MADE da Franco: il progetto #pratoartigianoinbottega e gli eventi sul design autoprodotto Make It!

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PRATO Con questa intervista vi presentiamo una bella novità! Anzi, un bel po’ di cose che parlano di artigianato, design, tecnologia open source, condivisione, eventi e tanta voglia di FARE. E se anche voi ultimamente vi siete chiesti “ma chi è Franco?”… qui trovate la risposta!

MadeDaFranco-teamIniziamo dal principio.

Cosa è “MADE da Franco“?

MADE da Franco è un team formato da cinque figure professionali che credono nel valore della pratica artigianale come motore di sviluppo economico, sociale e culturale.

Siamo: Simone Ridi, fotografo con esperienza d’imprenditoria nel settore della grafica; Elena Sanesi, dottoressa in Economia e commercio con passione per l’autoproduzione tessile; Ilaria Bartolini, designer da sempre attenta ai processi produttivi legati al mondo artigianale; Francesca Marasco, dottoressa in Conservazione dei beni culturali, con competenza specifica nel settore del restauro; Claudia D’Osvaldi, architetto con competenze legate al disegno in 3D.

Crediamo nella condivisione dei saperi, a partire da noi stessi, ed è per questo che in pochi mesi siamo diventati un hub attorno al quale si sono riunite altre figure con competenze professionali complementari.

La cooperativa cerca di attivare processi innovativi, attraverso una contaminazione stimolante di capacità ed investimento sulle nuove tecnologie a favore del maker faire, istituendo dei makerspace dove condividere e valorizzare le esperienze. Vogliamo favorire la crescita dei piccoli imprenditori e artigiani che, sia per cultura che per scarse possibilità di investimento, non riescono ad adeguare la loro produzione alle nuove necessità del mercato. Vogliamo portare il fenomeno dell’open source in un settore molto meno virtuale e molto più manuale, raccogliendo e attivando occasioni di scambio fra gli artigiani e le nuove generazioni. Organizzeremo incontri per coinvolgere e mettere in relazione botteghe artigiane e atelier creativi, con workshop, corsi, laboratori…

[Site: madedafranco.it | Facebook: Made da Franco | Twitter: @madedafranco]

MadeDaFrancoUna curiosità: ma chi è Franco?

Abbiamo conosciuto Franco, quando Francesca è entrata a far parte del progetto e ci ha parlato di suo padre. Incuriositi, siamo andati nel suo laboratorio, una storica falegnameria di Prato, e abbiamo ascoltato la sua storia.

Artigiano da generazioni, si è trasferito da giovane a Prato, dove con il padre ha aperto la propria attività in un edificio dell’Ottocento a due passi da Piazza San Marco. La sua esperienza e il suo saper fare ci hanno appassionato, così abbiamo deciso di “adottarlo” come nostro artigiano di riferimento.

Perché Franco? Perché ci siamo resi conto che le città sono piene di persone come “Franco”, persone che hanno una storia diversa ma anche simile alla sua, vite artigiane che nonostante abbiano molto da raccontare, non riescono a tramandare il proprio bagaglio di conoscenze. La nostra idea è quella di impedire che tutto questo insieme di saperi e competenze vada perso e dimenticato.

Passiamo a quello che fate.

Cosa è “MAKE IT!”? La mostra-mercato e gli eventi sul design autoprodotto di questo Dicembre 2014 (dal 18 al 21) sono l’inizio di una serie?

MakeIt!Make It! è alla sua prima edizione (in collaborazione con Fonderia Cultart) e l’intenzione è quella di renderlo l’appuntamento fisso di ogni Natale. Sì, questo è il primo di una serie di eventi che vogliamo proporre alla città di Prato, in concomitanza con altre manifestazioni già esistenti come il Settembre Pratese e le aperture serali degli esercizi commerciali durante i Giovedì di Luglio. Lo scopo di questi eventi è quello di sensibilizzare la cittadinanza al mestiere dell’artigiano che può essere visto come un’opportunità di rilancio sia professionale che dell’economia locale. Per quanto riguarda le location, l’Ex Chiesa di San Giovanni rimarrà sicuramente un punto di riferimento, ma il nostro obiettivo è quello di coinvolgere anche altri spazi presenti nel territorio, partendo dal centro storico. [Facebook: Make It Prato]

#pratoartigianoinbottega? Raccontateci il vostro progetto.

Sul territorio locale ci sono molte piccole e medie realtà artigianali, chiuse in botteghe quasi invisibili, dentro le quali esistono (e resistono) saperi e competenze tecniche destinate a sparire e a non rinnovarsi, perché non più competitive sul mercato per tipologia di prodotto o tecnologia. Botteghe fatte di persone, di storie della città, ma soprattutto risorse per un futuro sviluppo economico del territorio. #pratoartigianoinbottega nasce con l’intenzione di recuperare questi luoghi, queste tradizioni e competenze specifiche (il cosiddetto saper fare), e per promuovere uno “svecchiamento” dell’immagine della bottega chiusa ed esclusiva, in un’ottica di spazio aperto, fruibile, condiviso e soprattutto come luogo restituito alla città, contenitore di valore culturale, sociale ed economico.

Abbiamo visto questa mappa open source. Quale sarà il suo sviluppo?

Il progetto è diviso in più fasi, la prima (già avviata) prevede una mappatura delle realtà presenti nel territorio della Provincia di Prato, attraverso una piattaforma open source – Openstreetmap.org – (in collaborazione con PratoSmart). Si tratta di una mappa pubblica per la geolocalizzazione libera delle botteghe da parte degli utenti registrati: chiunque può indicare “chi e dove”, assegnando dei tag di riferimento, al fine di essere poi visibili a livello globale. Invitiamo così i cittadini a riscoprire nei propri quartieri, nella propria via, gli artigiani e quindi a localizzarli online, e – perché no – anche a conoscerli. In seguito, proporremo servizi specifici per promuovere queste realtà mappate con nuove forme di comunicazione (App dedicata, utilizzo di tecnologia QRcode, marketing virale, etc.), nuovi modelli di processi produttivi e nuovi prodotti (integrando tecnologie 2.0), nuove figure professionali. [hashtag: #pratoartigianoinbottega]

Infine, segnalateci alcuni designer locali (pratesi) da seguire!

Sul territorio pratese, vi consigliamo di tenere d’occhio lo Studio Mou [studiomou.com] e Eduardo Alessi [eduardoalessi.net].

Grazie e buona fortuna per tutto!

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