L’Amore a Roma potreste trovarlo dietro una Porta

Laura Ruggiero | L’Arte di essere Donna

“Quando le porte della percezione si apriranno
tutte le cose appariranno come realmente sono:
infinite.” – William Blake

ROMA La Città Aperta, attrae da sempre milioni di innamorati. Eternamente ricercata anche per il suo romanticismo, a volte persino troppo citata. Sembra che anche Rugantino abbia richiesto a gran voce un po’ di privacy. Diciamocelo pure, Roma offre mille e una meta per due innamorati in viaggio, ma per lo più si tratta di luoghi affollati, lontani dall’immaginario comune creato da foto mirate, su guide apparentemente ineccepibili. Qualcuno si sarà sicuramente innamorato al Chiaro del Cupolone, dall’alto del Gianicolo o tra un gradino e l’altro della Scalinata di Trinità di Monti. Quello che tutte queste coppie ricorderanno oltre alla sensazione d’immensità, sarà la presenza di caos. Macchine e gente muoversi nervosamente alla ricerca del loro posto nella quotidianità romana, eccoli lì che corrono verso uffici e negozi, strombettando clacson e vociferando a gran tono. Chissà se Rossellini oggi avrebbe inteso ciò denominandola Città Aperta. Elencare “luoghi comuni” sarebbe facile come dirvi di sognare ad occhi aperti in questa maestosa Realtà. Quello che noi di CCT ci riproponiamo, è di condurvi in un luogo non conosciuto ai più. Allora abbassiamo la voce ed iniziamo ad avventurarci, mano nella mano, in uno dei volti nascosti di una Roma meno chiacchierata.

Aventino. Tra i sette colli romani era il più isolato e il meno accessibile un tempo, oggi grazie alla metro Ostiense o al tram n°3 si arriva ai suoi piedi in un batter d’occhio. Ultimamente è uno dei posti più romanzati del nuovo cinema. Scesi dal tram ci troviamo davanti a via di Santa Prisca, la passeggiata è in salita ma la vista è talmente gratificante, che persino il caldo passa in secondo piano.

Dieci minuti di camminata tra i vicoli dirimpettai del più conosciuto Circo Massimo, con una bottiglietta d’acqua e un’immensa voglia di avventurarci verso una meta nostrana. Fiancheggiamo la misteriosa Basilica di Santa Sabina e subito ci si presenta davanti una strada poco frequentata, che termina con un piccolo piazzale, in cui troviamo un grande portone chiuso. Lo stemma ci fa capire che si tratta di uno dei più antichi Ordini religiosi cattolici: il Sovrano Ordine di Malta, un ente di diritto pubblico internazionale che si occupa di attività mediche e umanitarie in vari Paesi.

Curiosi come Alice nel paese delle meraviglie e ignari del buon costume, guardiamo nella fessura e ci perdiamo in una visione al limite del fiabesco. Un anello? Ai più originali probabilmente basterà un viaggio a Roma, perché attraverso una fessura potreste regalarvi il Mondo di cui parlava William Blake.


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