Fare compere “alla torinese” a Porta Palazzo e Balôn

Alma Muntaner

TORINO Questa è una città dove per fare la spesa si va al mercato. Sì, e non dico niente di banale o scontato. Quante volte scegliamo di attraversare il frigo-corridoio di qualche super-magazzino e allungare il braccio verso scaffali alla Andy Warhol, piuttosto di frugare-toccare-annusare e farsi consigliare il miglior frutto di stagione, da chi fa questo mestiere da tutta la vita? Io che adoro curiosare e chiacchierare, non posso che sentirmi bene in questa città. Mi capita di venirci spesso e invece di cercare un albergo, affitto quasi sempre un appartamento in modo da avere almeno un cucinotto dove divertirmi un po’… dopo aver fatto la spesa “alla torinese”. Stavolta ne ho trovato uno in pieno centro, vicino Piazza San Carlo. Da qui, in 15 minuti, posso raggiungere a piedi Porta Palazzo e qualche minuto più in là, il magico antico Borgo Dora. Due luoghi da conoscere.

* Porta Palazzo: il più grande mercato d’Europa! 

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L’Antica Tettoia dell’Orologio in Piazza della Repubblica. – foto: Conservatoria delle Cucine del Mediterraneo

Quello di Porta Palazzo (in piemontese Pòrta Pila o Porta Palass) pare essere il più grande mercato d’Europa, con quasi 1.000 banchi mobili per la vendita di prodotti ortofrutticoli, alimentari e d’abbigliamento. Qui, tra le bancarelle che ricoprono la grande Piazza della Repubblica (a pochi passi dal Duomo e dalla Porta Palatina), si trova davvero di tutto: frutta e verdura, formaggi, fiori, abiti, casalinghi, giocattoli, specialità piemontesi o di altre regioni d’Italia e di ogni parte del mondo. Una piazza di colori e odori, aromi e profumi, rumori e suoni, lo sferragliare dei tram in mezzo alle voci dei venditori: facce, idiomi, dialetti diversi che evocano culture vicine e lontane. Aperto tutti i giorni feriali, rappresenta il cuore multietnico di Torino.

Porta Palazzo deve il suo nome ad una delle porte della città, l’antica postierla San Michele, che collegava i borghi suburbani con il mercato di piazza delle Erbe, l’attuale piazza Palazzo di Città. Nel corso dei secoli, la postierla venne sostituita da una porta in muratura e nel ‘600 subentrò definitivamente alla Porta Palatina.

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Piazza della Repubblica. – foto: Conservatoria delle Cucine del Mediterraneo

Con Porta Palazzo si identifica un’area tra il Centro ed il quartiere Aurora; infatti, Piazza della Repubblica è da sempre percepita come il punto d’incontro tra città e periferia. Alle sue spalle, infatti, si trova una delle porte romane d’ingresso in città: Porta Palatina (in piemontese Pòrta Palatin-a o Tör Roman-e), un tempo la Porta Principalis Dextera che consentiva l’accesso da settentrione alla romana Julia Augusta Taurinorum. Risalente al I secolo a.C., è oggi circondata da un Parco Archeologico con tante panchine dove rilassarsi e conserva tutto il fascino della Storia.

A 2 minuti da qui, l’atmosfera è completamente diversa, i banchi del mercato raccontano invece il Presente di questa città con tutte le etnie che accoglie: accanto ai contadini piemontesi, ci sono italiani di ogni dove, sudamericani, cinesi, nordafricani, etc. E proprio qui, infatti, qualcosa ci ricorda di “amare le differenze”. La piazza ospita anche un mercato al coperto in stile art nouveau o liberty, dedicato soprattutto alla vendita di prodotti alimentari e semplicemente bello da vedere con la sua struttura in ghisa, ferro e vetro, costruita a inizio ‘900: l’Antica Tettoia dell’Orologio è il simbolo di questa piazza e di ciò che rappresenta oggi per Torino, soprattutto da quando ha iniziato ad illuminarsi di notte con le insegne colorate al neon appese sulle sue facciate, che mostrano la scritta “amare le differenze” in tutte le lingue del mondo.

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 – foto: Conservatoria delle Cucine del Mediterraneo

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L’Antica Tettoia dell’Orologio di notte, illuminata dalle scritte luminose che la decorano e che, in tutte le lingue del mondo, invitano ad “amare le differenze”. Porta Palazzo, mercati e crocevia di etnie. – foto: Ivano D90 (2008)

* Il Balôn e il Gran Balôn:  lo storico mercato delle pulci e dell’antiquariato!

È una tale confusione di cose e d’avanzi di cose da far impazzire il disgraziato che ne dovesse far l’inventario. – “Speranze e glorie. Le tre capitali” (1911), Edmondo De Amicis

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– foto: Archimemoro

Ogni Sabato c’è il mercato del Balôn che prende il nome dal “Borgo del Pallone” (oggi chiamato Borgo Dora) alle spalle di Porta Palazzo, quartiere Aurora. Appena fuori dalle antiche mura della città di Torino, era un borgo di canali e vie di locande o stallaggi per i cavalli (oggi trasformati in osterie o negozi di antiquariato). A metà ‘800, era il luogo frequentato dai rigattieri e commercianti torinesi; oggi, conserva gran parte di quella storia con botteghe e bancarelle dell’usato: mobili d’antiquariato e modernariato, vasellame e ceramiche, libri e stampe d’epoca, dischi e abbigliamento vintage, giocattoli e oggetti da collezione, pizzi e merletti, prodotti d’artigianato. Frugare qui con le mani e con gli occhi tra quel “via vai” per scorci colorati che sanno di un altro tempo, non ha prezzo.

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E la seconda Domenica di ogni mese, dalle 8.00 alle 19.00, è la volta del Gran Balôn: la fiera del c’era una volta. Questo appuntamento mi ricorda qualche mercato delle pulci di Parigi e non a caso è gemellato con Le marché aux puces de la Porte de Vanves! Ormai da decine di anni, 250 bancarelle, 50 negozi, bar e ristoranti, danno vita al mercato dell’antiquariato minore della Città di Torino. Nelle vie Lanino, Mameli, Canale Carpanini, Borgo Dora e all’interno del Cortile del Maglio, rigattieri, antiquari e operatori dell’ingegno, espongono con cura le loro curiose merci.
Recente iniziativa – organizzata dall’Associazione Commercianti Balon – che arricchisce il Gran Balôn è TOUR-ET: visite per il mercato e per il borgo guidate da esperti del luogo. Partenza dal gazebo informativo in via Garibaldi angolo Piazza Castello (ogni seconda domenica del mese, dalle 10.00 alle 17.00). Si passeggia fino a Borgo Dora, visitando il mercato da un punto di vista interno, percorrendo le sue vie e le sue storie; inoltre, si ha diritto a uno sconto del 20% per un giro in mongolfiera e presso i negozi aderenti all’iniziativa.

E non è finita qui. C’è anche il Giovedì del Baloné, dalle 18.00 alle 23.00, in via Borgo Dora: botteghe e bancarelle dell’usato fanno a gara a farsi belle, ci sono laboratori di creatività, giovani stilisti che espongono le loro creazioni, gioielli etnici, riciclo creativo, arte, mostre fotografiche, …e ogni volta qualcosa di nuovo! Aperitivo, cena e dopocena. C’è posto per chi vuole vendere, esporre, fare acquisti, imparare e creare in un laboratorio, passeggiare e sorseggiare un bicchiere di vino.

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La mongolfiera del Bâlon. – foto: Elena M. Wagner (2012)
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* Altri mercati e mercatini…

Insomma, che si tratti di cibo-vestiti-mobili-arte o cianfrusaglie, ai torinesi piace fare compere per strada piuttosto che infilarsi dentro uno di quei magazzini tutti uguali. E le occasioni non mancano: dall’Oasi di prodotti tipici della campagna piemontese all’Oltremercato di prodotti biologici, naturali e ecocompatibili; dal mercatino “Extravaganza” di vintage e modernariato alla Mostra mercato delle lavorazioni artistiche e artigianali; per conoscere il resto delle proposte e sapere cosa-dove-come, clicca qui: www.comune.torino.it.

* CURIOSITÁ ROCK!

Il videoclip di “Cambia il mondo (pubblicato il 29 Luglio 2013), singolo dei torinesi Esma – Enrico Esma (voce e chitarra), Federico Debandi (basso), Davide Mitrione (chitarra) e Jacopo Angeleri (batteria) -, è stato girato (sotto la direzione di Ciro Dell’Aera) tra le bancarelle di Porta Palazzo e del Balôn. Un’esplosione di musica ed energia, colori e sorrisi, umanità e allegria. A noi di CCT piace tantissimo, divertitevi anche voi!

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