Succede(va) solo a Bologna: l’8 Marzo di 100 anni fa.

Giulia Lazzerini | Associazione Succede solo a Bologna

La Giornata internazionale della donna (vero nome della Festa delle donne) nasce nel 1909 negli USA, durante gli scioperi di oltre 20mila camiciaie newyorchesi, per ricordare tutte le donne che hanno combattuto per la propria emancipazione sociale, politica ed economica.

È una leggenda metropolitana quella che attribuisce la nascita della festa al ricordo delle donne morte nell’incendio di una fabbrica a New York, anche se il 25 marzo 1911 alla Triangle Shirtwaist Company persero la vita 146 ragazze, quasi tutte immigrate italiane ed ebree, rimaste imprigionate nello stabilimento poiché i proprietari si misero in salvo senza liberare le operaie, tenute chiuse a chiave durante il lavoro per evitare furti o pause troppo lunghe.

In Italia le prime celebrazioni si tennero nel 1922 ma fu solo nel dopoguerra, l’8 Marzo 1946, che l’UDI (Unione Donne Italiane) organizzò la prima Giornata internazionale della donna, riprendendo le manifestazioni già avvenute in altre nazioni, in genere alla fine di febbraio. La mimosa divenne (solo in Italia) il fiore simbolo, su proposta di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, che la scelsero (dopo avere scartato anemoni e  garofani) sia perché la sua fioritura coincide coi primi giorni di marzo sia perché si tratta di una pianta largamente diffusa, perciò dai costi modici e popolari.

BOLOGNA, Sabato 8 marzo 1913. Quindi, 100 anni fa, non si tenevano ancora i festeggiamenti e, come leggiamo nelle pagine de Il Resto del Carlino, secondo le informazioni del Regio Osservatorio, era una giornata con cielo sereno e sole piacevole (minima 8°, massima 14.5°). Vista la prefestività, il quotidiano dava largo spazio alle informazioni per il tempo libero.

Il circolo “Camillo Cavour” del partito giovanile liberale italiano, dava appuntamento in serata alla “grande festa danzante al Foro Boario”. (Ndr – l’attuale Piazza Trento e Trieste, dove una volta si teneva appunto il mercato del bestiame, “Foro Boario” o “marchè däl bîsti”, fu sostituito nel 1902 dalla nuova costruzione tra Porta Lame e San Felice, che poteva ospitare oltre 2.500 bovini e suini).

LO SPORT Ai Giardini Margherita si raccoglievano firme e adesioni per formare le prime squadre di calcio, tamburello e golf della nascente “Società Sportiva Universitaria” di Bologna, l’odierno Cusb, promossa su iniziativa di un comitato di studenti con il favore dell’autorità universitaria e comunale. “Non è di oggi – si legge – il lamento per l’indirizzo assolutamente illogico delle nostre scuole superiori, solo diretto all’erudizione dello spirito, con una tenace trascuranza del corpo”. Intanto, il Bologna F.C. si preparava ad affrontare in casa i temibili rossi della Libertas di Milano, che se non avesse dovuto privarsi per malattia del portiere Draga, “avrebbe occupato nella classifica dell’Alta Italia un onorevolissimo posto”. (Ndr, il campionato era suddiviso in due tornei, uno settentrionale e uno centro-meridionale, i cui vincitori si affrontavano per la finalissima nazionale).

La città si apprestava anche a diventare uno strategico snodo di collegamento ferroviario “per favorire il maggiore concorso di forestieri in città”, su iniziativa dell’Associazione pel Movimento dei Forestieri: in programma un’adunanza al palazzo Comunale allo scopo di migliorare il movimento dei treni tra Bologna e Venezia, come richiesto da commercianti, industriali, agricoltori e professionisti, visti i rapporti economici tra le due città.

LA CRONACA NERA In viale Panzacchi, era stato scoperto un “crimine” grazie all’intuito di un maresciallo che aveva fermato un carro il cui conducente si stava dando alla fuga abbandonando la sua refurtiva: 39 polli! Mentre in piazza Santo Stefano, il Sig. Benvenuto Volta lasciava momentaneamente la bicicletta e “ritornato per riprenderla più non la trovava”.

ANNUNCI Fa sorridere il messaggio amoroso anonimo di “Avvenire”: “Porto meco il ricordo del tuo gentile saluto: ti ringrazio infinitamente, pensami sempre. Bacioni e carezze”; mentre fa stupire: “Stagione estiva affittasi appartamento nel comune di Casalecchio”. Che in vista dell’estate si proponesse Casalecchio come meta? Forse il Lido 1913 faceva concorrenza alla costa Adriatica?

INTANTO…
– A Londra, l’8 marzo 1913 veniva arrestata Emmeline Pankhurst, leader delle suffragette (donne attiviste chiamate così perché chiedevano il suffragio universale). Nel 1903 aveva fondato il Movimento, al motto di “Fatti non parole”.
– A Bologna, Giorgio Morandi stava frequentando l’Accademia di Belle Arti dove poi si diplomò quello stesso anno.
– La Majani ottiene il permesso di vendere il cremino a quattro strati, vincitore del concorso promosso dalla FIAT nel 1911 per un cioccolatino pubblicitario, a condizione che mantenga la denominazione della ditta torinese.

SAPEVATE CHE…
Il nome “mimosa” deriva dal greco mimo, attore che recita ed esprime sentimenti, forse a causa della sensibilità di alcune specie al contatto. La mimosa pudica, ad esempio, richiude le sottili foglie argentee non appena si avvicina la mano.
Il colore giallo della mimosa simboleggia forza, vitalità e gioia. Il giallo rappresenta anche il passaggio dalla morte alla vita.
Nel linguaggio dei fiori è simbolo di moralità e pudicizia. Secondo un’antica leggenda, si narra che un pastore perdutamente innamorato di una ninfa, non riuscendo a dominare la sua passione, la perseguitasse senza tregua, costringendola a nascondersi nei boschi. Alla fine la fanciulla, esausta, supplicò il dio delle nozze, Imene, di mutarla in un fiore, e fu così trasformata in mimosa.
Per mantenere a lungo i fiori in vaso è consigliabile tagliare le foglie più basse del rametto e tenerlo lontano da fonti di calore. I fiori possono essere essiccati eliminando le foglie e se appesi, capovolti, in una stanza buia e ben ventilata.

Dall’Associazione Succede solo a Bologna (& CCT), buona festa alle donne di tutto il mondo! “Båna fèsta dla dòna!”

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