
Silvia Mazzieri
PARIS A pochi passi da Notre Dame, sulle rive della Senna, si trova uno dei luoghi più suggestivi di Parigi. Nascosta fra le case, riconoscibile solo dalla vecchia insegna colorata e dai banchi di libri accatastati all’ingresso, la libreria Shakespeare & Company (37, Rue de la Bûcherie) passa quasi inosservata. Ma come spesso accade nella Ville Lumière, gli angoli meno appariscenti sono quelli più ricchi di sorprese.
Entrando, si ha l’impressione di trovarsi in un luogo dove il tempo si è fermato. Pareti coperte da libri, vecchi e nuovi (in lingua inglese), arredano e colorano le stanze in ogni angolo, quasi da non lasciare spazio per camminare. Di fronte ad ogni scaffale stracolmo, la tipica scala traballante per raggiungere i libri più in alto. E poi travi in legno, lampadari antichi, oggetti retrò come quadri, vecchi orologi e fotografie ingiallite di grandi scrittori che un tempo sono passati qui per discutere di filosofia e letteratura.
L’atmosfera è incantata e bohémienne. Ad ogni passo sembra di camminare su un tratto di storia vissuta, familiare anche a chi non c’è mai stato prima. Così lontana dalla freddezza e dall’ordine delle classiche librerie, qui regna il caos. Ma è una confusione che non disturba, dove ogni cianfrusaglia sembra essere al suo posto.
Al piano superiore, ci sono diverse sale di lettura: un angolo dedicato all’infanzia, con un divanetto rosso dove leggere fiabe ai bambini; una minuscola stanzina di legno con una macchina da scrivere pronta a servire la fantasia del viaggiatore di passaggio; e infine, la stanza del pianoforte, la mia preferita, dove fra divani, poltrone e un tavolo per giocare a scacchi, scorrono le ore senza neanche accorgersene.
È qui che si incontrano i personaggi più disparati, ognuno artista a modo suo. Come l’uomo a torso nudo, scalzo, che in pieno inverno indossa solo dei larghi pantaloni e un improbabile cappello lilla, e che si mette a suonare divinamente il piano, incantando tutti per un’ora. Pellegrini, turisti, musicisti, nostalgici scrittori o giovani e romantici sognatori, vengono qui con taccuino e inchiostro, passano intere giornate a immaginare idee e segnarle su carta, magari cercando ispirazione in qualche buon libro. Qui, non è raro finire a chiacchierare con uno sconosciuto, scambiarsi frammenti di vita.
Ricordo in particolare un anziano, un uomo americano, da me ribattezzato lo “storyteller”. Entra nella stanza con lo sguardo di qualcuno che rivede un luogo caro, dopo tanto tempo. Mi racconta di essere stato qui 50 anni prima, trovando una ragazza seduta proprio dove somo io… Felice di parlare, tira fuori anche una storiella sull’Italia, con la dimestichezza di un attore rodato. Perdo alcune parole, tanta l’enfasi che mette nel narrare il suo racconto. Si interessa a noi come se ci conoscesse da sempre, ci racconta un po’ di sé. E poi se ne va con quell’aria scanzonata con cui era arrivato e con una frase, forse spontanea o forse riciclata per ogni evenienza, che però mi colpisce. Perché al mio saluto “have a nice day”, con un sorriso un po’ saggio e un po’ malizioso, risponde: “I’m having a nice life“.
Shakespeare & Company – 37 Rue de la Bûcherie, Paris
Monday-Friday: 10am – 11pm / Saturday-Sunday: 11am – 11pm
www.shakespeareandcompany.com
Facebook: Shakespeare and Company Bookshop | Twitter: @Shakespeare_Co