In the romantic garden of wonders! At the Fattoria di Celle, where art is nature and nature is art

Studio EG

Stories by the “Creative Curious Travellers 2017” about the city of Pistoia. Thanks to: Giorgio Tesi Group | Discover Pistoia | NATURART | La Sala | FAI Giovani – Pistoia | BrickScape.it | Brandini – Pistoia | Comune di Pistoia | Pistoia Italian Capital of Culture 2017.

Sorry, text in ENGLISH coming soon…


PISTOIA Eccoci qua, anche noi a raccontarvi il nostro viaggio da CCTravellers nella Capitale Italiana della Cultura 2017! Siamo Emanuele e Rossella, filmmakers di professione con il nostro Studio EG e viaggiatori per passione. Invitati da CCT-SeeCity ad esplorare e raccontare questa città e i suoi dintorni, abbiamo vissuto un’esperienza indimenticabile; quindi, ringraziamo subito Elena e tutto il CCTeam per questa opportunità.

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CITTÀ & DINTORNI

Da tempo sognavamo di tornare in Toscana… ed eccoci magicamente accontentati! Ma prima di questo viaggio, onestamente, non avevamo mai pensato di visitare Pistoia; è stata invece una sorprendente scoperta. Quando ad osservare una città sono sguardi nuovi, si possono avere visioni completamente inedite dei suoi luoghi e delle sue persone. Il centro storico è un incredibile concentrato di arte e storia, e… ottimo cibo! Questo grazie in particolare alla gentile accoglienza e all’alta qualità garantita dai locali de La Sala – il cuore pulsante dentro le mura cittadine, accanto alla magnifica Piazza Duomo. Insomma, Pistoia si è rivelata una delizia per tutti i sensi.

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LA FATTORIA DI CELLE

Viaggiando in auto (coi mezzi pubblici sarebbe stato molto più difficile, come ci hanno invece raccontato altri CCTravellers), abbiamo avuto la possibilità di esplorare il territorio circostante, scoprendo altre meraviglie. In modo particolare siamo rimasti entusiasti e stupefatti dalla nostra visita a Santomato di Pistoia. A pochi km dal centro urbano, verso dolci colline, esiste un luogo davvero unico al mondo, affascinante e suggestivo, la cui storia ci ha letteralmente incantati. 

La Fattoria di Celle – o Villa Celle – è una villa privata immersa in un parco grandissimo, un eccezionale esempio di giardino romantico (in stile inglese) che si estende su circa 30 ettari (e che è bordato da terreni agricoli dove, ancora oggi, si produce l’ottimo Chianti e l’olio extravergine di oliva). Il parco è diventato un vero e proprio museo, immenso, a cielo aperto! Ad oggi ospita oltre 70 opere d’arte contemporanea di artisti provenienti da tutto il mondo, artisti che per questo luogo hanno realizzato installazioni ambientali site-specific e veramente mozzafiato.

Ad accoglierci a Villa Celle (dove è possibile visitare la Collezione Gori su appuntamento) è stata la gentilissima Angelica, molto simpatica e preparata, che ci ha accompagnato alla scoperta del parco, raccontandoci la storia, il pensiero e il lavoro dietro ogni opera d’arte (e natura).

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BREVE STORIA

Pur poggiando su fondazioni di circa l’anno 1000, Villa Celle – nella sua forma attuale, voluta dal cardinale Carlo Agostino Fabroni di Pistoia – risale alla fine del ‘600; il suo parco venne poi ampliato a metà ‘800 dall’architetto Giovanni Gambini; la Fattoria diventa però luogo d’arte nel 1970, quando accoglie tra le sue mura Giuliano Gori: un collezionista appassionato che nel corso degli anni ospita artisti di fama internazionale, invitandoli a dare libero sfogo alla propria creatività, ispirati dall’ambiente circostante, per lasciare un segno indelebile in questa terra toscana. 

Unica regola da rispettare data agli artisti invitati: scegliere uno spazio in cui intervenire e lavorare all’interno del parco o degli edifici presenti, senza intaccare in alcun modo la natura e l’architettura circostanti; entrambe, infatti, qui non sono un semplice spazio, bensì parte integrante delle creazioni. Ed ecco che ogni opera è quindi frutto di un dialogo con il luogo che l’accoglie. Ogni installazione prende forma e senso grazie all’ambiente che ospita l’intervento creativo.

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ARTE E NATURA, NATURA E ARTE

In modo particolare, ci ha colpito osservare come molti di questi capolavori si siano col tempo “mimetizzati” con l’ambiente a tal punto da confondere: cosa è arte e cosa è natura? Inoltre, è interessante notare come diversi artisti che qui hanno realizzato più di un’opera abbiamo maturato nel corso del tempo un nuovo modo di lavorare… si percepisce il loro cambiamento davanti alla “stessa” natura o architettura. Strano come l’uomo possa sentirsi ed essere e agire in modo così diverso in uno stesso luogo ma in un tempo che non è più come prima.

All’ingresso della Villa ci dà il benvenuto l’opera del pittore e scultore pistoiese Roberto Barni: “Servi muti”, una scultura che raffigura tre uomini bendati mentre sorreggono un piano tondo; sul piano c’è il disegno in rilievo di una città che viene inghiottita da un pesce; l’opera rappresenta un pò la lunga attesa dell’essere umano in una condizione generale di subordinazione rispetto alla società che ci siamo costruiti.

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Camminando per il parco, ci imbattiamo dopo poco in un’altra opera, l’installazione dello scultore statunitense Robert Morris: il “Labirinto” – situata su un piccolo prato in discesa – è un vero e proprio labirinto zebrato (con evidente richiamo alle facciate delle note “chiese zebrate” pistoiesi) di forma triangolare, che crea uno strano disagio a chi l’attraversa, un senso di disorientamento provocato dal saliscendi e dalle righe che confondono lo sguardo.

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Morris ci ha colpito anche per un’altra opera nascosta invece nel verde di un boschetto di bambù, “Melencolia” – opera in realtà realizzata insieme all’artista italiano Claudio Parmiggiani come omaggio all’incisione rinascimentale “Melencolia I” del pittore tedesco Albrecht Dürer. Alcuni elementi inseriti nel boschetto, insieme ai raggi del sole, creano una magica armonia.

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Nel cuore del giardino romantico, abbiamo poi trovato il “La palazzina del Tè” – una struttura preesistente (come altre costruzioni ottocentesche) in cui lo scultore israeliano Dani Karavan ha allestito una vera e propria cerimonia del tè in stile giapponese: su una superficie di specchio, c’è un grosso cono di vero tè verde, circondato da una serie di ciotole in porcellana e tanti cuscini a terra; dall’altro lato sono presenti in fila le ciabattine giapponesi, simbolo di un rituale sacro già cominciato.

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Una delle opere che più ha colpito la nostra sensibilità è stata invece “Katarsis”: una scultura in bronzo realizzata negli anni ’80 dalla scultrice polacca Magdalena Abakanowicz e situata all’interno di uno spazio recintato dal filo spinato; si tratta di una serie di figure umane senza testa e senza braccia tutte rivolte con le spalle verso il visitatore. L’opera rappresenta l’orrore della guerra e fa respirare il sentimento drammatico dell’uccisione di tanti innocenti.

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VISITARE LA COLLEZIONE GORI

Le opere che hanno suscitato in noi un interesse profondo sono tante ma sarebbe inutile elencarle tutte qui. Se siete curiosi e volete approfondire, sul sito ufficiale trovate sia il nome di tutte le opere parte della Collezione Gori (in continuo ampliamento) che tutti gli artisti coinvolti. Opere completamente diverse tra loro che hanno raggiunto una tale armonia da risultare un tutt’uno con gli elementi della natura: acqua, terra, aria… Tra queste citiamo anche “Tema e variazioni”, il “Sentiero dell’amore”, “La Cabane”, “La morte di Efialte” ma in ogni caso tutte contribuiscono in modo unico alla meraviglia di questo giardino. Capolavori che aggiungono un valore prezioso al parco, un parco privato ma generosamente aperto al pubblico: chi è amante non dell’Arte ma semplicemente del Bello, non può non visitare questo luogo.

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Visitare la Fattoria di Celle è un’esperienza unica, indescrivibile a parole o a immagini; significa immergersi in una favola in cui il narratore principale è la Natura e i protagonisti siamo noi che la attraversiamo interagendo con l’Arte contemporanea qui accolta come parte dell’ambiente. Un dono dato dal sogno di un uomo che ha realizzato qualcosa per se stesso e per il proprio territorio, una straordinaria collezione d’arte ambientale condivisa con grande generosità da Giuliano Gori e dalla sua famiglia e che porta il nome di Pistoia nel mondo.

La visita alla Fattoria Celle – durata alcune ore trascorse senza accorgersi del tempo – si conclude all’interno degli edifici della residenza, in cui è possibile ammirare opere d’altrettanta ineffabile Bellezza.

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Fattoria di Celle | per info e visite guidate: www.goricoll.it


Curiosi? Potete vedere altre foto su Instagram: @emagiannini & @rossbenedetto.
Hashtag: #CCTravellers2017!

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