CCTeam
FIRENZE Le migliori cose nascono in silenzio. E così è nato Mute: un progetto con una forte identità che promuove la Musica organizzando eventi per chi ama ascoltare. L’idea è diventata reale lo scorso 26 Ottobre 2013 nel locale, un po’ nascosto e molto underground, Tabasco club (in Piazza Santa Cecilia, 3). Qui, Mute ha presentato Reeko, dj spagnolo (classe ’81) che nel 2002, con l’etichetta svedese Emergence, è entrato nel mondo della musica techno europea. E sempre qui, in data 9 Novembre 2013, Mute ci farà sentire Developer, uno dei pochi dj/produttori emerso dalla scena techno di Los Angeles nei primi anni ’90. Due esempi che fanno subito intuire la ricerca e la qualità delle proposte di Mute. Per essere informati sulle prossime notti da ascoltare, seguite la pagina facebook: Mute.
CONCEPT:
Silenzio. Non è qualcosa che si limita al suono. Non implica l’assenza e il vuoto, non ha il volume più basso di qualsiasi altro urlo. L’ambiente in cui ci troviamo è permeato di ogni genere di rumore uditivo, visivo, intellettuale, emotivo. La conseguenza? Il volume si alza, sempre di più. La nostra attenzione è la vita di chi genera rumore. Sempre più alto perché siamo sempre più distratti, perché non ci possiamo distrarre, perché non ci dobbiamo distrarre. Per sopravvivere non ascoltiamo, vediamo, pensiamo, sentiamo. Il silenzio? Unica forma di rispetto rimasta? Mute, che letteralmente vuol dire silenzio. É un ritorno ad una scoperta del mondo più intima, ad un tipo di comunicazione differente. Il primo concetto della comunicazione è che è impossibile non comunicare. Perché allora abbiamo scelto di urlare? Per questo Mute non ama le foto, l’uso e consumo dell’immagine, propria né altrui. Non è tendenza. L’esperienza del singolo è la base del rapporto con il pubblico. – mute – “Best things arise in silence”
3 REGOLE:
DOVE: Tabasco Club inizia la sua storia nel 1974 ed allora era la prima discogay italiana. Si trova al numero 3 della piccola piazza Santa Cecilia, vicino a Piazza della Signoria, quindi nel cuore di Firenze. Il locale sorge nell’antica cripta di S. Cecilia, dove Dante incontrava Beatrice. La cripta fu rasa al suolo negli scontri tra Guelfi e Ghibellini e al suo posto furono eretti il palazzo dove si trova il Tabasco e quello dove si trova il bar Revoire; tra i due palazzi c’è la piazzetta S. Cecilia, protettrice della musica. La sua posizione è quindi centralissima ma anche appartata e nascosta ad occhi indiscreti. L’architettura del locale, che risale al 1500, è preziosa: ci sono pietre, archi, statue dell’epoca e un pozzo ancora attivo. E sopra la consolle della discoteca – dove passano djs di fama internazionale – un soffitto a volta affrescato con i segni zodiacali. Tabasco chiude a notte tarda e rimane aperto tutto l’anno.