Le Castella, una baia solitaria e un mare di storie

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Le Castella

CROTONE Le Castella. Estate 2016. È sempre difficile riprendersi dalle vacanze appena trascorse, soprattutto se hai affrontato un viaggio che oserei definire di “ricognizione” di terre e colori dimenticati come un ricordo lontano nel bagaglio dell’eterno viaggiatore, che non torna a casa da anni, preso da avventure e sogni più grandi.

Con un trolley carico solo dell’essenziale, pochi vestiti, costumi da bagno, un laptop, carta e penna, è iniziata quest’avventura che mi ha portato per la prima volta a bordo di uno di quei lenti e piccoli vagoni-treno della costa jonica calabrese, cimelio dei primi anni del Novecento, alla scoperta delle meraviglie nascoste  dietro l’angolo di casa.

Durante il viaggio, gli occhi non si staccano dal finestrino. Dall’altra parte del vetro scorre lento un paesaggio incolto, inaridito dal sole persistente, lambito dal mare e dimenticato, così come si dimentica il viso di una bella ragazza incrociata a una festa. Non avevo mai guardato in faccia questa bellezza ed ora che l’ho osservata, dopo anni, con nuova attenzione, ecco che la costa abbandonata a se stessa si mostra senza veli nella sua magia, sospesa in un’atmosfera che promette pace.

mare - Le Castella - Crotone

Le Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto in provincia di Crotone, è un piccolo paesino abitato da pochi, silenzioso d’inverno, ridente d’estate, con un mare limpido da far invidia alle mete più ambite.

La prima cosa che si nota, una volta arrivati, è il Castello che domina su un isolotto legato alla costa da un sottile lembo di terra. Stando alle fonti, questo castello è una fortezza aragonese, le cui fondamenta risalgono al V secolo a.C., utilizzato già nell’antichità come rifugio (e, tra l’altro, si dice che fu nascondiglio del celebre cartaginese Annibale!).

In seguito, questa costa di sabbia argillosa fine e dorata fu calpestata da normanni, svevi, bizantini, angioini e infine arrivarono gli aragonesi, mentre negli anni, proprio per la sua posizione strategica ed esposta sul mare, la zona fu più volte attaccata dai turchi.

Spiaggia del saraceno
A quest’ultimi si associa oggi una baia solitaria non lontana dal centro di Le Castella, chiamata appunto Spiaggia del Saraceno. Dopo una camminata su una strada tutta in discesa e semi deserta, ricoperta solo da arbusti, si arriva, infatti, ad un rifugio in cui il mare si mostra diverso dalle solite cartoline del posto. L’ acqua è molto bassa per diversi metri, la sabbia è così fine da esser compatta e di un colore più scuro del solito. Dall’odore che esala dal terreno si capisce che ci sono delle solfatare, e anche da alcune persone alla ricerca del fango da spalmarsi addosso. L’occhio si perde facilmente nell’orizzonte, privo di qualsiasi intralcio. Solo natura viva, autentica, rigeneratrice in cui tuffarsi e dimenticare i soliti pensieri quotidiani.

Qui il mare non ha segreti, non nasconde niente, si sdraia al tuo fianco e ti racconta degli antichi amori di Calipso, della lunga permanenza di Ulisse, dell’approdo dei turchi, delle guerre di conquista, con la saggia calma di un vecchio cantastorie. Qui, in queste terre che non sono i Caraibi, non le Mauritius, lontane dai riflettori, il mare è una sottile coperta di acqua, e non importa quanti anni impiegherai per arrivare alla meta del viaggio, il mare sarà sempre qui ad aspettarti e a cantare ad ogni passante la sua storia eterna.

Le Castella


Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po’ della tua ghiaia
un po’ del tuo sale azzurro
un po’ della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino mare
eccoci con un po’ più di speranza
eccoci con un po’ più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

Nazim Hikmet

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