Gli auguri di Clet a Pistoia

Elena M. Wagner

PISTOIA, Piazza della Sala – venerdì 9 Dicembre 2011

Clet Abraham e la Polizia Municipale di Pistoia avrebbero dovuto far pace. Ma la multa di 2.112,60 euro che Clet ha ricevuto lo scorso 10 luglio (per aver messo su 54 cartelli stradali altrettanti adesivi) è ancora valida. Per l’artista si tratta dell’unico caso in cui è stato accusato di vandalismo, considerando sia l’Italia che l’Europa. Sì, perchè ormai Clet è uno street artist conosciuto non solo a Firenze, Milano, Roma, etc. ma anche a Londra e Parigi. Per la Municipale di Pistoia resta comunque un “imbrattatore”. Ma Clet non ci sta, non pagherà mai quella multa. E dopo averlo detto, ridetto, scritto e spiegato in una lettera (che noi avevamo pubblicato qui), alla fine ha deciso di esprimersi nel linguaggio che meglio gli appartiene: l’arte di strada.

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foto di Alessio Clicio e Fabio Mazzoni

Attraverso i social network, Clet ha dato appuntamento a Pistoia per un aperitivo speciale: così sapevamo che venerdì 9 Dicembre alle ore 19.30 in Piazza della Sala, pieno centro storico, Clet avrebbe fatto qualcosa. È da Settembre che il Pozzo del Leoncino, simbolo della città che risale all’epoca longobarda, è completamente ricoperto da una triste impalcatura. Un vandalo – stavolta uno “vero” – ne ha frantumato uno spigolo. Clet ha scelto questa impalcatura come supporto su cui incollare il suo disegno (1.5m x 5m), per dimostrare la semplicità con cui l’arte può “servire” la città, contribuire all’estetica urbana e allietare i cittadini. Gli artisti, invece di essere multati, potrebbero essere chiamati a lavorare per il bene dei luoghi pubblici. Il disegno, in questo caso, è soprattutto una provocazione rivolta al comandante dei vigili, un invito ironico a fare un viaggio in Cina, paese in cui potrebbe divertirsi a multare (e non solo) tutti gli artisti che osano criticare il regime. E il tema asiatico continua nel volto di Babbo Natale: il volto del noto artista cinese *Ai Weiwei, arrestato e multato per le sue idee e azioni ribelli. Ai, che vorrebbe regalare libertà e democrazia al suo paese, è per Clet un Babbo Natale in volo.

Il disegno, malgrado gli strappi subìti (ovviamente il messaggio diretto al comandante dei vigili è stata la prima parte a mancare), pare resistere ancora.

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foto di Alessio Clicio e Fabio Mazzoni

FOCUS

*AI WEIWEI, 54 anni, è l’artista dissidente cinese che il TIME ha appena eletto tra le persone dell’anno – è al secondo posto per il Time Person of the Year 2011 (a pari merito con Paul Ryan, William McRaven e Kate Middleton). Famoso per aver contribuito alla progettazione dello Stadio olimpico di Pechino Bird’s Nest (soprannominato Nido d’Uccello per la sua forma), è diventato un’icona mondiale per la sua opposizione contro il regime comunista e la promozione della democrazia in Cina. Arrestato il 3 Aprile all’aereoporto della capitale mentre stava per prendere un volo diretto a Hong Kong, Ai è stato recluso per 81 giorni in una località segreta. La sua detenzione ha mosso la comunità internazionale (che farebbe meglio a farsi sentire più costantemente e non solo nei casi “famosi”), guidata dai grandi musei del mondo e tra cui in prima fila la Tate Modern di Londra (che dall’Ottobre 2010 al Maggio 2011 ha ospitato la sua installazione ‘Sunflower Seeds’). Rilasciato il 22 Giugno ma sotto libertà vigilata per un anno, il 1° Novembre riceve una multa di 15 milioni di yuan (1,76 milioni di euro) dalle autorità che lo accusano di evasione fiscale. Ai deve dare una garanzia di 8,45 miliardi di yuan (un milione di euro), soldi che in poche settimane riesce a raccogliere grazie ai prestiti spediti da circa 30.000 seguaci. Alcuni sostenitori di Ai Weiwei hanno persino gettato contanti oltre le mura del giardino della sua casa-studio nella periferia nord-est di Pechino.

Ai Weiwei a Pechino, davanti alla sede del governo.

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