Un viaggio nella Musica! La mia Pistoia, dal tacco d’Italia

Stories by the “Creative Curious Travellers 2017” about the city of Pistoia. Thanks to: Giorgio Tesi Group | Discover Pistoia | NATURART | La Sala | FAI Giovani – Pistoia | BrickScape.it | Brandini – Pistoia | Comune di Pistoia | Pistoia Italian Capital of Culture 2017.


La storia si ripete. La mail di CCT, in un caldo pomeriggio salentino, mi informa che per il secondo anno consecutivo potrò indossare i panni di una curiosa viaggiatrice e quindi essere tra i 50 #CCTravellers2017.

PISTOIA Sì, la città prescelta per questa seconda edizione è la Capitale Italiana della Cultura 2017: ed eccomi in partenza per la Toscana. Condivido il viaggio con Eligia (di @igersvallerditria) e ad aspettarci alla stazione di Pistoia troviamo Elena con la sua CCT-Mobile. Inizia così la nostra avventura per le strade della MUSICA nel pistoiese…

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La mia Pistoia. | Vedi la foto su Instagram

📍 Prima tappa: Serravalle Jazz Festival

Ci addentriamo nel comune toscano che, in questi giorni di fine agosto, ospita il famigerato Serravalle Jazz Festival: una splendida notizia per me che, da sempre, apprezzo di buon grado la musica jazz. In un’atmosfera intima e soft, nella cornice suggestiva della Rocca di Castruccio, ci abbandoniamo alle note fascinose che si disperdono nell’aria. E poi non perdiamo l’occasione di incontrare il direttore artistico, Maurizio Tuci, che – con la passione ed il sapere di chi vive per la musica – ci racconta come nasce l’idea, come si evolve e quali sono le tipicità che rendono così unico questo Festival giunto alla 16* edizione (2017): l’accoglienza del piccolo antico borgo di Serravalle (che si trova in cima ad una collinetta a pochi minuti d’auto da Pistoia) ed il talento, la professionalità ed esperienza dei musicisti internazionali invitati a suonare. 

Poi ad un tratto Maurizio inizia a parlare di un amico, Luigi Tronci, erede di un’importante famiglia pistoiese, al quale il giorno dopo verrà assegnato il Premio Renato Sellani. Ci racconta quanto sia importante il patrimonio storico e culturale che da secoli la famiglia Tronci custodisce e condivide per amor della musica: raffinati costruttori di strumenti musicali dal Settecento, hanno iniziato con gli organi da chiesa fino ad arrivare ai piatti da batteria che ancora oggi, dal 1931, l’azienda UFIP (unica al mondo per la sua artigianalità e qualità) produce a Pistoia e vende in tutto il mondo (ai migliori musicisti): “produttrice di splendidi bronzi sonanti” è un vero e proprio “punto di riferimento mondiale per batteristi e percussionisti, attivi in ogni genere musicale”.

Mi incuriosisce questa storia e così decidiamo di tornare nel nostro vivaio (sì, abbiamo dormito tra le piante!) per ricaricare le batterie in vista del domani. Elena ci garantisce che il prossimo incontro sarà speciale e impegnativo: il padrone di casa non lascia tregua ai suoi visitatori. Infatti!

Così, dopo un giro per il centro storico di Pistoia, tra le sue chiese zebrate…


📍 Seconda tappa: Fondazione Luigi Tronci

Ovvero: Museo della Musica e degli Strumenti Musicali a Percussione

Arriva il momento di conoscere proprio lui, il mitico Luigi Tronci: bretelle, battenti in mano e tanti incredibili racconti fatti di Storia e Musica (quelle con le lettere maiuscole). – Sì, a Pistoia arrivavano Puccini e Mascagni per farsi progettare degli strumenti, attinti a volte dalla cultura orientale. Vede queste? Sente il suono? Sono le campane da prato giapponesi di “Madama Butterfly”. E questo è il Mi basso della “Tosca”, che riproduce il suono del campanone di una cattedrale. Ed ecco la fonica usata per la “Fanciulla del West”. Puccini, quando stava a Lucca o a Torre del Lago, per trovare certe sonorità veniva a raccogliere le idee nella nostra fabbrichetta. E poi legga qui, è una lettera del 1911 indirizzata da Mascagni al fratello di mio nonno. Dice: “Sto rientrando dall’Argentina e vorrei incontrarti a Roma, dove andrà in scena una riedizione della “Cavalleria”. Avrei bisogno di un organo da chiesa come tu solo sai e puoi costruire”. Verdi invece era fisso alle Terme di Montecatini, e approdò da noi per farsi restaurare l’organo che suonava da bambino. – Racconta con estrema semplicità. Sì, per lui, aggirarsi nelle stanze o nel chiostro del Museo, in cui ha deciso di esporre al pubblico la sua immensa collezione di strumenti a percussione è del tutto normale, d’altronde è (quasi) casa sua. Io invece non riesco a credere ai miei occhi e alle mie orecchie, mi trovo in un vero e proprio Museo “nascosto” con un patrimonio incredibile. Passa da un suono all’altro il Signor Tronci, non perde tempo, lui racconta, parla, spiega la storia di ogni singolo strumento, ci dice com’è nato, quali sono le sue origini e funzioni, da dove arriva, e ci mostra come suonarlo. “Tieni questo battente, devi suonarlo con questo, ogni percussione vuole il suo battente. Tieni. Non ti ricapiterà di toccare uno strumento del genere” – sentenzia, mentre sullo scaffale delle sue percussioni da tutto il mondo tira fuori tanto altro ancora…

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Il Signor Luigi Tronci, proprio lui! | Vedi la foto su Instagram

Si sposta, senza sosta, nel suo mondo, che, per ancora un po’, è anche il mio. Rimango senza fiato dinanzi a tanta bellezza: come poche volte nella mia vita, ascolto attentamente, senza distrarmi, senza interrompere; desidero solo più spiegazioni e aneddoti, convinta, in cuor mio, che non accadrà più, che devo approfittarne, raccogliere tutto quello che c’è adesso che sono qui.

Ma chi è questo signore che m’incanta con le sue storie? Banalmente, colui che produce i piatti da batteria ‘anche’ per la band The Rolling Stones. Ma in realtà è molto di più: è un Mito, un’Istituzione. “Sono le quattro. È tardi, ho da fare…”– già, lui non si ferma mai. E così il mio viaggio nel tempo e nella storia si conclude. Da qui, esco con gli occhi a cuoricino. Ho amato tutto: quello che ho visto, quello che ho ascoltato, quello che custodirò per sempre nei miei ricordi.

Catturo la favola e con Elena ed Eligia camminiamo per la città… Anche quest’angolo della Toscana inizia ad appartenermi. Cosa amo più di Pistoia? La sua semplicità, il suo essere autentica e ricca di dettagli preziosi.

Un posto intimo, un salotto, una sala | vedi la foto su Instagram
Un posto intimo, un salotto, una sala. | Vedi la foto su Instagram

Trascorriamo la serata sulla ‘Sala‘, come fanno i pistoiesi. Salutiamo Ilaria di @igers_Pistoia e con lei ci sediamo al tavolino di un bar in piazzetta, a parlare di lavoro e passioni, nuovi e vecchi amori, il tutto chiaramente accompagnato da qualche drink e antipasti toscani. È di nuovo mattina e, convinta che non sia stato abbastanza, visito anche la fabbrica UFIP, dove si producono i famosi piatti da batteria ancora in modo artigianale. Di nuovo ecco il Sig. Tronci, con la sua solita grinta, stavolta a mostrarci passo dopo passo il percorso di un “suo” piatto, il processo di produzione, dalla nascita alla distribuzione, dove nulla è lasciato al caso. Giunge il momento di salutarlo e raggiungere la mia ultima tappa di questo viaggio.

Torniamo così a Serravalle Pistoiese, stavolta per conoscere Noemi e Carlo dell’Associazione Culturale Terredaria: musicisti, insegnanti di musica e inventori/costruttori di strumenti musicali adatti a tutti – dai bambini agli adulti che dicono di non saper suonare – e che di recente hanno brevettato una bella novità!


📍 Terza tappa: Laboratorio Terredaria

Avete in mente il rumore del mare? Immaginatelo, in silenzio. Ecco, cosa accade qui, in questo laboratorio di musica, innovazione e creatività. Si chiama Theta Drum, il magico tamburo che mi riporta a casa, al mio mare. Una versione del tutto italiana e tecnicamente molto particolare dell’Ocean Drum. Diversi modelli dedicati ai diversi suoni del nostro Mar Mediterraneo.

Papiello. #SerravallePistoiese la ricorderò sempre per una serie di ragioni. Oltre al sublime 'Serravalle Jazz Festival' che mi ha privata di qualsiasi parola, non potrò dimenticare la pace provata con il Theta drum, l'invenzione di due artisti, Noemi e Carlo, che sono riusciti a riprodurre il suono del mare in modo impeccabile (compresa la risacca!). Per una gallipolina come me, il mare lo si deve trovare ovunque. ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? ? #cctseecity #cctravellers #cctravellers2017 #thetadrum #blog #blogtour #music #mare #toscana #pistoia #discoveringitaly #drum #me #italiangirl #musictour #tuscany #igerspistoia #travel #femmetravel #travelgirl #blogger #storytelling #tricaricovunque #mobilephotography #traveladdict #traveldiaries
Serravalle Pistoiese la ricorderò sempre per una serie di ragioni. Oltre al sublime ‘Serravalle Jazz Festival’ che mi ha privata di qualsiasi parola, non potrò dimenticare la pace provata con il Theta Drum, l’invenzione di due artisti, Noemi e Carlo, che sono riusciti a riprodurre il suono del mare in modo impeccabile (compresa la risacca!). Per una gallipolina come me, il mare lo si deve trovare ovunque. | Vedi la foto su Instagram

E come faccio a descrivere a parole i suoni delle onde? Di quelle piccole, di quelle grosse, di quando si rompono contro gli scogli oppure si ritirano dalla spiaggia… Trascorro un’ora così e penso che, in fondo, tutto torna. Concludo un tour praticamente pensato per me, all’insegna della musica che sposa i miei gusti e mi rende felice: il jazz, il sapere, il mare. Io mi perdo così, in questo oceano di magia. Grazie CCT!


Ricapitolando!

Se amate la MUSICA, dovete sapere che la città di Pistoia – oltre al popolare festival estivo Pistoia Blues (luglio) – offre anche un importante festival Jazz, un incredibile Museo delle percussioni e un laboratorio di arte sonora più unico che raro:


P.S. Alla Fondazione Luigi Tronci, ho dedicato un piccolo approfondimento sul mio blog

Fondazione Tronci: un patrimonio nascosto quanto immenso | TricaricOvunque

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