il Rinascimento: l’uomo al centro del mondo, l’uomo che con il suo intelletto riesce a vincere sul male e distinguersi da un animale, l’uomo che riflette.
È il pensiero la vera attrazione per l’artista e la vera potenza che questo nudo virile riesce a trasmettere all’osservatore nel suo rapporto chiastico*. Una riscoperta di tutti i valori esistenti nel mondo classico, nulla di nuovo, furono semplicemente dimenticati nei secoli bui del medioevo. Per le qualità morali che questa statua incarnava, rappresentando pienamente quei principi di libertà e indipendenza che i Fiorentini stessi vedevano nelle proprie istituzioni repubblicane, fu deciso che la statua fosse collocata non più in Duomo, ma dinanzi a Palazzo Vecchio, sede del potere civile, divenendone il simbolo. – [Qui, oggi, ammiriamo la copia in marmo bianco di Luigi Arrighetti che nel 1910 sostituì il vuoto lasciato dalla statua originale (trasferita nel 1873 nell’attuale locale costruito appositamente all’interno della Galleria dell’Accademia, dall’architetto Emilio De Fabris); al centro del Piazzale Michelangelo, invece, troviamo la copia in bronzo.] – Il coraggioso David veniva così ad impersonare il trionfo della repubblica sulla tirannia dei Medici, allora esiliati dalla città.
Sfogliando le pagine delle Vite** – scritte da Giorgio Vasari – si legge che un giorno, prossimo al termine della sua opera (1504), Michelangelo Buonarroti avesse chiesto al Gonfaloniere di Giustizia Pier Soderini cosa ne pensasse; questo guardò un attimo la statua e si complimento per l’ottimo lavoro svolto, ma trovò il naso poco perfetto. Michelangelo allora risalì sulle impalcature e si affrettò ad agire: con una mano fingeva di levigare la parte imperfetta e con l’altra lentamente faceva cadere un po’ di gesso, dando l’illusione di modificare veramente la statua. Una volta sceso, il Gonfaloniere disse: eh, no, adesso l’è proprio perfetto, complimenti!
Ma quanta voglia di criticare hanno questi “Maledetti Toscani” (avrebbe detto un certo Curzio)!
NOTE:
* Per rapporto chiastico si intende l’incrocio fra parti del corpo che compiono un’azione e parti che, invece, sono in riposo, a formare una X. * In greco, la lettera χ si chiama χιασμός e la sua forma incrociata ha dato significato alla parola chiasmo e a tutti i suoi derivati.
** Il trattato delle Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri, pubblicato nel 1550 e integrato nel 1568, è opera del pittore, architetto e storico dell’arte, Giorgio Vasari. Preceduta da un’introduzione di natura tecnica e storico-critica sulle tre arti maggiori (architettura, scultura e pittura) è una pietra miliare della storiografia artistica, punto di partenza imprescindibile per lo studio della vita e delle opere dei più di 160 artisti descritti.
IL DAVID CONTEMPORANEO
“Sfogliando” invece Tumblr, si trova il David in lego e Michelangelo su Instagram.
Oppure, ritratto a matita – così meticolosamente da sembrare fotografato – dall’artista Linda Huber (immagine sotto, a destra).
Mentre sui muri fiorentini, potete vedere David con maschera da sub – (per approfondire sulla street art di Blub, leggete la nostra intervista: L’arte sa nuotare!) – o mentre si fa un #SELFI.
* Fonte fotografie: Tumblr