“Poesia Instantanea” tra le bancarelle del Rastro

Elena M. Wagner

MADRID La domenica, i negozi sono chiusi. Però esiste El Rastro, lo storico mercato delle pulci che (ogni domenica, dalle 8 del mattino alle 3 del pomeriggio) riempie di bancarelle e gente tutta Calle Ribera de Curtidores e non solo. Dalla fine del 1400, l’omonimo quartiere vede riunirsi i “ropavejeros”, i venditori di abbigliamento (ropa) vecchio e usato. Eh sì, proprio dalla fine del XV secolo. Mica pensavate che il vintage fosse una moda nata ieri? Oggi raccoglie un po’ di tutto: vestiti usati, mobili e oggetti d’antiquariato, vecchi dischi di flamenco, fotografie di Madrid in bianco e nero, etc… (e poi ci sono gli “intrusi” che di vecchio e usato non hanno niente, ma sono una minoranza).

El Rastro - Madrid, 1995 - Steve McCurry

Madrid, 1995. Browsing at Rastro, the legendary Sunday flea market. – photo by Steve McCurry

Dalia, la mia amica del ¡corazón!, vive a due passi dalla fermata della metro La Latina, e quindi a due passi e mezzo dal mercato. La cito perché non posso non condividere con voi e su questo sito la foto che ha scattato ieri, in tarda mattina, mentre passeggiava per le vie del Rastro, e che mi ha subito inviato perché sa perfettamente quali sono i luoghi e le persone che mi fanno innamorare!

Avete presente il film Before Sunrise? In particolare, la scena in cui i due protagonisti, Jesse e Celine, incontrano di notte quel poeta spettinato dal vento, seduto su dei gradini lungo il fiume Danubio, a Vienna. Il poeta ferma i due chiedendo loro una parola in cambio di una poesia che avrebbe scritto all’istante e che, se avessero apprezzato, avrebbe offerto per qualche spicciolo. Bene, da quando ho visto quel film, uno dei miei sogni è incontrare per strada – in una qualsiasi città del mondo – un poeta che scrive di getto trovando ispirazione dal luogo e dalle persone che lo circondano in quel preciso momento.

Ecco perché Dalia mi ha pensata quando, tra una bancarella e l’altra del Rastro, ha visto un giovane poeta seduto davanti a un tavolino grande quanto basta per una macchina da scrivere. Il cartello appeso davanti, e scritto a mano, dice: POESIA INSTANTANEA. Lui tiene gli occhi bassi e muove continuamente le dita sui tasti delle lettere. Neppure i turisti con la macchina fotografica lo distraggono. Impresse tutte le parole di una poesia sulla carta, offre il foglio ai passanti e poi ricomincia a scrivere.

Dalia dice di vederlo qui tutte le domeniche. E sa già che, appena andrò a trovarla, dovrà portarmi da lui!

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